scherma Disciplina sportiva olimpica che si pratica con armi bianche incruente (fioretto, spada e sciabola; v. .) e che oppone, uno di fronte all’altro, due schermidori, i quali scelgono di difendere determinati bersagli e colpiscono quelli dell’avversario.
La s. è nata come tecnica di difesa personale nel momento in cui si è diffuso l’uso di armi bianche. Attraverso i secoli questa tecnica si è affinata anche in relazione alla diversa conformazione e pesantezza delle armi, e all’impiego che di essa si è fatto in determinati periodi a scopi non puramente bellici ma anche di spettacolo (per es. i ludi gladiatori dell’antica Roma). Con la scoperta della polvere da sparo, nel 14° sec., le armi bianche persero gran parte della loro efficacia per le finalità belliche, e contemporaneamente subirono progressivi alleggerimenti. Fiorirono quindi le scuole e si divulgarono i trattati. Italiano è il primo codice di s., in versi, scritto e disegnato a mano dal friulano Fiore de’ Liberi attorno al 1409 e intitolato Flos duellatorum. Tra gli italiani che hanno lasciato trattati particolarmente significativi, Giovanni Dall’Agocchie, di Bologna, con l’opera Dell’arte della scherma (1572) gettò le basi di alcune azioni schermistiche tuttora fondamentali nella s. moderna, quali gli inviti e le conseguenti parate, e propose una più spiccata utilizzazione della punta rispetto ai colpi di taglio; Nicoletto Giganti, di Venezia, nella Scola overo Teatro rappresentò diverse maniere e modi di parare, e di ferire di spada sola, e di spada e pugnale (1606) e per primo applicò la parata di contro e altre azioni altamente innovatrici; Rodolfo Capoferro, di Cagli, con il Gran simulacro dell’arte e dell’uso della scherma (1610), perfezionò, in una sempre maggiore utilizzazione della punta, la tecnica dell’affondo. Parallelamente alla s. da duello nacque e si sviluppò la s. come sport (19° sec.) nelle sue 3 specialità: il fioretto, arma nata come complementare alla spada, la sciabola, arma d’origine bellica che permette di colpire di punta, di taglio e controtaglio e la spada, che rimarrà più a lungo l’arma maggiormente usata per il duello.
La s. come sport trova le sue origini proprio nella rivalità concorrenziale tra le varie scuole, i cui campioni si scontravano per affermare una supremazia. Di qui il progressivo perfezionamento di una vera e propria attrezzatura per la s. incruenta, che comprende una maschera per riparare il volto e speciali giubbe imbottite. La s. si pratica normalmente al coperto, su una pedana di 14 m di lunghezza e di 1,80 m di larghezza. Per il fioretto e la spada, le pedane hanno la superficie rivestita da una rete metallica necessaria per l’isolamento delle apparecchiature elettriche che permettono di segnalare le stoccate nelle competizioni di queste due armi; per la sciabola è sufficiente una pedana di tipo tradizionale, in legno o in linoleum o in gomma (anche dopo l’introduzione della segnalazione elettrica). Sulla punta delle armi è collocato un bottone-interruttore che quando tocca una superficie dell’avversario con una forza superiore a determinati valori prestabiliti mette in azione un segnale elettrico. È stato dato corso alla sperimentazione di un sistema senza fili per la segnalazione dei colpi efficaci e, dal gennaio 2000, è stata resa obbligatoria la maschera trasparente in plexiglas per la spada e il fioretto; resta facoltativa per la sciabola.
I regolamenti, relativi alle 3 armi, sono imposti dalla Fédération International d’Escrime (FIE) e, per l’Italia, dalla Federazione Italiana Scherma (FIS). I bersagli (in celeste in fig. G, H, I), variano nelle 3 armi: nel fioretto il bersaglio valido è solo il tronco; nella sciabola tutta la figura dalla vita in su, comprese quindi anche la testa e le braccia; nella spada tutto il corpo dello schermidore, dalla testa ai piedi.
Gli schermidori si affrontano in ‘assalti’ in cui uno dei due deve piazzare un certo numero di stoccate entro un tempo predeterminato, a seconda della formula di gara adottata. Qualora nessuno dei due contendenti arrivi al numero massimo di stoccate entro il tempo stabilito, vince chi si trova in vantaggio allo scadere del tempo; ma se entrambi gli schermidori si trovano in parità, nel fioretto e nella sciabola si procede fino a che uno non abbia piazzato la stoccata decisiva, mentre nella spada viene assegnata la sconfitta comune, tranne che negli assalti a eliminazione diretta. Se gli schermidori, attaccandosi contemporaneamente, arrivano a toccarsi simultaneamente, nel fioretto e nella sciabola le due stoccate non vengono assegnate, mentre nella spada è riconosciuto il ‘colpo doppio’.
Gli assalti sono diretti da un presidente di giuria, il quale può essere coadiuvato, dove se ne ravvisi la necessità o se ne faccia esplicita richiesta da parte di uno dei contendenti, da due giudici di mano (nel fioretto) o da due giudici di terra (nella spada). Per la sciabola, è sufficiente il solo presidente di giuria.
La s. è sport complesso, che implica la conoscenza di numerose azioni sia di difesa sia di attacco. Semplificando al massimo, si può dire che per difendersi lo schermidore, oltre a sottrarre il proprio bersaglio dal raggio d’azione dell’offesa avversaria, indietreggiando e schivando, può eseguire azioni di ‘parata’ (che tendono a deviare il ferro dell’avversario dal bersaglio minacciato e consentono allo schermidore che si è difeso di cercare di colpire a sua volta l’avversario con una ‘risposta’) o può ricorrere anche alle ‘uscite in tempo’ (il colpo d’arresto, la cavazione in tempo, l’appuntata, l’imbroccata, la passata sotto, l’inquartata, la contrazione). Per attaccare, lo schermidore dispone di una vasta gamma di azioni semplici o composte che tendono a eludere le parate dell’avversario e mirano a colpirlo.
I tornei possono essere organizzati secondo la formula dei gironi all’italiana (in cui ogni atleta affronta tutti gli atleti del suo gruppo), dell’eliminazione diretta, con o senza ripescaggi, oppure secondo una formula mista (in cui si adottano alternativamente, nelle diverse fasi, i due precedenti sistemi di gara). Oltre alle gare individuali, si disputano anche le gare a squadre; la manifestazione più prestigiosa resta l’Olimpiade.
Nello sport della s. l’Italia ha ottenuto notevoli affermazioni in campo internazionale e moltissimi schermidori hanno acquisito vittorie nei campionati mondiali, in gare individuali e a squadre.