RAVENNA (XXVIII, p. 868)
Si avverte che il sobborgo Garibaldi ha oggi il nome di Via Cesarea; che Porta Saffi si chiama Porta Adriana e che il sobborgo Saffi è ridiventato sobborgo S. Biagio; che Porta Aurea e Porta Gaza sono due porte distinte e che il sobborgo Fratti (p. 869) ha ripreso il nome di sobborgo S. Rocco.
La popolazione residente nel territorio comunale secondo il cénsimento del 21 aprile 1936 è di 81.086 persone, su kmq. 62,40 di superficie, e quindi con una densità di 122 abitanti per kmq. La popolazione concentrata fra città e sobborghi è di 31.125 abitanti. Le 33 frazioni del comune hanno quasi tutte centro abitato. Circa il 60% della popolazione è dedita all'agricoltura, il 20% all'industria, una minima parte (5%) al commercio; 1887 individui sono addetti alle amministrazioni pubbliche.
Le condizioni economiche sono tra le più elevate, e sono pure assai buone le condizioni sanitarie. La mortalità è fra le più lievi del regno (12,1 per mille). Dal punto di vista igienico Ravenna è in continuo rinnovamento. Alla costruzione dell'acquedotto, che dal 1932 provvede di acqua potabile la città e Porto Corsini con Marina di Ravenna, ha fatto seguito (e sta per essere ultimata) la nuova fognatura; e varî sventramenti edilizi anche nelle zone periferiche migliorano l'igiene e l'aspetto della città. Marina di Ravenna come stazione balneare fra una verde cornice di pinete ha preso notevole sviluppo. Fra i lavori recentemente compiuti è poi da segnalare la sistemazione della zona dantesca, inaugurata nel 1936 e integrata successivamente con l'acquisto dei chiostri francescani adiacenti alla tomba.
Nel porto (cfr. p. 870) anche negli ultimi anni sono stati eseguiti lavori di qualche entità. I fondali del canale sono oggi di 6 metri circa secondo la media marea, e li superano nell'imboccatura, suscettibile di ulteriore approfondimento. Lavori in corso daranno al canale una larghezza media di circa 80 metri, con muri di sponda. Il 1933 non segnò un regresso nel traffico ma anzi un aumento, essendosi raggiunte le 486.730 tonnellate, che sono discese a 444.851 nel 1936. Il 1937 segna un movimento di 453.905 tonnellate. Frattanto il porto di Ravenna si va attrezzando meccanicamente. Vi sono stati di recente costruiti i silos granarî con i relativi magazzini generali. La zona industriale, sebbene non vi esistano più le due fabbriche di laterizî e calce e la fabbrica di cementi, è in continuo incremento, specie per i depositi di olî minerali e per lo sviluppo della Montecatini.
Alle istituzioni culturali già ricordate (p. 869) è da aggiungere la Biblioteca Mussolini dell'Ente Casa Oriani, ricca di 20.000 volumi e allogata in apposito edificio nella parte occidentale della zona dantesca. Dal 1932 nella Casa Traversari restaurata si sono tenuti i corsi di studî bizantini sotto gli auspici dell'Istituto interuniversitario italiano. Si rammenta che l'Accademia di belle arti è stata fondata nel 1829.
Nel campo dell'assistenza meritano accenno, oltre agl'istituti già menzionati e a quelli di carattere nazionale, gli ospizî per i cronici abbandonati e per l'infanzia abbandonata e l'Istituto del Buon Pastore. Come dappertutto, la Congregazione di carità è stata assorbita dall'Ente comunale di assistenza.
La provincia di Ravenna (p. 878). - Nella parte bassa della provincia sono stati fatti recentemente importantissimi lavori di bonifica, con un'ingente spesa al cui finanziamento ha provveduto l'amministrazione provinciale.
Bibl.: Per la parte storica, oltre alle pubblicazioni già citate, cfr.: R. Cessi, La crisi dell'Esarcato ravennate agli inizi dell'iconoclastia, in Atti del Reale Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, anno 1933-34, XCII, ii, Venezia 1935; M. Uhlirz, Die Restitution des Exarchates Ravenna durch die Ottonen, in Mitteilungen des österreichischen Institus für Geschichtsforschung, L (1936).
Per la pineta e la fauna ornitologica: E. Imparati, Avifauna ravennate, Ravenna 1934; P. Zangheri, Flora e vegetazione delle pinete di Ravenna e dei territori limitrofi fra queste e il mare, Forlì 1936.
Monumenti e arte: Fonte principalissima per la storia dei monumenti di Ravenna è il già citato Liber pontificalis di A. Agnello. Conservano importanza come repertorî di notizie di storici locali cit., Rossi, Fabri, S. Pasolini, Amadesi, Fantuzzi. Dello Zirardini è da ricordare anche il De antiquis sacris Ravennae aedificiis, Ravenna 1908-09; inoltre A. Tarlazzi, Memorie sacre di Ravenna, Ravenna 1852. Per Ravenna sono da consultare tutte le opere generali di storia dell'arte e i manuali d'arte bizantina. Rimandiamo in proposito alla bibliografia di bizantina, civiltà; Arte VII, p. 165. Notevolissimo per esattezza e per il valore dei giudici stilistici: P. Toesca, Storia dell'arte italiana, I, Il Medioevo, Torino 1927. Vanno ricordati: J. Strzygowski, Ravenna als Vorort aramäischer Kunst, in Oriens Christianus, n. s., V, Lipsia 1915, fasc. i; L. Bréhier, L'art byzantin, Parigi 1924; id., L'art chrétien, son développement iconographique des origines à nos jours, ivi 1928; G. De Jerphanion, La voix des monuments, ivi 1930; F. Volbach, G. Salles, G. Duthuit, L'art byzantin, ivi s.a.; H. Peirce, R. Tyler, L'art byzantin, ivi 1932-34 (in corso di pubblicazione). Una buona bibliografia, aggiornata fino al 1916, si trova nell'Elenco degli edifici monumentali, XXIX, Provincia di Ravenna, Roma 1916. Monografie su Ravenna: C. Ricci, Ravenna, 9ª ed., Bergamo 1921; Ch. Diehl, Ravenna, 2ª ed., Parigi 1928; W. Goetz, cit.; E. Hutton, cit. Minutamente informativa la Guida di Ravenna, di C. Ricci, 6ª ed., Bologna 1923, e ottima trattazione quella di G. Gerola, I monumenti di Ravenna bizantina, nella collezione Fiore, Milano 1935.
