AIELLO, Riccardo d'
Figlio di Matteo e della sua prima moglie Sica, fu chiamato da suo padre in Curia nella prima metà del 1191. Familiare del re Tancredi, nel riordinamento che questi fece delle contee del Regno, fu nominato conte d'Aiello, presso Salerno, pur continuando ad esercitare le funzioni di vice-cancelliere. Mentre il padre rimase a Palermo, egli accompagnò Tancredi nei suoi viaggi pel Regno, stendendo per lui alcuni atti di particolare importanza, come il privilegio per Gaeta del luglio 1191, da Messina, ed il concordato con Celestino III (ripetizione di quelli precedenti) del giugno 1192, da Gravina. Alla morte di Tancredi, rimase al servizio del suo successore, il giovanissimo Guglielmo III, e della regma Sibilla, fino alla fine del regno normanno. Accusato di aver cospirato contro Enrico VI, fu catturato e tradotto in Germania. Accecato, come sembra probabile, e condannato alla prigione perpetua, dopo la morte di Enrico VI riacquistò la libertà, ritornando in Italia: è attestata la sua presenza a Palermo nel febbraio del 1199. Nel 1206 doveva ancora essere in disgrazia, poiché il fanciullo Federico donava le case a Palermo di proprietà dell'A. al suo fedele Anfuso "de Roto", conte di Tropea. Nel 1216 era, invece, in buoni rapporti con la Curia di Federico, ma solo verso il 1220 tornò in possesso della sua contea (ma non del castello). Il 22 nov. 1220 era a Roma, tra i grandi feudatari del Regno, per assistere alla solenne incoronazione di Federico II. Nulla sappiamo sul luogo e sulla data della sua morte.
Fonti e Bibl.: Böhmer-Ficker, Regesta Impeni, V, I, Innsbruck 1881-1882, nn. 580 a p. 163, 1139 a p. 257; 2, Innsbruck 1892-1894, nn. 5663 a p. 1061, 6406 a p. 1141, 1202a a pp. 2170 s.; E. Winkelmann, Acta imperii medita, I, Innsbruck 1880, p. 82; C. Carucci, Codice diplomatico salernitano del sec. XIII, I, Subiaco 1931, pp. 29-101, 128, 142; P. F. Palumbo, Gli atti di Tancredi e Guglielmo III di Sicilia, in Atti del Convegno Internaz. di Studi Ruggeriani, II, Palermo 1955, pp. 486, 493 s., 499, 522, 523, 524, 526, 529, 531, 535, 538, 539, 540; Th. Toeche, Kaiser Heinrich VI, Leipzig 1867, p. 136, 323, 343, 574, 576, 579(con indicazioni di fonti e di bibliografia); F. Chalandon, Histoire de la domination normande en Italie et en Sicile, II, Paris 1907, pp. 428, 440, 465, 476, 487, 633; E. Jamison, Admiral Eugenius of Sicily..., London 1957, pp. 94, 97, 103, 110, 115 5., 123 5., 131, 155.