RATRAMNO di Corbie
Teologo, fiorito nel sec. IX neI monastero benedettino di Corbie (Amiens), morto dopo l'anno 868. Delle tre grandi controversie dottrinali che agitarono il secolo IX, l'adozionismo, il predestinazianismo, la discussione sulla presenza reale nell'Eucaristia, egli prese parte alle ultime due, preoccupato, in quell'alba della scolastica, di conciliare teologia e dialettica.
Contro Gotescalco, che aveva sostenuto l'assoluta condanna dei dannati da parte di Dio senza considerazione dei loro meriti, ed era stato perciò condannato dal concilio di Quiercy, egli scrisse un trattato De praedestinatione, dietro invito di Carlo il Calvo, nel quale, pur ribadendo la condanna, svolgeva una tesi media circa la doppia predestinazione dei buoni e dei cattivi, che restringeva un po' la sentenza generosa del concilio, affermante l'universale volontà salvifica di Dio. Contro il realismo di Pascasio Radberto abbate corbiense, che, circa la presenza di Cristti nell'Eucaristia, ne aveva sostenuto non soltanto la realtà ma aveva affermato l'identità tra il Cristo eucaristico e quello storico nato da Maria Vergine, R. nega questa assoluta identità, dando un maggior rilievo al simbolismo, senza negar la presenza reale, ma anche senza trovare la formula perfetta di S. Tommaso d'Aquino. Perciò, nel vivo della controversia eucaristica nata con la Riforma, sebbene egli fosse citato da san Giovanni Fisher nella sua confutazione di Ecolampadio, la sua opera De corpore et sanguine Domini (859) fu condannata nel 1559 come troppo ligia al simbolismo; ma fu poi ritolta dall'Indice nel 1900 perché sostanzialmente ortodossa. Per incarico dell'arcivescovo di Reims scrisse una confutazione della lettera di Fozio al re dei Bulgari contro gli errori della chiesa latina: Contra Graecorum opposita Romanam Ecclesiam injamantia (868). Inoltre in un trattato tuttora inedito: De quantitate animae, combatte le idee averroiste di un monaco di Beauvais. R. ha anche un trattato: De anima, di contenuto prevalentemente psicologico.
Ediz. e Bibl.: Le opere in Patrol. Lat., CXXI, coll. 13-346; Mon. Germ., Epist., VI, i, 1902; A. Nägle, R. und die hl. Eucharistie, Vienna 1903; I. Dräseke, R. und Photius, in Byz. Zeitschr., XVIII (1909), pp. 396-421; J. Geiselmann, Die Eucharistielehre der Vorscholastik, Paderborn 1926.