Architettura: G. T. Rivoira, Le origini della architettura lombarda, Roma 1901-1907 e Milano 1908; V. Birnbaum, Ravennská Architektura, Praga 1916, 1921; G. Gerola, L'architettura deutero-bizantina in Ravenna, nel volume Ricordi di Ravenna medievale per il sesto centenario della morte di Dante, Ravenna 1921; G. Galassi, L'architettura protoromanica nell'Esarcato, ivi 1928; G. Gerola, Per la datazione dell'architettura deutero-bizantina a Ravenna, in Felix Ravenna, n.s., XXXIV (1930), fasc. i.
Scultura: K. Goldmann, Die Ravennatischen Sarkopaghe, Strasburgo 1906; H. Dütschke, Ravennatische Studien, Lipsia 1909; G. Galassi, Scultura romana e bizantina a Ravenna, in L'arte, XVIII (1915), fasc. i; G. Wilpert, I sarcofagi cristiani antichi, nella serie dei Monumenti dell'antichità cristiana, pubblicati per cura del Pontificio Istituto d'archeologia cristiana, Roma 1929-36.
Musaici: J. P. Rjedin, Musaici delle chiese di Ravenna (in russo), Pietroburgo 1896; J. Kurth, Die Mosaiken der christlichen Aera. Die Wandmosaiken von Ravenna, Berlino 1902; G. Gerola, La tecnica dei restauri ai mosaici di Ravenna, in Atti e Memorie della R. Deputazione di st. pat. per le prov. di Romagna, s. 4ª, VII, Bologna 1917, fasc. 1-3; M. van Berchem, E. Clouzot, Mosaïques chrétiennes du IVe au Xe siècle, Ginevra 1924; G. Galassi, Roma o Bisanzio. I musaici di Ravenna e le origini dell'arte italiana, Roma 1930; P. Muratov, La pittura bizantina, ivi s.a.; C. Ricci, Tavole storiche dei mosaici di Ravenna, ivi 1930-38; E. Uehli, Die Mosaiken von Ravenna, Strasburgo 1935.
Per singoli monumenti: C. Ricci, Il battistero di S. Giovanni in Fonte, in Atti e memorie della R. Deputazione di st. pat. per le prov. di Romagna, s. 3ª, VII, Bologna 1889; C. Sangiorgi, Il battistero della basilica Ursiana di Ravenna, Ravenna 1900; C. Ricci, Ravenna e i lavori fatti dalla Sovrintendenza dei Monumenti nel 1898, Bergamo 1899; D. Maioli, Tempio di S. Vitale in Ravenna, Faenza 1903; R. Bartoccini, Restauri in San Vitale a Ravenna, in Felix Ravenna, XXXVIII (1931), fasc. 2; XLI (1932), fasc. 2; L. Marinelli, La rocca Brancaleone in Ravenna, in Atti e memorie, ecc., s. 3ª, XXIV, Bologna 1906; B. Schulz, Das Grabmal des Theodreich zu Ravenna, Würzburg 1911; A. Haupt, Das Grabmal Theoderichs des Grossen zu Ravenna, in Mon. German. Architectonica, I, Lipsia 1913; F. Priess, Die Beisetzung Theoderichs des Grossen und das Innere seines Grabmals, in Zeitschrift für Bauwesen, LXX, Berlino 1920, fasc. 1-3; E. Fiechter, Die Lösung des Rätels von Theoderich-Grabmal in Ravenna, in Zeitschrift des deutschen Vereins für Kunstwissenschaften, IV, ivi 1937, fasc. i; G. Gerola, Galla Placidia e il cosiddetto suo mausoleo in Ravenna, in Atti e memorie, ecc., s. 4ª, II, Bologna 1912; C. Ricci, Il sepolcro di Galla Placidia, in Bollettino d'arte, 1913 e 1914; G. Gerola, Il quadro storico nei mosaici di S. Apollinare in Classe, in Atti e memorie, ecc., s. 4ª, VI, Bologna 1916; G. Ghirardini, Gli scavi del palazzo di Teodorico a Ravenna, in Monumenti antichi pubbl. per cura della R. Accademia dei Lincei, XXIV (1917), Roma 1918; G. Gerola, Alcune considerazioni sulla basilica Ursiana, in Atti e memorie, ecc., s. 4ª, VIII, Bologna 1918; H. Kähler, Die Porta Aurea in Ravenna, in Mitteilungen des deutschen archäologischen Instituts, römische Abteilung, L (1935), pp. 1-2; C. Cecchelli, La cattedra di Massimiano ed altri avorii romano-orientali, Roma 1935-36 (in corso di pubbl.). Per i campanili cfr. la polemica di O. Gardella e L. Testi, in Rassegna d'arte e in L'Arte, 1902-03. Per le raccolte artistiche: C. Ricci, Raccolte artistiche di Ravenna, Bergamo 1905; S. Muratori, Il R. Museo Naz. di Ravenna, nella serie degl'Itinerari dei musei e monumenti d'Italia, Roma 1937.