RACCONIGI (A. T., 24-25-26)
Centro della provincia di Cuneo, situato in pianura a m. 255 s. m.; sorge sulla sponda destra del torrente Maira e distende le sue case tra questo e la ferrovia, a sud e a oriente del castello. Importante centro agricolo, industriale, mercato bacologico rinomato, Racconigi è situata sulla strada nazionale, che unisce Torino (da cui dista 39 km.) con Cuneo e sulla ferrovia statale, che proviene pure da Torino e, biforcandosi a Fossano, porta a Cuneo e a Savona. È servita anche da numerose linee automobilistiche. Il comune ha una superficie di 48,03 kmq., di cui 45,40 sono agrarî: di questi il 30% è irrigato dalle acque derivate dal Maira mediante numerosi canali. Sviluppati l'agricoltura (grano, mais, prati artificiali, gelseti, ecc.) e l'allevamento (nel 1930 bovini 3278; ovini 1030; suini 652); fiorenti le industrie (nel 1927, 148 esercizî con 1576 addetti), soprattutto quelle seriche (dal sec. XVII), le alimentari, quelle connesse con la lavorazione del legno e le distillerie (menta). Molto decaduto è invece il calzaturificio. La popolazione del comune da 10.938 abitanti nel 1861 è scesa a 8643 nel 1931.
Monumenti. - L'edificio monumentale più noto di Racconigi è il castello reale. Attualmente esso presenta un aspetto prevalentemente neoclassico, venutogli dai lavori di ampliamento e rifacimento fatti eseguire su progetto dell'architetto E. Melano da Carlo Alberto a partire dal 1834, quando, assunto al trono il ramo di Carignano, il castello, che ad esso apparteneva, passò alla corona col titolo di villa reale. Anche all'interno la decorazione è in prevalenza improntata a caratteri neoclassici (vi lavorarono Pelagio Palagi, C. Bellosio, il Saletta). Ma se tale è il suo aspetto odierno, le sue origini sono molto antiche. Si vuole che nel luogo attuale sorgesse dapprima un monastero, poi una roccaforte, e finalmente un castello dei marchesi di Saluzzo, a pianta quadrata, con torri angolari, circondato da spalti e fossati. Venuto il castello in proprietà dei Carignano, il principe Emanuele Filiberto di Carignano nel 1681 lo ridusse a villa, ampliandolo a settentrione con due corpi di fabbrica, su progetto, non già d'un architetto francese come si era finora ritenuto, ma di G. Guarini, come ha provato A. E. Brinckmann. Nel 1755 il principe Ludovico di Carignano fece innalzare i due padiglioni, la scalea e gli altri corpi a mezzogiorno su progetto dell'architetto G. B. Borra e tracciare un giardino su disegno di Le Nôtre. Gli ultimi lavori furono quelli già accennati sopra, al tempo di Carlo Alberto.
A Racconigi sorgono anche alcune chiese barocche degne di nota, fra cui, in particolar modo, quelle di S. Giovanni Battista, edificata su disegno di Fr. Gallo fra il 1719-30, e di Santa Maria Maggiore, ricostruita interamente nel 1726 e consacrata nel 1777.
Storia. - La fondazione è ignota. Era nella marca di Torino e risulta avere appartenuto alla contessa Adelaide. Alla morte di questa fu anch'esso occupato da Bonifacio del Vasto e restò compreso tra i territorî che costituirono il marchesato di Saluzzo. Retto a comune, ebbe regolati i suoi rapporti col marchese Manfredo II nel 1198. Il marchese Federico lo impegnò a un Pietro Falletti, ai figli del quale lo confiscò nel 1404 Ludovico di Savoia del ramo d'Acaia, costituendolo poi in appannaggio per il proprio figlio naturale Ludovico, nella cui famiglia rimase fino alla estinzione, nel 1605, dopo di che fu infeudato nel 1620 con Carignano all'ultimo figlio di Carlo Emanuele I, Tomaso, capostipite del ramo di Savoia Carignano. Nel 1797, come in altre città del Piemonte, scoppiò la rivoluzione. Rimase poi sotto i Francesi fino al 1814.
Bibl.: G. Casalis, Dizionario geografico storico... degli stati di S.M. il re di Sardegna, XVI; Litta, Famiglie celebri d'Italia, IX; C. Turletti, La rivoluzione del 1797 in Fossano e Racconigi, in Miscellanea di st. it., XXXIV (1916); A. Bonino, Miscellanea artistica della provincia di Cuneo, Cuneo 1929, pp. 125-131; A.E. Brinckmann, Theatrum novum Pedemontii, Düsseldorf 1931, pp. 46-49.