Letterato (Civitanova Marche 1507 - Roma 1566). Dapprima precettore a Firenze (1525-29), dove frequentò B. Varchi, fu poi (1529-43) segretario di monsignor Giovanni Gaddi a Roma, dove ebbe priorato, badia, [...] morte in contumacia. Ritiratosi nel '63 in una sua terra presso Frascati, il C. cominciò la traduzione in sciolti dell'Eneide, il suo capolavoro. Pregevolissime anche le numerose Lettere e notevole, per la novità dell'invenzione, la commedia in prosa ...
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Tesifone
Clara Kraus
Una delle tre Furie o Erinni (v.), che appaiono a D. sull'alta torre della città di Dite. Essa è nominata per terza dopo Megera e Aletto che l'affiancano (If IX 48 Tesifón è nel [...] mezzo).
La fonte è Virgilio, che rappresenta questa come la più feroce delle tre sorelle e nell'Eneide la mostra in azione tre volte (Aen. VI 555 e 571; X 761), di contro all'unica citazione relativa rispettivamente ad Aletto (Aen. VII 324) e a ...
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VELIO Longo (Velius Longus)
Massimo Lenchantin De Gubernatis
Grammatico latino che fiorì nell'età di Adriano.
Compose varie opere di contenuto grammaticale, e cioè uno scritto De usu antiquae lectionis, [...] 9, 4) ehe si deve distinguere da un altro concernente le irregolarità nella derivazione delle parole. Compose pure un commento all'Eneide, di cui rimangono parecchie citazioni negli scolî virgiliani a noi pervenuti. Si conserva di lui un trattato De ...
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Notaio e letterato fiorentino (secc. 13º-14º; già notaio nel 1315, ancora in vita nel 1356). Per incarico della Signoria fiorentina volgarizzò molte provvisioni e tra l'altro gli statuti comunali del 1355; [...] ordinamenti, provvisioni e riformazioni, pubblicati e da pubblicare, aventi vigore di statuti generali del Comune. Tradusse anche l'Eneide da una riduzione in prosa latina di frate Anastasio. Gli è attribuito il commento alla Divina Commedia detto l ...
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Fecondo poligrafo, nativo di Bassano, morto verso il 1573. Ebbe vita avventurosa: fu in Venezia nella stamperia del Giolito, servì poi varî signori e particolarmente il conte Collaltino di Collalto; gli [...] furono amici l'Aretino, il Doni, Luca Contile. Lasciò rime e lettere sparse in varie raccolte e tradusse il libro VII dell'Eneide (Venezia 1548) e le opere latine del Boccaccio, tra cui il Libro delle donne illustri, con l'aggiunta di donne illustri ...
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Teologo (Parigi 1611 circa - ivi 1661), fratello di Charles, Claude e Pierre. Per le sue idee gianseniste fu escluso (1656) dalla Sorbona con Arnauld; scrisse La morale des jésuites (post., 1667) accusando [...] i gesuiti di lassismo, sicché l'opera fu condannata dalla facoltà di teologia e dal parlamento di Parigi. Aveva collaborato con il fratello Charles al rifacimento burlesco del VI libro dell'Eneide. ...
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unghiato
Emilio Pasquini
Aggettivo, ‛ hapax ' dantesco, di forma e genesi participiale (ungulatus, " provvisto di unghie ", in Tertulliano, Minucio Felice e Marziano Capella), ma nel significato intensivo [...] unico luogo della Commedia cui i lessici fanno seguire appena un altro esempio, volgare, dal volgarizzamento trecentesco dell'Eneide.
In If VI 17 contribuisce efficacemente alla sconcia descrizione di Cerbero, nel significarne in plastico scorcio la ...
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(gr. Κασσάνδρα o Κασάνδρα) Mitica figlia di Priamo, re di Troia; poco ricordata in Omero, appare come profetessa già in Bacchilide e Pindaro. Secondo Eschilo (nell’Agamennone), avrebbe avuto da Apollo [...] , il dio fece sì che nessuno le credesse; assegnata come preda di guerra ad Agamennone, fu portata a Micene, ove predisse l’uccisione del re. Nell’Eneide virgiliana C. si oppone invano all’introduzione del cavallo di legno entro le mura di Troia. ...
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Iannelli, Angelo. – Cantautore e scrittore italiano (n. Benevento 1986). Laureato in lettere, parallelamente all'attività musicale e letteraria insegna nei licei. Nelle sue canzoni ha affrontato temi sociali [...] (2024). Da segnalare anche le esperienze teatrali maturate come drammaturgo (Dalla notte del mito all’Eneide nei luoghi e nei tempi di Virgilio, adattamento dell’Eneide per M. Placido e A. Haber, 2012) quelle come attore in ruoli televisivi (tra le ...
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Esperia
Clara Kraus
Nome con cui i Greci definivano anticamente l'Italia, in quanto posta a occidente della Grecia, dalla parte di Espero (vesper = sera), dove tramonta il sole. Il termine fu adottato [...] in Mn II III 12, al primo verso di un breve passo virgiliano citato da D. come appartenente al terzo libro dell'Eneide (i versi in questione, Aen. III 163-167, sono la ripetizione di Aen. I 534-538): " Est locus, Hesperiam Grai cognomine dicunt ...
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quarto
agg. num. ord. e s. m. [lat. quartus, affine a quattuor «quattro»]. – 1. agg. Con valore ordinale, che occupa, in una sequenza o in una successione ordinata, il posto corrispondente al numero quattro, cioè viene dopo altri tre (in cifre...
libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...