Militare e patriota (Catanzaro 1792 - Torino 1853). Dopo aver prestato servizio in Spagna sotto il re Giuseppe Bonaparte e a Napoli con Gioacchino Murat, nel 1820 prese parte ai moti di Napoli avviando quindi un tentativo di insurrezione in Calabria. Costretto all'esilio, comandò (1832) un reparto della legione straniera, che si distinse in Algeria combattendo contro Abdel-Kader. Passò quindi al servizio del governo spagnolo nel luglio del 1835 per sostenere sul trono Isabella II contro le pretese di don Carlos di Borbone. Tornò poi in Algeria, di nuovo con la legione straniera, e nei combattimenti del 1842 perdette il figlio Mariano. Raggiunto il grado di colonnello, gli fu affidato il comando della piazza di Blidah; nel 1848 partì per l'Italia. Ottenuto nel giugno il comando di una brigata della divisione Perrone dal Governo provvisorio di Lombardia, passò poi nell'esercito sardo.