Poligrafo (Piacenza 1514 circa - Pisa 1564). Lavorò per l'editore Giolito a Venezia e per il Torrentino a Firenze. Con G. Ruscelli e L. Dolce raccolse 9 libri di Rime diverse di molti eccellenti autori [...] scritti (rime, dialoghi, commedie, trattati), ricordiamo il rifacimento dell'Orlando innamorato del Boiardo (1545) con intenti linguistici. Pubblicò la prima volta nel 1548 e poi ristampò fino al 1564 una raccolta di Facezie e motti arguti, il cui ...
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Letterato, poeta (Rimini 1753 - ivi 1798). Monaco olivetano a 16 anni, fuggì in Ungheria poi rientrò in convento, finché ottenne di svestire l'abito. Insegnò a Napoli e a Pavia. Fu tra i primi a divulgare [...] tedesca sia attraverso traduzioni, specialmente da S. Gessner, sia col profilo critico Idea della bella letteratura alemanna (1784). La sua multiforme produzione poetica si colloca nel clima letterario d'Arcadia ma già sfuma nei toni proprî alla ...
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Scrittrice (Treviso 1828 - Venezia 1898); tra il 1838 e il 1850 visitò gran parte dell'Italia e varî stati d'Europa; nel 1851 si stabilì, sposa, a Venezia. Scrisse circa trenta volumi, tra romanzi, novelle [...] I nuovi ricchi, 1876; Scene popolari, 1890; Poesie varie, 1895. Nei suoi scritti, quasi tutti ambientati nel Veneto, la C. affronta il problema della povera gente, della miseria nelle campagne come una questione strettamente legata al Risorgimento d ...
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Critico e filologo italiano (Cumiana 1886 - Torino 1966); prof. univ. dal 1914, ha insegnato letteratura francese nelle univ. di Firenze (dal 1914) e di Torino (dal 1950); socio naz. dei Lincei (dal 1946). [...] Il suo nome è soprattutto legato a una magistrale ediz. de Il Milione di Marco Polo (1927). Altre opere principali: Il Roman de la Rose e la letteratura ital., 1910; Le origini di Salammbò, 1920; Il "Discorso" di B. Pascal sulle "amorose passioni", ...
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Novellatore (m. dopo il 1406), non si sa se sia veramente nato a Firenze. Fu notaio; riparato, forse per ragioni politiche, a Dovadola presso Forlì, dal 1378 a dopo il 1385 vi scrisse cinquanta novelle, [...] originalità hanno le novelle, che per venticinque giorni due innamorati, il cappellano Aurecto (anagramma di Auctore) e la monaca Saturnina, si raccontano nel parlatorio di un convento. Graziose alcune ballate che i due novellatori cantano alla ...
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Poeta (Genova 1565 - ivi 1623). Visse dapprima a Padova, da dove nel 1591 passò a Genova. Innamorato di Aurelia Spinola, morta nel 1596, le dedicò la sua raccolta di Rime del 1601; s'innamorò poi di una [...] nella forma della canzonetta ronsardiana (come nelle Rime del 1611). Scrisse anche due poemi d'argomento sacro, Lazzaro il mendico (1614) e La reina Ester (1615), tragedie, e un dialogo sul poema eroico, Il Gonzaga, ovvero del poema heroico (1621). ...
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Scrittore (Treviso 1823 - Maserada sul Piave 1909); patriota, esule in Piemonte e a Parigi, prefetto e poi deputato al Parlamento, studioso di problemi di agricoltura, fu vivace giornalista (nel 1848 fondò [...] e diresse Lo spirito folletto). La vita campestre (1867) è forse l'opera sua più nota; tra gli altri suoi scritti, tutti ispirati a vicende e ad ambienti della provincia e della campagna trevigiana, si ricordano: Il dolce far niente, 1869; Il bacio ...
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Letterato (Vicenza 1485 - ivi 1529). Comandante d'una compagnia di cavalleggeri, ferito gravemente in battaglia (1511), lasciò le armi e si diede alle lettere. Oltre a Rime e a 69 importanti Lettere storiche [...] al suo tempo fortunatissima Historia... di due nobili amanti (comp. 1524 circa; pubbl. post. s.d., ma 1530 circa), cioè la novella di Giulietta e Romeo, in due redazioni; parafrasata dal Bandello, essa ispirò, attraverso altri due tramiti, il famoso ...
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Scrittore italiano (Torino 1903 - Santa Fe, Nuovo Messico, 1933), figlio di Guglielmo e di Gina Lombroso. Antifascista, nel 1928 abbandonò l'Italia, dove si era fatto conoscere fra i giovani scrittori [...] di Solaria, e si recò prima a Parigi e a Londra, quindi negli Stati Uniti. Del suo ingegno precoce e versatile sono testimonianza sia lavori drammatici (La chioma di Berenice, 1924; Le campagne senza Madonna, 1924; Angélica, 1929, composta ...
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Scienziato e letterato (Pontormo 1633 - Pisa 1714). Insegnò dal 1660 filosofia, poi matematiche a Pisa, rivelandosi uno dei più notevoli epigoni di Galileo, di cui proseguì l'opera in quelle ricerche che [...] matematiche in latino e Rime italiane (1704). Tradusse felicemente Anacreonte, ma è ricordato specialmente per la sua traduzione (pubblicata postuma a Londra nel 1717) del De rerum natura di Lucrezio, ispirata dal desiderio di far meglio conoscere ...
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a la coque
à la coque ‹a la kòk› locuz. fr. (propr. «al guscio»), usata in ital. come agg. – Nel linguaggio gastronomico, solo nella locuz. uovo à la coque (parzialmente italianizzato alla coque), uovo tenuto per 2-3 minuti in acqua in ebollizione...
a la belle etoile
à la belle étoile ‹a la bèl etu̯àl› locuz. fr. (propr. «alla bella stella»). – A cielo scoperto, a cielo sereno; si usa nelle frasi dormire, albergare à la belle étoile, dormire all’aperto, spec. di chi non ha o non trova...