Sorella (Ajaccio 1782 - Firenze 1839) di Napoleone, sposa (20 genn. 1800) di G. Murat, seguì le sue sorti e contribuì con la sua ambizione e intelligenza alla rapida ascesa del marito, diventando così [...] regina di Napoli (15 luglio 1808). Dopo la caduta di Napoleone e la fucilazione del marito (1815), passò in Austria, quindi a Trieste (1824). Dal 1831 visse a Firenze. ...
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Storico veronese (m. 1529), vissuto in Francia, dove fu canonico a Parigi ed ebbe nel 1499 da Luigi XII l'incarico ufficiale di scrivere la storia della monarchia francese. Ebbe il merito d'aver introdotto [...] in Francia le impostazioni e i criterî della storiografia umanistica; fu detto dai contemporanei il Livio francese (De rebus gestis Francorum, 10 libri, 1516-1539) ...
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Ufficiale del genio italiano (Savona 1791 - Torino 1861); comandante del genio nella campagna del 1848, si distinse all'assedio di Peschiera e meritò la nomina a capo di S. M. Ministro della Guerra e della [...] Marina nel ministero Gioberti (febbraio 1849), fu per brevissimo tempo anche presidente del Consiglio. Dopo Novara riprese il comando del genio ...
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Figlio (Casale 1512 - ivi 1530) di Guglielmo IX, gli successe (1518) a sei anni, sotto la tutela della madre Anna d'Alençon e dello zio paterno Gian Giorgio, che, ultimo marchese, governò, succedendogli [...] (1530), fino al 1533 ...
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La nuova realtà dei movimenti femministi emerge agl'inizi degli anni Sessanta negli Stati Uniti e rapidamente si estende nei paesi a capitalismo avanzato. Se le suffragette all'inizio del secolo si battevano [...] l'oppressione delle donne. S. De Beauvoir nel suo libro Le deuxième sexe (1949) dimostra che non è la condizione biologica ma la cultura a determinare nel corso dei secoli l'inferiorità della donna nella società. Anche l'antropologa americana M. Mead ...
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ISLAMISMO (XIX, p. 603 ; App, I, p. 739)
Francesco Gabrieli
Nazionalismo acceso, e combinato anziché opposto come in Occidente al socialismo, è negli ultimi decenni la principale direttrice della vita [...] tra religione e nazionalismo è stata invece quasi ovunque perfetta, pur rimanendo a quest'ultimo la funzione dinamica nei moti politici e civili. La durissima resistenza a Israele, dalla lotta armata alla propaganda politica, è stata infatti ed è ...
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GRONCHI, Giovanni (App. II, 1, p. 1095)
Rieletto deputato nella seconda legislatura (1953), fu nuovamente scelto a presiedere la Camera dei deputati. Pur continuando ad espletare con grande equilibrio [...] il superamento di tutte le barriere nella collaborazione europea e mondiale; invocava la moralizzazione della vita pubblica da affidarsi soprattutto a una rinvigorita severità del costume; richiamava il parlamento ed il gorerno alla sollecita ...
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Deputato del PCI, dal 1958 al 1972 fece parte della Commissione bilancio e partecipazioni statali, di cui divenne vice-presidente. Membro dell'Ufficio politico e della direzione del PCI, ha assunto una [...] , Roma 1971; I comunisti e l'Europa, ivi 1971; Fascismo e Mezzogiorno, ivi 1973; Lettere a Milano. Ricordi e documenti, 1939-1945, ivi 1973; La rottura della coalizione tripartita: maggio 1947, in Il Mulino, sett.-ott. 1974, pp. 780-98; Riflessioni ...
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PARRI, Ferruccio
Arturo Codignola
Uomo politico, nato a Pinerolo il 19 gennaio 1890, si laureò in lettere a Torino; partecipò alla prima Guerra mondiale come ufficiale di fanteria, guadagnandosi tre [...] alla fuga di Filippo Turati da Savona in Corsica nel 1927, fu condannato a dieci mesi di carcere e poi inviato al confino. Liberato nel 1933, riprese immediatamente la lotta clandestina; nuovamente arrestato ed imprigionato nel 1942, dopo sei mesi di ...
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Uomo politico, nato a Milano il 24 febbraio 1934. Iniziò l'attività politica nel movimento giovanile socialista, partecipando con un gruppo di dirigenti universitari socialisti, comunisti e indipendenti [...] provinciale (1965). Entrato a far parte della direzione nazionale del partito, partecipò attivamente al movimento per l'unificazione tra socialisti e socialdemocratici. Deputato e consigliere comunale (1968), dopo la scissione socialdemocratica del ...
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la qualunque loc. s.le f. (iron.) Una cosa qualunque che viene detta a sproposito, per superficialità o incapacità di argomentare, talvolta con lo scopo di abbindolare chi ascolta. ◆ È corretto l'utilizzo dell'espressione "la qualunque"? - Premesso...
la3
la3 s. m. [prima sillaba della parola labii con cui ha inizio il sesto emistichio dell’inno di s. Giovanni (v. ut)]. – Nome dato nei paesi latini, dalla riforma di Guido d’Arezzo (sec. 11°) in poi, alla sesta nota della scala musicale...