PUGLIA (XXVIII, p. 505; App. II, 11, p. 632)
La superficie territoriale al 30 dicembre 1959 era di km2 19.347 (km2 73 in più del 1936), altimetricamente così ripartita: pianura 53,3%, collina 45,3%, montagna 1,4%. La superficie agraria e forestale si estende sul 96% di quella territoriale (incolti produttivi 0,8%, altre utilizzazioni 3,7%). L'area boscata al 31 marzo 1958 era di km2 866.
Popolazione e sua distribuzione. - Al censimento del 4 novembre 1951 la popolazione residente era di 3.220.485 ab. (dens. 166 per la superficie territoriale, 173 per quella agraria e forestale). Il 93% di essa era agglomerata in centri, il rimanente distribuita in nuclei e case sparse; e rispettivamente il 69% dimorava in pianura, il 30% in collina e l'1% circa in montagna. Al 31 dicembre 1959, invece, la popolazione totale residente venne calcolata in 3.478.410 individui (dens. 179 per la superficie territoriale e 186 per la superficie agraria e forestale); i dati provvisorî del 10° censimento indicano 3.409.687 ab. al 15 ottobre 1961.
Attività economiche. - La popolazione in condizione professionale (popolazione attiva) nel 1951 era di 1.270.671 individui (39,4% di quella residente), così distribuita per rami di attività: agricoltura, caccia e pesca 58,2%; industrie e trasporti 25,2%; commercio 5,9%; pubbliche amministrazioni 7,5%; altre attività 3,2%. Da notare, quindi, rispetto al 1936, un aumento di oltre il 5% di individui dediti all'agricoltura caccia e pesca, e del 3,5% dei dipendenti dalle pubbliche amministrazioni, quasi totalmente sottratti, gli uni e gli altri, alle categorie non professionali; mentre per gli altri rami di attività i valori percentuali non hanno subìto variazioni sensibili.
Il patrimonio zootecnico ha fatto registrare, tra il 1942 ed il 1958, un aumento dei bovini, passati da 85.652 a 91.100 capi, e una diminuzione dei suini - da 54.633 a 47.100 - e soprattutto degli ovini, ridottisi ulteriormente da 735.614 a 602.900.
Nella nuova situazione politica internazionale postbellica, cessati quasi completamente i già fiorenti traffici con l'Albania, con le Isole Egee e con l'Africa Orientale, sono continuate le importazioni dal nordovest europeo - specialmente dall'area del MEC (carbone, ferro, prodotti varî) - e d'oltre Atlantico, nonché dai paesi petrolieri dell'Asia sudoccidentale. Le esportazioni, principalmente olio d'oliva, mandorle, uve da tavola e ortaggi, si sono rivolte ancora verso l'Europa centrale e nordoccidentale.
Mentre l'agricoltura, per effetto dell'intervento spiegato dallo stato in particolare attraverso l'apposito Ente Riforma, ha registrato una certa intensificazione, nell'ultimo decennio si è avuto qualche incremento industriale, prevalentemente come ampliamento ed ammodernamento degli impianti preesistenti per la lavorazione dei prodotti agricoli e delle poche altre risorse della litosfera (bauxite, pietra di Trani). Sono però sorti anche nuovi piccoli stabilimenti analoghi ai precedenti, particolarmente nella provincia di Bari, dove, tra il 1952 ed il 1957, ne furono realizzati 84, con numero di addetti in prevalenza non superiore alla dozzina, solo in 6 casi compreso fra 30 e 50, e in 5 casi fra 60 e 95. Le nuove officine risultano così distinte: lavorazione pietre e manufatti cementizî n. 27; vitivinicole, olearie e molitorie n. 24; caseifici, pastifici, panifici ed altri prodotti alimentari n. 17; lavorazione resine e gomma n. 5; sgranatura cotone e tessiture n. 5; lavorazione legno n. 4; meccaniche n. 2. Va pure ricordata la nuova grande Manifattura Tabacchi di Lecce.
Solo oggi si stanno gettando le basi per l'inizio di una vera industrializzazione della regione, con l'avvio dei lavori di costruzione di un grande stabilimento della Montecatini nelle adiacenze del porto di Brindisi e di altro grande complesso metallurgico a Taranto, mentre nella già delimitata "zona industriale" di Bari, che potrà valersi ora dell'apporto energetico della grande centrale termoelettrica inaugurata il 9 luglio 1960 e di una parte del metano estratto a Ferrandina, è già stato deciso l'impianto di uno stabilimento della neocostituita "Pignone Sud" (ENI-BREDA) per la fabbricazione di attrezzature elettroniche di controllo e misurazione; e, in uno col trasferimento e l'ampliamento della preesistente Manifattura Tabacchi, la creazione di un impianto per la rigenerazione dei tabacchi (cascami e scarti), che verrebbe ad essere il secondo degli stabilimenti del genere nel mondo.
Bibl.: V. Ricchioni, Terreni superficiali e acque sotterranee in Puglia, Bari 1937; id., L'economia dell'agricoltura pugliese, in Annali Facoltà Agraria Univ., Bari 1939; U. Toschi ed altri, Il concetto di regione e la Puglia, Bari-Roma 1947; R. Tramonte, Irrigazione in Puglia (conferenze svolte nella facoltà di Agraria e di Ingegneria dell'università di Bari nell'anno accademico 1946-47), Bari 1949; A. K. Vlora, La funzione industriale dei porti della Puglia, in Atti XV Congr. geogr. ital., Torino 1950; L. Ranieri, Lo stato attuale delle conoscenze sulle acque sotterranee della regione pugliese, in Giornale Genio Civile, LXXXVIII (1950); id., Programma di ricerche geoidrologiche e lavori per l'utilizzazione irrigua delle acque sotterranee nelle province di Bari, Brindisi, Lecce e Taranto, Bari 1951; D. Scaramuzzi, Prospettive di sviluppo delle colture legnose da frutto in Puglia, Bari 1951; P. Principi, I terreni agrarî della Puglia, in L'Italia agricola, 1952; V. De Riso, Étude sur les eaux souterraines dans les Puilles, in Assoc. Intern. Hydrol. scient., II (1952); U. Toschi e L. Ranieri, Economia rurale e popolazione in Puglia. Schema statistico geografico, Bari 1952; Ministero LL. PP., Le sorgenti italiane, vol. I: Regione pugliese, Roma 1953; L. Ranieri, Studî e rilievi per l'utilizzazione delle acque superficiali in Puglia, Bari 1953; A. Asta, Possibilità di utilizzazione dell'energia del vento in Puglia, Bari 1954; L. Zorzi, Criterî di indagine e valutazione per la razionale utilizzazione delle risorse idriche sotterranee in Puglia, Lucania, Irpinia e Basso Molise, Bari 1954; V. Belli, Distribuzione attuale della popolazione in Puglia, secondo la distanza dal mare, con le variazioni nell'ultimo quarantennio, in Atti XVII Congr. Geogr. Ital., vol. III, Bari 1957; S. Lasorsa, L'artigianato in Puglia, Bari 1958; Consiglio Nazionale delle Ricerche (Centro studî di geografia economica - Direzione generale del catasto e dei SS.TT. EE.), Carta della utilizzazione del suolo d'Italia 1 : 200.000, fogli 15, 17 e 18, Roma 1959; C. Colamonico, Memoria illustrativa della Carta della utilizzazione del suolo della Puglia, Roma 1960.