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rabarbaro

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Nome comune delle piante del genere Rheum e del liquore amaro preparato con il loro rizoma e usato come tonico e digestivo. Le piante, della famiglia Poligonacee, sono erbe perenni con grosso rizoma, fusti alti anche più di 4 m, foglie basali molto grandi, per lo più palmatolobate o partite; hanno ricche infiorescenze con fiori piccoli, trimeri e per frutto un achenio trigono. Sono note circa 20 specie, in maggioranza asiatiche.

fig.

Dal rizoma (detto comunememente radice di r.) di alcune specie si ottiene una droga medicinale, per es. da Rheum tanguticum, considerato di solito come varietà di Rheum palmatum, copioso sulle montagne della Cina occidentale, e da Rheum officinale (fig.), distinto per le foglie grandissime, con diametro anche di 1 m, e per le infiorescenze più lasse, della Cina occidentale e del Tibet. Altri r., meno pregiati, sono il r. dell’Altai o r. rapontico (Rheum rhaponticum), il r. di Siberia, il r. dell’Himalaya ecc. Il r. in commercio proviene da piante spontanee e in parte anche da piante coltivate. In Europa si coltivano alcune specie, di cui per lo più si usano le foglie come foraggio e ortaggio e talora i rizomi quale falsificazione del r. asiatico; in Europa e nell’America Settentrionale alcuni Rheum si coltivano anche nei giardini per l’eleganza delle foglie. La droga è data da frammenti del rizoma decorticato; ha odore, colore e sapore speciali; in tutta la massa del rizoma sono sparsi, più o meno abbondanti, i corpi stellati, dovuti a formazione anormale di fasci vascolari attraversati da ampi raggi midollari disposti a stella. Il rizoma per il suo contenuto di principi attivi (glicosidi dell’acido crisofanico, reina, emodina ecc.) è utilizzato per ottenere estratti, tinture o altre preparazioni dotate di azione eupeptica, coleretica o purgativa a seconda delle dosi impiegate. È di uso antichissimo (già noto a Dioscoride) e largamente usato nel Medioevo; ma fino circa alla metà del 19° sec. non si conoscevano, in Europa, le piante da cui esso proveniva.

Il r. è riportato nelle farmacopee di numerosi paesi. La radice, in piccoli pezzi, e l’estratto secco vengono utilizzati per infusi e decotti mentre l’estratto liquido entra a far parte di preparazioni liquide o solide esclusivamente di uso orale. Grazie al contenuto di antrachinoni e di tannini, il r. può venire usato, a seconda del dosaggio, tanto come lassativo (dosaggio elevato) quanto come astringente e stomachico (basso dosaggio). A basse dosi, infatti, prevale l’azione dei tannini e dei principi amari, mentre aumentando la dose si fa sentire l’effetto lassativo dei glicosidi antrachinonici. Un componente della miscela di tannini (il galloilidrocinnamoilglucosio) mostra proprietà analgesiche e antinfiammatorie paragonabili a quelle dell’acido acetilsalicilico.

Vedi anche
Poligonacee Famiglia di piante Dicotiledoni, ordine Poligonali. Sono erbe o di rado piante legnose, con foglie munite di ocrea e fiori piccoli in infiorescenze complesse. Hanno fiori ciclici o emiciclici, aplo- o eteroclamidi, mono- o diclini, actinomorfi, con cicli spesso trimeri; il frutto è un achenio con un ... erboristerìa Raccolta di piante, spontanee o coltivate, medicinali e aromatiche, nonché preparazione e commercio delle rispettive droghe: queste sono usate in medicina, in liquoreria, profumeria e industrie dolciarie. Con e. si indica anche il complesso di nozioni (botaniche, farmacologiche ecc.) necessarie per esercitare ... liquore Bevanda ottenuta da distillati alcolici, addizionati o no di zucchero, aromatizzati con succhi di piante aromatiche, con oli aromatici, con essenze; si preparano per distillazione o per infusione o all’essenza. I l. hanno, generalmente, gradazione alcolica inferiore a quella delle bevande fermentate ... ortàggio Nome generico con cui sono comunem. indicate le piante coltivate in orto, e soprattutto la parte della pianta che si utilizza. La parte mangereccia cambia da pianta a pianta: radici (per barbabietola, carota, rapa, scorzonera, ecc.), tuberi (per patata, batata, igname, topinambur, ecc.), bulbi (per aglio, ...
Categorie
  • SISTEMATICA E FITONIMI in Botanica
  • FARMACOLOGIA E TERAPIA in Medicina
Tag
  • ACIDO ACETILSALICILICO
  • INFIORESCENZE
  • POLIGONACEE
  • EUPEPTICA
  • GLICOSIDI
Altri risultati per rabarbaro
  • rabarbaro
    Dizionario di Medicina (2010)
    Pianta erbacea appartenente al genere Rheum, e in partic. alle specie R. palmatum e R. officinale, originaria delle regioni montuose dell’Asia. I rizomi e le radici (nome officinale Rhei radix), per il loro contenuto di principi attivi (antrachinoni come crisofanolo, reina, emodolo, e tannini), sono ...
  • RABARBARO
    Enciclopedia Italiana (1935)
    (fr. rhubarbe; sp. ruibarbo; ted. Rhabarber; ingl. rhubarb) Fabrizio CORTESI Alberico BENEDICENTI Nome volgare che si dà alle specie del genere Rheum (Linneo, 1737), piante Dicotiledoni della famiglia Poligonacee. Questo genere comprende una ventina di specie, in maggioranza asiatiche, che vanno ...
Vocabolario
rabàrbaro
rabarbaro rabàrbaro (ant. o pop. rabàrbero o reobàrbaro o reubàrbaro, ecc.) s. m. [esiti varî del lat. tardo reubarbărum, gr. ῥᾶ βάρβαρον, cioè rheum, o ῥῆον, «straniero»: il gr. ῥῆον, adattam. del nome pers. della pianta, rēvand e rīvand,...
eritroretina
eritroretina s. f. [comp. di eritro- e del gr. ῥητίνη «resina»]. – Sostanza colorante rossa, contenuta nel rabarbaro.
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