Patriota e uomo politico napoletano (Calvanico, Salerno, 1804 - Caserta 1880). Fu ministro dell'Interno con C. Troya; il conflitto del 15 maggio 1848, che invano aveva cercato di evitare, lo costrinse a dimettersi. Eletto deputato alla riapertura della Camera, la reazione lo costrinse a esulare in Piemonte (1849); fu allora condannato a morte in contumacia. Dal 1849 al 1860 visse tra Genova e Torino, esercitando la professione di avvocato. Eletto nel 1860 al Parlamento subalpino, gli avvenimenti di quell'anno lo richiamarono a Napoli, dove formò il ministero dittatoriale che restò in carica sino al plebiscito. Fu poi guardasigilli col Rattazzi (1862) e col Cairoli (1878). Senatore dal 1867, fu vicepresidente dell'assemblea nel 1876-80.