Pratica devozionale consistente nel recarsi, da soli o in gruppo, a un santuario o a un luogo comunque sacro per compiervi speciali atti di religione, sia a scopo di pietà sia a scopo votivo o penitenziale (v. fig.).
L’uso del p. ha sempre, tra le sue condizioni, il concetto del luogo sacro, cioè l’idea che in determinati luoghi, più che altrove, si manifesti una potenza divina o, comunque, sovrumana. Poiché quest’idea, pur diffusissima, non predomina in tutte le religioni, neanche il p. è un fenomeno universale: esso è assente dalle religioni (per es., vedica, mazdea) in cui la sacralità, concepita come insita nella natura, passa in secondo piano rispetto a quella ritualmente conferita al tempo e allo spazio.