BALSAMO-CRIVELLI, Riccardo
Poeta, nato a Settimo Milanese il 20 agosto 1874. In tempi di futurismo, ha assunto, per una singolare affinità spirituale, la lingua e il tono stesso dei poeti del Quattro e Cinquecento, quali il Boiardo, l'Ariosto, il Berni e soprattutto il Pulci. Ed ha pagine ariose e saporite, specialmente nel Boccaccino (Bari 1920), poema in ottave, in cui canta la giovinezza spensierata e amorosa del Boccaccio durante il primo soggiorno a Napoli. Tuttavia, le forme espressive consacrate dalla tradizione letteraria, nelle quali l'ispirazione, pur sincera, compiacentemente si adagia, conferiscono spesso all'opera scarsezza d'interiore necessità, un che di dilettantesco: difetto che maggiormente si scopre nella Fiaba di Calugino (Bari 1925), poema drammatico di contenuto allegorico e autobiografico, e nel Poema di Gesù (Milano 1928), imitazione delle sacre rappresentazioni. Per contro, la tristezza sentimentale, lo scetticismo e il sarcasmo erompono nei romanzi con irruenza orgiastica, potente in sé, ma artisticamente non elaborata (v., ad esempio, La casa del diavolo, Milano 1930). Tornato alla poesia, ha dato in Voci alte e fioche (ivi 1937) le sue migliori liriche burlesco-sentimentali.
Oltre alle opere citate: Poesie: Il Rossin di Maremma (Milano 1922); La canzone del fiume (ivi 1932); A vele ammainate (ivi 1934). - Romanzi: La bella brigata (ivi 1926); La chioccia-Il rudero (ivi 1928); Vengan quattrini (ivi 1929); Putacaso (ivi 1931); Un po' di baldoria (ivi 1933), ecc. - Assai fine è una biografia romanzata di Raffaello, Cammin breve (ivi 1937) Ha scritto anche libri per ragazzi e racconti di viaggi, da lui compiuti spesso a piedi, attraverso l'Italia.
Bibl.: B. Croce, R. B.-C., in La critica, XXXIV (1936), fasc. 2; S. A. Chimenz, Un poeta burlesco, in Meridiano di Roma, 13 marzo 1938.