Dahomey (o Dan-home), regno del
(o Dan-homé), regno del Regno dell’Africa occid., nel Sud dell’od. Repubblica del Benin. Fu costituito agli inizi del 17° sec. fra le popolazioni di lingua fon dal dada («re») Do-Aklin, membro della dinastia di Allada, che si rese indipendente e fondò la città di Abomey. Il D. si espanse sull’altopiano circostante e contese il controllo delle vie di traffico al regno costiero di Jakin (➔ Porto Novo). Il re Agaja (1708-1740), sottomise Allada e i centri negrieri di Savi e Ouidah sulla costa. Nel 1738 il D. fu sconfitto dal regno di Oyo e reso tributario. La crisi commerciale seguita all’abolizione europea della tratta negriera minò il potere di Adandozan (1797-1818), che fu deposto da Ghezo (1818-58). Questi riorganizzò l’esercito (creazione di un corpo femminile) e si emancipò da Oyo (1850). Dopo una ripresa dell’esportazione di schiavi a opera del brasiliano F.F. de Souza, alla metà dell’Ottocento il D. sviluppò la coltura commerciale della palma da olio. Gle-Gle (1858-89) ampliò il regno ma non riuscì a occupare Porto Novo, che accettò il protettorato francese (1883). Behanzin (1890-93) contrastò l’espansionismo della Francia, ma questa invase il D. nel 1892-93 e, spentane la tenace resistenza, lo inglobò in una colonia (1894). Il regno del D., per quanto di dimensioni limitate, fu uno degli Stati più forti e centralizzati nell’Africa del 18°-19° sec., con complesse istituzioni e un efficiente corpo amministrativo di nomina regia.