YEMEN, Repubblica Democratica Popolare
Stato indipendente dal 1967 con il nome di Repubblica Popolare dello Yemen Meridionale, ha assunto l'attuale denominazione nel 1970. Ha una superficie di 287.683 km2 (con l'inclusione delle isole di Perim, 13 km2, Kamaran, 57 km2 e Socotra, 3626 km2) e una popolazione che al censimento del 1973 ammontava a 1.590.275 ab. Stime anagrafiche del 1978 indicavano una popolazione complessiva di 1.853.000 ab. (pari a una densità media di 6,4 ab./km2). Il tasso di accrescimento annuo della popolazione (media 1970-74) era superiore al 3%, ma i valori presentano una tendenza al contenimento. È abitato prevalentemente da popolazioni arabe, con minoranze indiane e somale (concentrate ad Aden e nei dintorni). La capitale è Ash Sha'ab, una località a pochi chilometri da Aden, con 10.000 ab. circa. La maggiore città del paese è Aden (285.000 ab.), seguita da Mukalla (50.000 ab.). La religione è musulmana.
Condizioni economiche. - Gran parte della popolazione del paese vive di agricoltura (che impiega oltre il 60% delle forze di lavoro) ma il settore presenta vistosissimi fenomeni di sussistenza. Poco meno dei due terzi della superficie complessiva sono costituiti da terreno incolto e improduttivo mentre meno dell'1% del territorio è coltivato. Fra le colture più diffuse, il frumento (270.000 q nel 1977), l'orzo (20.000 q), il miglio (650.000 q) e il cotone (110.000 q di semi e 40.000 q di fibra). Sempre nel 1977 sono stati prodotti 410.000 q di datteri e 200.000 q di banane. Il patrimonio zootecnico conta oltre 2 milioni di capi fra ovini e caprini, 104.000 bovini, 40.000 cammelli. Nel 1977 sono state sbarcate 161.700 t di pesce (che alimentano una delle principali correnti di esportazione del paese). L'attività industriale è molto carente e, in pratica, concentrata nella città di Aden. Oltre alle modeste attività a carattere artigiano per approvvigionare il ristretto mercato locale, vi opera una raffineria di petrolio e piccoli impianti per la sgranatura e la lavorazione del cotone. La favorevole posizione geografica di Aden ne fa un importante porto e nodo di traffici. Nel 1976 le strade asfaltate si estendevano per una lunghezza di 1377 km.
Storia. - Proclamata dal Fronte nazionale di liberazione il 27 novembre 1967 in seguito all'assunzione del controllo su una larga zona del Protettorato di Aden, la Repubblica Popolare dello Y. del Sud estese il suo controllo su tutto il territorio della Federazione dell'Arabia del Sud, dal quale le ultime truppe britanniche furono ritirate pochi giorni dopo; il 30 novembre Qaḥṭān esh-Sha‛bī fu nominato presidente della Repubblica. I primi mesi di vita del nuovo stato furono contrassegnati da difficoltà in seno allo stesso FLN per lo scontro fra elementi estremisti (che controllavano completamente le regioni orientali) e moderati, che prevalsero grazie all'intervento dell'esercito (marzo 1968). Le tensioni tuttavia continuarono, anche con incidenti e tentativi di rivolta armata. Anche il FLOSY e la Lega del Sud arabo, per quanto privati di molti dei loro capi, non cessarono la loro attività, particolarmente lungo il confine con lo Yemen. Pesanti anche le difficoltà economiche, essendo il paese privato, per la chiusura del Canale di Suez, delle entrate derivanti dai traffici marittimi, solo parzialmente sostituite da aiuti britannici, cui si aggiunsero crediti arabi, iugoslavi e fino al 1969 (quando furono sospesi in seguito al riconoscimento della Rep. Dem. Tedesca), della Rep. Fed. di Germania. Il governo dovette pertanto imporre un regime di stretta austerità, che aggravò notevolmente il malcontento; nel giugno 1969 Qaḥṭān esh-Sha'bī dovette dimettersi, e fu sostituito da Sālim Rabī‛ ‛Alī. La situazione interna non impedì tuttavia la continuazione di un'attiva politica di appoggio a movimenti di liberazione nell'‛Omān; un tentativo di conciliazione (marzo 1974) da parte dei ministri degli Esteri arabi fu respinto; solo nel marzo 1976, per intervento dell'Arabia Saudiana, lo Y. del Sud concluse un accordo di tregua con l'‛Omàn. Difficili anche le relazioni con lo Y., accusato di appoggiare il FLOSY, benché la Costituzione promulgata nel novembre 1970 avesse mutato il nome in "Repubblica popolare democratica dello Y." con lo scopo dichiarato di favorire l'unione dei due stati. Nel settembre 1972, in seguito all'aggravarsi dei combattimenti, la Lega araba inviò una missione, che riuscì a far concludere una tregua (ottobre); nel novembre, a Tripoli di Libia, i presidenti dei due stati s'incontrarono e concordarono l'unificazione dei due paesi nella "Repubblica yemenita". Si trattò di una dichiarazione di buona volontà, alla cui attuazione si frapponevano ancora ostacoli. Comunque nel febbraio 1977 i Capi dei due Y. s'incontrarono e decisero la formazione di un Consiglio comune, composto dagli stessi capi di Stato e dai rispettivi ministri degli Esteri, della Difesa, dell'Economia, del Commercio e della Pianificazione. Nel dicembre 1978 veniva eletto il nuovo capo dello Stato nella persona di Abdel Fattah Ismail.
Bibl.: Oriente Moderno, voll. XL-LIV, Roma 1960-74; B. Doe, Southern Arabia, Londra 1972.