Scrittore italiano (Bologna 1891 - Monza 1985). La sua vasta produzione comprende poesie, romanzi, opere di teatro, saggi storici e critici. Al centro ideale della sua opera sta l'ampia trilogia romanzesca Il mulino del Po (1938-40), in cui coniuga a intenzioni storicistiche e morali di stampo manzoniano un'indole evocativa e sensuale.
Già accademico d'Italia, dal 1947 socio naz. dei Lincei. Tra i fondatori della Ronda, collaborò al Corriere della sera e ad altri giornali e riviste. La sua produzione comprende: poesie (Poemi lirici, 1914; Amore di poesia, 1930; Parole d'amore, 1935; La notte dell'8 settembre 1943, 1945, ecc.); romanzi (Il diavolo al Pontelungo, 1927; La città degli amanti, 1929; Una passione coniugale, 1930; Oggi domani e mai, 1932; Mal d'Africa, 1934; Il rabdomante, 1936; Iride, 1937; Il fiore della Mirabilis, 1942; Il pianto del figlio di Lais, 1945; Lo sguardo di Gesù, 1948; La cometa, 1951; L'incendio di Milano, 1952; Il figlio di Stalin, 1953; Tre giorni di passione, 1955; I tre schiavi di Giulio Cesare, 1957; Non ti chiamerò più padre, 1959; Il progresso è un razzo: un romanzo matto, 1975; Il sommergibile, 1978); novelle, viaggi e fantasie (Lo sa il tonno, 1923; Bella Italia, 1928; Acque dolci e peccati, 1930; La fine d'Atlantide ed altre tavole lunatiche, 1942; L'elmo di Tancredi ed altre novelle giocose, 1942; Il brigante di Tacca del lupo ed altri racconti disperati, 1942; Viaggi per terra e per mare, 1952; Viaggio in Grecia, 1959; Secondo viaggio in Grecia, 1963, ecc.); opere di teatro (Amleto, 1923, n. ed. Amleto 1918, 1957; L'alba dell'ultima sera 1949, ecc.); saggi storici, critici e morali (La congiura di don Giulio d'Este, 2 voll., 1932; Confessioni letterarie, 1932; Gioacchino Rossini, 1941; Nel fiume della storia, 1959, ecc.). Al centro ideale e cronologico di questa produzione sta l'ampia trilogia romanzesca Il mulino del Po (3 voll., 1938-40), abbracciante un secolo di storia italiana, dal declino napoleonico fino alla battaglia di Vittorio Veneto. In essa si presenta felicemente conciliato, in una narrazione avventurosa a episodi o "canti", l'originario dissidio - caratteristico del B. e altrove spesso stridente - fra le sue intenzioni costruttive, storicistiche, morali, sociali, secondo schemi quasi ottocenteschi, fra manzoniani e nieviani, e la propria indole rapsodica e sensuale, che della cronaca, della storia e della sua stessa cultura classica si serve di incentivo a estrose invenzioni o evocazioni, a opulenti ritratti (specie di donna), a superbe prove di stile.