radio-
[da radĭum, accusativo del s. lat. radius «raggio»]. – L’uso del confisso (il latino scientifico radium, documentato in francese nel 1898 e passato in italiano nel 1905, si deve alla scoperta di Marie Skłodowska-Curie e Pierre Curie dell’elemento chimico, fortemente radioattivo, che ha per simbolo Ra e numero atomico 88) è molto produttivo nella formazione di termini scientifici che fanno riferimento a ‘fenomeni di radioattività’ (come in radiocontaminazione) o, più specificamente, ai raggi X, o altre forme di energia radiante (come in radioablazione ‘eleminazione mediante energia radiante’ e radiochemioterapia ‘combinazione di metodiche radiologiche e chemioterapiche per la cura dei tumori’). Il confisso è impiegato anche per fare riferimento alle onde elettromagnetiche e specialmente alle onde hertziane e alla loro applicazione nei settori della radiotelegrafia, della radiofonia e della radiotecnica, come nella neoformazione radio-etichetta (‘microcircuito applicabile su un oggetto come un’etichetta, che segnala, mediante una radiofrequenza, la posizione e i dati merceologici dell’oggetto sul quale è stato applicato’), nota anche come RFID. Per estensione, ha assunto il valore semantico di ‘radio, radiodiffusione, relativo alla radio e alla radiodiffusione’, come in radiogiornalista.