Letterato (Mantova 1718 - ivi 1808). Gesuita dal 1738, insegnò a Brescia, Bologna, Venezia, poi a Modena, viaggiò in Italia e fuori, e in Francia conobbe il Voltaire, di cui restò amico. Sotto Napoleone [...] e dello stesso B. (1757). In esse il B. finge che Virgilio scriva agli arcadi, giudicando severamente tutta la letteratura italiana, a cominciare dalla Commedia di Dante, della quale salva un migliaio di versi e pochi episodî. Alla reazione suscitata ...
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Poeta (Milano 1783 - Torino 1851); una delle personalità più significative del Romanticismo italiano per le problematiche letteraria e umana che nella sua opera si intrecciano con esemplare costanza; fu [...] Conciliatore; dopo l'arresto di F. Confalonieri, fu (1821-48) esule a Londra e in Belgio; fece quindi parte del governo provvisorio di Milano e per breve tempo fu deputato. La sua non originale ma brillante Lettera semiseria di Grisostomo (1816) fu ...
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Poeta e saggista italiano (Taranto 1905 - Camaiore 1984); dopo le peregrinazioni di una giovinezza disordinata e avventurosa (fu marinaio e partecipò all'impresa fiumana di D'Annunzio), trovò la propria [...] culturali di Parigi. Stabilitosi a Milano, venne successivamente alternando a una rilevante attività di critico d'arte su giornali e riviste un'abbondante produzione poetica: Lamento del gabelliere, 1945; Souvenir caporal, 1946; La civetta, 1949; Il ...
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Storico della letteratura italiana (Bergamo 1731 - Modena 1794). Gesuita dal 1746, dopo varî anni trascorsi nel collegio Brera a Milano come insegnante e bibliotecario, passò nel 1770 a dirigere la Biblioteca [...] sua opera maggiore, che gli procurò subito grande fama, fu la Storia della letteratura italiana (9 voll., 1772-82; ed. ampl., 16 voll., 1787-94). Essa è opera di consultazione nel suo genere e per il suo tempo perfetta, grazie alla ricchezza e alla ...
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Umanista e uomo politico (Pavia 1399 - Milano 1477); figlio di Uberto. Fu della segreteria viscontea dal 1419 al 1447, poi (1449-50) di quella della Repubblica Ambrosiana; magister brevium a Roma dal 1450 [...] , nella versione latina della Repubblica di Platone, che condusse a termine nel 1439 e dedicò al duca Humphrey di Gloucester); , con le lettere dei corrispondenti, fonte preziosa per la storia politica e letteraria del tempo. Sostenne vivaci polemiche ...
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Letterato (Candia 1552 circa - Padova 1625). Fu lettore di filosofia a Perugia (1590-93), a Roma (1594-99) e infine (1600-23) di lettere classiche a Padova. Gesuita, uscì dalla Compagnia nel 1596, quasi [...] a fondo nelle polemiche letterarie a lui contemporanee: la sua posizione in favore del Tasso e contro la che, pur ancora in nome di Aristotele (esemplari, anche per la comprensione dell'atteggiamento di tutto il secolo, i Commentarii alla Poetica ...
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Erudito, stampatore editore (Venezia 1547 - Roma 1597), figlio di Paolo, nipote di Aldo il Vecchio. Lavorò col padre a Roma alla Stamperia Vaticana; poi a Venezia collaborò coi Torresani alla direzione [...] suo zio. Fu piuttosto un erudito che un tipografo. Tenne successivamente la cattedra di retorica a Venezia, a Bologna (1585), a Pisa (1587) e a Roma, dove successe a M. A. