«sed tamen et lacrimae pondera vocis habent»«ma, nondimeno, anche le lacrime hanno il peso della parola»- Ovidio, Heroides, III, Briseide ad Achille, trad. di Nicola GardiniLacrime dorate sono quelle [...] quella dei personaggi dei racconti precedenti, non essendo però «men pietosa»: dal contesto regale della quarta novella, si passa a quello mercantile, come in un processo di “democratizzazione” della tragedia amorosa (secondo la definizione di Mario ...
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Se d’infelice amore muoiono gli amanti, li hanno uccisi gli uomini e il destino: questo forma il paradigma minimo delle novelle della quarta giornata del Decameron. Gli amori a infelice fine che Filostrato [...] e gli avverbi, e ripetuta più volte è l’azione del piangere.Nella novella di Simona e Pasquino, non è un rallentamento a fare della salvia l’acme narrativo della settima novella. Tuttavia, essa ne apre la sequenza del mistero, e la richiude. La ...
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«Avvenne una notte che, avendo costei molto pianto Lorenzo che non tornava e essendosi alla fine piagnendo adormentata, Lorenzo l’apparve nel sonno, pallido e tutto rabbuffato e co’ panni tutti stracciati [...] autore del racconto) l’ingegno della parola e insieme mostra in questa novella il potere del silenzio, che diviene per Lisabetta da condanna a risorsa, da impotenza a energia, da morte a vita. Nel silenzio di Lisabetta si consuma la tragedia di un ...
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Il Medioevo: un secolo da illuminare.Sottrarre il Medioevo dalla nomea di secolo buio è un’ardua impresa in cui ogni studioso o appassionato di quest’epoca si cimenta inevitabilmente. Il Medioevo negativo, [...] sue canzoni. Ad esempio, il quarto album, La buona novella, pubblicato nel 1970, termina con la celeberrima Tre madri, il tentativo di soddisfare le pulsioni sessuali costrette a restare sopite a causa dell’impegno bellico. Tra echi di citazioni ...
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«Dio Pierpaolo (...) Pasolini!» sentenziava ai limiti del nuovo millennio una gioviale signora mantovana, notando la macchia fatta dalla nipote sul divano (Turino 2000: 172). Qualche tempo fa, una simile [...] emotività: spesso (è il caso delle colonne di via Zamboni, a Bologna) viene usata in senso creativo. Una prima motivazione di letteratura ciò avviene per esigenza di realismo, come nella Novella del vivicomburio di Imbriani (“Non c’è Barbagiove, ...
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Spesso si ritiene che la fede cristiana sia difficilmente avvicinabile al pensiero femminista e che anzi, si ponga se non in antitesi, quanto meno in contraddizione con l’aspirazione ad un mondo più inclusivo [...] e post-patriarcale. Tuttavia, la buona novella cristiana si configura, attraverso le parole di Gesù stesso, come una la serenità del riposo e i propri simili che si scaldano a vicenda al riparo dalle insidie dell’esterno. Tuttavia, in questo ...
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Zinevra è la protagonista della nona novella della seconda giornata del Decameron di Giovanni Boccaccio. La sua vicenda inizia con la conversazione di un gruppo di mercanti italiani a Parigi che tradiscono [...] le proprie mogli senza rimorsi, così anche queste ultime approfittano dell’assenza dei mariti per divertirsi con gli amanti senza la paura di essere scoperte.
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Le parole spesso prendono vita e percorrono strade che le portano ad assumere significati assai diversi da quelli di partenza. Così accade anche per il termine utilizzato per indicare il racconto della [...] per tutta l’umanità? I particolari di una storia, la buona novella, che non si è mai sazi di conoscere e di scoprire è l’umano rifiuto di una legge di possesso imposta dalla maschilità, a cui ci si può opporre.
Donna e Madonna sembrano essere ...
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«De Livence al Timâf» e «tra la mont e il mar» recita il detto che si sente comunemente pronunciare in Friuli riguardo ai confini del Friuli storico. Un territorio che, quindi, si estende dalla città di [...] Venezia, la porteranno a diventare venetofona.
G. Papanti, in I parlari italiani in Certaldo, alla festa del V centenario di messer Giovanni Boccaccio, presenta tre varietà diverse di pordenonese nella sua traduzione della novella nona della prima ...
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«È una rivolta?» «No sire, è una rivoluzione.»
Le parole con cui il duca di Liancourt svegliò nel cuore della notte del 14 luglio 1789 Luigi XVI per annunciargli la presa della Bastiglia, divenuta poi [...] ’avvicinarsi del raccolto di luglio. Quanto stava accadendo a Versailles e a Parigi fece straripare un torrente già in piena.
abiura del passato durò tutta la notte: all’alba una novella Francia era nata sotto l’ardente impulso dei miserabili».
La ...
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novella
novèlla s. f. [lat. pop. *novella, neutro pl. sostantivato dell’agg. novellus «novello»; il sign. 3 dal lat. tardo Novellae, agg. femm. pl. (sottint. Constitutiones)]. – 1. a. ant. Novità, fatto nuovo o insolito, in quanto sia comunicato...
novello
novèllo agg. e s. m. [lat. novĕllus, dim. di novus «nuovo»]. – 1. agg. a. Nato o prodotto da poco, primaticcio: frutti, fiori n., foglie n.; un’insalatina n.; pollo n.; vino n., dicitura che può essere apposta come etichetta a vini...
Pittore, architetto e scultore (Colle di Vespignano in Mugello probabilmente 1267 - Firenze 1337). Massimo protagonista della civiltà artistica gotica italiana, rinnovò radicalmente il linguaggio figurativo. A partire dagli anni Novanta del...
Scultore, orefice e architetto (Pisa inizio sec. 14º - ivi, forse 1368). Figlio e scolaro di Andrea Pisano, nel 1349 era succeduto al padre come capomastro del duomo di Orvieto. Dal 1357 al 1359 dai documenti risulta attivo, come orafo, a Pisa....