Conoscenza
Carlo Sini
Il termine indica l'atto del conoscere e, in particolare, il possesso o la presenza nella mente di un sapere già acquisito; è dal latino tardo cognoscentia, derivato di cognoscere, [...] comune natura che riposa in Dio. Sta di fatto che l'aristotelismo, per la compresenza in esso di elementi apriori e a posteriori, influì su entrambe le vie battute dal pensiero per spiegare la conoscenza.
Al platonismo si ricollegò modernamente l ...
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COLORNI, Eugenio
Eugenio Garin
Nacque a Milano il 22 apr. 1909, secondogenito di Alberto, industriale, di famiglia ebraica mantovana, e di Clara Pontecorvo di origine pisana. Per indole incline all'introspezione, [...] del Croce fra la ricchezza delle analisi empiriche ("il suo spirito di sperimentatore indefesso") e una impalcatura imposta apriori. Naturalmente il Croce non solo respinse la critica, ma considerò positivamente la successiva svolta del C., che pure ...
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COLECCHI, Ottavio
Roberto Grita
Nacque a Pescocostanzo (L'Aquila) il 3 sett. 1773 da Giovanni Battista Giocondino e da Grazia Nicoletta Spallone, che gli diedero il nome di Ottaviano Francesco. Da uno [...] ispirò tutta la sua concezione morale considerando la legge morale come un giudizio sintetico apriori. Come per quel che riguarda la Critica del giudizio quella del C. è la prima e più completa rappresentazione fatta in Italia dell'estetica kantiana ...
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ALIOTTA, Antonio
Sergio Belardinelli
Nacque a Palermo il 18 genn. 1881 da Gaetano e da Antonina Latona. Nella città natale seguì gli studi classici e si iscrisse al primo anno di filosofia, fondando [...] conseguenze senza curarsi di esaminare in molti casi se la funzione dell'arte, com'è da lui stabilita apriori, risponda effettivamente ai dati della coscienza umana". In sostanza, rivendicando la potenza creatrice dell'arte (fondata sulla coscienza ...
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tempo
tèmpo [Der. del lat. tempus -oris] [LSF] (a) Successione di istanti, intesa sempre come una estensione illimitata, ma tuttavia capace di essere suddivisa, misurata, e distinta, in ogni sua frazione [...] e il t. assoluti divengono le forme apriori di ogni esperienza possibile e il carattere : [FAF]. ◆ [ASF] T. astronomico: il t. del giorno contato in ore a partire dal mezzogiorno (istante quindi in cui si cambia data), e non dalla mezzanotte, com ...
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CARABELLESE, Pantaleo
Fulvio Papi
Nacque da Salvatore e da Isabella de Vincenzo a Molfetta (Bari) il 6 luglio del 1877, e nel seminario della città natale egli frequentò sia il ginnasio sia il liceo. [...] quindi l'essere in sé, con la conseguenza dell'impossibilità di enunciare come siano costituiti i giudizi sintetici apriori metafisici. Kant dimenticò insomma che la scienza non si fa senza lo scienziato, e presuppose dogmaticamente un concetto ...
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logica induttiva
Claudio Pizzi
Estensione della logica deduttiva che descrive inferenze in cui la conclusione non segue dalle premesse con certezza assoluta ma riceve da queste un certo grado calcolabile [...] di Bayes, che consente di calcolare la probabilità a posteriori di B dato A (per es., quella di una generalizzazione data l’evidenza a suo favore) una volta nota le probabilità apriori di A, di B e di A dato B. Misurando tali valori in termini, per ...
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Il sistema totale degli esseri viventi, animali e vegetali, e delle cose inanimate che presentano un ordine, realizzano dei tipi e si formano secondo leggi.
Ecologia
Protezione della natura
Per protezione [...] filosofia (logica, filosofia della n., filosofia dello spirito). Si distingue dalla scienza come indagine sperimentale in quanto deduce apriori le manifestazioni naturali dall’idea di una n. in generale, e mostra come la n. si risolva nello spirito ...
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Indirizzo di pensiero sorto negli USA intorno al 1870 e diffusosi più tardi in Europa, dove ebbe il maggior successo nei primi decenni del Novecento.
C.S. Peirce: dal pragmatismo al pragmaticismo
Il termine [...] sperimentale e strumentale insieme, in campo etico questa rivendicazione si traduce in una vigorosa polemica contro ogni possibile divisione apriori, ontologica, tra fini e mezzi come se ci fossero valori costituiti in sé e per sé e all’uomo ...
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Termine filosofico usato per la prima volta al principio del 17° sec. da J. Lorhard (1606) e R. Goclenio (1613) e divulgato soprattutto da C. Wolff (1730) per designare la scienza dei caratteri universali [...] argomento o.) è il più celebre degli argomenti per dimostrare ‘apriori’ l’esistenza di Dio. La sua prima formulazione si trova in obiezione del monaco benedettino Gaunilone, secondo cui, in base a tale argomento, posto il concetto di un’isola di cui ...
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a priori
‹a priòri› locuz. lat. mediev. («da ciò che [logicamente] è prima»). – Termine della filosofia (opposto al termine a posteriori), usato, con valore avv. o aggettivale, in riferimento ad argomentazioni, affermazioni, giudizî non ricavati...
priore
prïóre s. m. [dal lat. prior -oris «precedente», compar. dell’avv. e prep. pri «davanti», da cui anche il superl. primus «primo»]. – 1. (f. -a, ant. -essa) Superiore di una comunità religiosa, e in partic. di una comunità monastica:...