Termine (dall'ingl. Quick Response code) con cui si designa la rappresentazione ottica di dati leggibile da un elaboratore; denominato anche mobtag ed evoluzione del codice a barre sviluppato nei primi anni Novanta dalla società giapponese Denso Wave del gruppo Toyota per il tracciamento in fabbrica dei componenti delle autovetture, esso utilizza uno spazio bianco a due dimensioni su cui piccoli quadrati o cerchi neri rappresentano il dato codificato in forma binaria. Ampiamente utilizzato nel primo decennio del 2000 in Giappone, poi in tutto il mondo, per scopi promozionali e di marketing, ha conosciuto in anni più recenti vastissimo impiego, grazie anche alla diffusione degli smartphone, per la fruizione di una grande varietà di contenuti di limitata estensione (lunghezza massima fino a 7089 caratteri numerici o 4296 alfanumerici).