ricavo
Componente elementare di risultato con segno positivo. Il r. si genera con la vendita di un bene o di un servizio. Viceversa, quando si acquista un fattore della produzione, si crea una componente negativa di risultato, detta costo. La somma algebrica delle componenti positive e negative di risultato (reddito) indica l’incremento (se positiva) o il decremento (se negativa) di ricchezza a disposizione dell’azienda (reddito, o risultato d’esercizio).
L’entità dei r., rapportata a quella dei costi, è questione centrale per la vita delle aziende, perché da essa scaturisce la possibilità di aumentare la ricchezza a sua disposizione, piuttosto che intaccarla. Le imprese sono costituite grazie a una certa dotazione iniziale di ricchezza che viene gestita per raggiungere il fine dell’organismo aziendale: soddisfare bisogni. Quando i r. sono insoddisfacenti rispetto ai costi l’azienda subisce perdite, erodendo la ricchezza iniziale e compromettendo la possibilità di realizzare efficacemente il fine a cui è preposta. Viceversa, quando i r. sono elevati rispetto ai costi, l’azienda potenzia la ricchezza disponibile accrescendo l’efficacia della propria gestione. ● Sono i sistemi di contabilità a registrare l’entità dei ricavi. La contabilità generale rileva l’ammontare dei r. generati dalle operazioni di vendita senza operare alcuna distinzione tra di essi, con il fine di giungere alla determinazione del reddito quale indicatore di estrema sintesi dello stato di salute aziendale. La contabilità analitica distingue i r. in funzione delle aree aziendali specifiche che li generano: rami di aziende, linee produttive (famiglie di prodotti), singoli prodotti, aree geografiche e così via. Ciò consente di verificare la capacità di produrre r., e tramite questi, reddito di parti ristrette del sistema aziendale, al fine di formulare valutazioni e decisioni, come l’eliminazione o la ristrutturazione dei sottosistemi aziendali meno redditizi.