Scrittrice brasiliana (Fortaleza 1910 - Rio de Janeiro 2003). Dopo il successo del suo primo romanzo, O Quinze, l'attività letteraria di P. è stata intensissima: ha collaborato con settimanali e quotidiani, ha scritto romanzi, opere teatrali, libri per bambini e si è occupata di traduzioni in portoghese di autori quali Brontë, Tolstoj, Dostoevskij. Fu la prima donna a entrare nell'Academia brasileira de letras (1997). Nel 1993 le è stato assegnato il prestigioso premio Camões riservato agli scrittori di lingua portoghese.
Ha trascorso parte dell'infanzia a Rio de Janeiro e a Belém, dove la sua famiglia si era trasferita in seguito alla grande siccità del 1915. Tornata a Fortaleza, nel 1927 iniziò la carriera di giornalista collaborando al quotidiano O Ceará, su cui pubblicò le sue prime poesie legate alla poetica modernista, e dal 1930 si stabilì a Rio de Janeiro. Iscrittasi al Partito comunista, nel 1937 fu arrestata durante il governo di G. Vargas.
Dopo le prime poesie, legate alla poetica modernista che si era affermata in Brasile a partire dalla Semana de arte moderna organizzata a San Paolo nel 1922, Q. si dedicò alla narrativa. Raggiunse la notorietà con il romanzo O Quinze (1930), il cui titolo richiama la terribile siccità del 1915: le vicende del vaccaio Chico Bento e della sua famiglia divengono lo spunto per narrare il sertão brasiliano con uno stile tendenzialmente neorealista. Il romanzo che, pur pubblicato in appena mille esemplari, ottenne un'accoglienza favorevole da parte di numerosi scrittori (J. da Graça Aranha, A.F. Schmidt, G. Cruls ecc.), s'inserisce appieno nella narrativa regionalista del Nord-Est brasiliano, dove la vita è scandita dal ciclico presentarsi delle siccità che costringono la popolazione a bibliche migrazioni verso la costa e a un forzoso inurbamento. Il mondo rurale del Ceará è al centro anche del secondo romanzo, João Miguel (1932). Con Caminho de pedras (1937) Q. si volse a temi più squisitamente politici e sociali, fino a indagare le problematiche femministe in As três Marias (1939). L'uso di una lingua piana e lontana dagli sperimentalismi connota la sua scrittura, in cui l'unico elemento innovativo è l'introduzione di dialoghi dialettali e delle canzoni del Nord-Est. Autrice anche di opere teatrali, quali Lampião (1953), dedicato al bandito-eroe del folclore del Nord-Est, e A Beata Maria do Egito (1958), Q. ha svolto un'incessante attività di opinionista; i suoi articoli sono raccolti in numerosi volumi (A donzela e a moura torta, 1948; 100 crônicas escolhidas, 1958; Obrasileiro perplexo: histórias e crônicas, 1963). Nel 1975 è tornata al romanzo con Dôra, Doralina, dove l'impegno politico e sociale lascia spazio a una riflessione intimista e tutta al femminile che si conferma anche nel successivo Memorial de Maria Moura (1992). Da segnalare l'edizione complessiva dell'Obra reunida (5 voll., 1989).