Famiglia ebraica di origine spagnola, cui appartengono diversi filosofi ed esegeti. Yōsēf Ben Yiṣḥāq, vissuto a Narbona (m. ivi 1170 circa), scrisse una grammatica ebraica (Sēfer ha-zikkārōn "Libro del ricordo"), in cui stabilì quella distinzione delle vocali in cinque lunghe e cinque brevi che poi è rimasta nell'uso, e inoltre una serie di commenti a libri biblici su base filologica, intesi a esporre il senso letterale dei testi. Il figlio Mōsheh, vissuto pure a Narbona (m. ivi 1190 circa), redasse anch'egli una grammatica ebraica (Mahalăk shĕbīlē ha-da῾at "Il cammino delle vie della conoscenza"), che, nell'originale e nella traduzione latina di S. Münster, ebbe larga diffusione tra i dotti cristiani; scrisse inoltre brevi commenti a libri biblici e alcune poesie liturgiche. L'altro figlio Dāwīd (Narbona 1160 circa - ivi 1235 circa) continuò l'opera grammaticale ed esegetica del padre e del fratello, superandoli per doti di esposizione e di divulgazione. Il suo manuale di lingua ebraica, Miklōl ("Opera completa"), diviso in grammatica e lessico (quest'ultimo noto come Sēfer ha-shorashīm "Libro delle radici"), divenne testo classico in materia; gli sono dovuti inoltre un opuscolo sulla grafia del Pentateuco e numerosi commenti biblici che hanno un contenuto essenzialmente grammaticale, ma che tuttavia non sono privi di spunti storici e allegorici. Fu anche filosofo e polemista.