NOSTINI, Renzo
– Nacque a Roma il 27 maggio 1914 da Domenico e da Ida Teresa Malagola. Il padre era un noto economista, autore del volume La questione economica (Roma 1944).
Iniziò giovanissimo un'intensa attività sportiva: la scherma con il maestro Luigi Fabrizi assieme al fratello maggiore Giuliano (1912-1983) e il nuoto, nel quale ottenne i primi successi agonistici tra il 1932 e il 1934 vincendo tre titoli italiani con le staffette della Società sportiva Lazio. Partecipò al campionato di massima divisione di pallanuoto con la stessa società e giocò a rugby con la Rugby Roma. Nel 1936 si qualificò nel pentathlon per le Olimpiadi di Berlino, ma fu escluso dalla squadra nazionale in quanto non militare.
Ottenne i successi più significativi nella scherma a partire dai campionati mondiali di Parigi del 1937, nei quali vinse il titolo a squadre del fioretto assieme al fratello. Nell’arco di poco meno di vent’anni ottenne complessivamente altri tre titoli mondiali nel fioretto a squadre (1938, 1949 e 1955), uno nel fioretto individuale (1950) e due nella sciabola a squadre (1949 e 1950), oltre a otto medaglie d’argento nelle due armi (fioretto a squadre 1947, 1951, 1953, 1954; fioretto individuale 1949; sciabola a squadre 1951, 1953, 1955) e una di bronzo nel fioretto a squadre (1955).
Partecipò alle Olimpiadi di Londra (1948) e di Helsinki (1952), conquistando due medaglie d’argento (fioretto e sciabola a squadre) in ciascuna edizione. A Helsinki l’ultima stoccata del torneo a squadre fu assegnata all’avversario di Nostini per quello che molti considerarono un errore arbitrale: l’oro olimpico è l’unica medaglia mancante nel prestigioso palmarès che comprende anche due ori, un argento e un bronzo vinti ai Campionati mondiali universitari, diversi titoli nazionali, sempre nelle due armi, e un titolo nazionale individuale di fioretto (1953). Continuò a gareggiare fino al 1957.
Senza tralasciare gli impegni sportivi, nel 1940 portò a termine gli studi laureandosi in ingegneria presso l’Università di Roma. Due anni dopo sposò Giovanna Zaccardi, con la quale ebbe due figlie, Patrizia (1944) e Marzia (1949). Nel 1946 fondò l’impresa Società di costruzioni ing. Renzo Nostini che realizzò diversi impianti sportivi di rilievo, come, a Roma, la piscina delle Rose dell'Eur, la piscina dell'Acquacetosa e il Centro del Centro universitario sportivo (CUS) di Napoli; curò inoltre la ristrutturazione di edifici come quelli dell'ambasciata del Giappone in Italia e il teatro Politeama Rossetti di Trieste. Fu presidente dell’Associazione installatori (Assistal).
Nel frattempo aveva già intrapreso molteplici impegni da dirigente sportivo. Al termine della seconda guerra mondiale il reggente del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), Giulio Onesti, lo nominò nel Comitato di reggenza della Federazione italiana scherma (FIS) assieme a Mario Torti e ad Andrea Marrazzi. Ricoprì l'incarico fino al 1946. L’anno successivo divenne il primo presidente del Centro universitario sportivo italiano (CUSI) e partecipò nel 1949 alla fondazione della Fédération internationale du sport universitaire (FISU), di cui fu il primo vicepresidente. Nel 1959 fu nuovamente chiamato a far parte di un comitato di gestione della FIS con Gastone Daré ed Edoardo Mangiarotti; venne poi eletto presidente della federazione per la prima volta nel 1961, carica che mantenne fino al 1993.
Sostenitore del fioretto italiano (Scherma di fioretto, Roma 1979, con prefazione del celebre schermidore francese Christian d’Oriola), in quegli anni ebbe aspri contrasti, principalmente con i maestri di scherma che premevano per innovazioni tecniche. Gli venne comunque riconosciuto il merito di aver posto le basi per la ripresa della scherma italiana che, dagli anni Ottanta ricominciò ad affermarsi con continuità in campo internazionale. Nel 1970 fu nominato membro d’onore della Fédération internationale d'escrime (FIE).
Nel 1965 fu eletto membro della Giunta esecutiva del CONI, poi ne fu vicepresidente dal 1967 al 1973 e di nuovo dal 1989 al 1993; infine presidente onorario dal 1994. Fu anche presidente della Rugby Roma, vicepresidente della Federazione italiana di rugby e presidente della Lazio nuoto dal 1950 fino alla sua morte.
Ottenne numerose onorificenze: la medaglia d’oro al valore atletico, la stella d’oro al merito sportivo e, nel 1984, l’Ordine olimpico d’argento conferito dal Comitato internazionale olimpico (CIO). Nel 2004 il presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi gli consegnò il collare d’oro al merito sportivo.
Morì a Roma il 1° ottobre 2005.
Fonti e Bibl.: Losanna, Archives historiques du Comité International Olympique, ad nomen; U. Pignotti - N. Bulgherini - P. Romani, Scherma azzurra nel mondo dalle origini, Roma 1960, pp. 193-195; La federazione italiana scherma compie 100 anni, a cura di G. Toràn, Busto Arsizio 2009, pp. 83-89. Necrologi in Gazzetta dello Sport, 2 ottobre 2005; RaiSport , 1° ottobre 2005 e nei siti ufficiali del CONI, della Federazione italiana nuoto, della Federazione italiana rugby e della SS Lazio. Alcuni dati sono stati forniti da Franz Martinelli, marito di Patrizia Nostini.