VIRGILIO
Augusto ROSTAGNI
Salvatore BATTAGLIA
. Publio Virgilio Marone (Publius Vergilius Maro) fu, per il senso sublime dell'arte e per l'influenza che esercitò nei secoli, il massimo poeta di Roma; [...] di Augusto la nuova storia di Roma e dell'Impero, cioè proprio fra il 29 e il 27 a. C., veniva concepita l'Eneide. Certo, gli eventi e le impressioni memorabili di quegli anni, il ritorno di Ottaviano dalle vittorie d'Azio e d'Oriente, la generale ...
Leggi Tutto
Grammatico latino, vissuto verso la fine del 4º sec. d. C.; autore delle Interpretationes Vergilianae, illustrazioni all'Eneide dal punto di vista retorico, dedicate al figlio Tiberio Claudio Donaziano, [...] anch'esso grammatico ...
Leggi Tutto
Ilioneo
Clara Kraus
Personaggio del mito troiano; uno dei compagni di Enea, presentato sempre da Virgilio nell'Eneide in atto di tenere discorsi, in quanto celebre per la facondia e la dignità dei modi [...] (cfr. Servio ad Aen. I 520 e IV 159).
D. lo cita in Mn II III 8, riportando due versi del discorso da lui tenuto a Didone nel tempio di Giunone, a Cartagine (Aen. I 544 ss.), a riprova del fatto che la ...
Leggi Tutto
Prenome etrusco (Arnth, Arunth), e nome di alcuni personaggi etruschi nell'antica tradizione romana. 1. Guerriero etrusco dell'Eneide, alleato di Enea: uccide la "vergine Camilla" ed è per vendetta di [...] Diana ucciso dalla Ninfa Opi. 2. Figlio di Tarquinio il Superbo, che dopo l'espulsione dei re, nella battaglia della selva Arsia, morì combattendo con Bruto. 3. Figlio di Porsenna, che morì nella battaglia ...
Leggi Tutto
Poeta latino (n. presso Mantova, ad Andes, forse l'od. Pietole, 70 a. C. - m. Brindisi 19 a. C.). Per la vastità della fama e l'influsso esercitato sulla cultura latina e occidentale, è il principe dei [...] a quello di V., da Giovanni del Virgilio a Benvenuto da Imola, allo spagnolo Enrico de Villena, che nello stesso anno tradusse l'Eneide e la Divina Commedia. Non meno che per Dante, per Petrarca V. è il ponte che stabilisce la continuità tra il nuovo ...
Leggi Tutto
ANASTASIO
Claudio Leonardi
Frate minore, forse del convento fiorentino di Santa Croce, vissuto nella prima metà del secolo XIV, compilò una riduzione latina dell'Eneide, su cui ser Andrea Lancia avrebbe [...] XIV e XV: Andrea Lancia, scrittore fiorentino dei Trecento, in L'Etruria, I(1851). pp. 18-27; P. Fanfani, Compilazione dell'Eneide di Virgilio fatta volgare per ser Andrea Lancia fiorentino, ibid., pp. 162-38, 221-252, 296-318. 497-508. 625-632, 745 ...
Leggi Tutto
(lat. Marica) Ninfa italica, identificata talora con la maga Circe; ebbe culto specialmente alla foce del Garigliano presso Minturno. Nell’Eneide compare come sposa di Fauno e madre del re Latino. ...
Leggi Tutto
ENEA (Αἰνείας, Aenēas)
F. Castagnoli
Mitico eroe della Troade, divenuto anche il massimo eroe del Lazio, cantato da Virgilio nell'Eneide.
Nato sull'Ida da Venere e da Anchise, fu difensore di Troia e [...] I, 1896, c. 1010 ss, s. v. Aineias, n. 2; G. E. Rizzo, Leggende latine antichissime, in Röm. Mitt., XL, 1906, p. 298 ss.; l'Eneide e l'arte antica, in Boll. Ass. Int. Studî mediterranei, I, 1930, n. 5, 6 ss.; M. Camaggio, Le statue di E. e di Romolo ...
Leggi Tutto
(lat. Lavinia) Mitica figlia di Latino, sposa di Enea dopo la vittoria su Turno. La leggenda è svolta soprattutto nell’Eneide di Virgilio. Livio la dice madre di Ascanio, Catone di un figlio postumo di [...] Enea, Silvio, capostipite dei re albani.
Secondo la leggenda, Enea diede il nome di L. alla città da lui fondata: Lavinio (lat. Lavinium), posta a 22 km da Roma sul sito dell’od. centro di Pratica di Mare. ...
Leggi Tutto
quarto
agg. num. ord. e s. m. [lat. quartus, affine a quattuor «quattro»]. – 1. agg. Con valore ordinale, che occupa, in una sequenza o in una successione ordinata, il posto corrispondente al numero quattro, cioè viene dopo altri tre (in cifre...
libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...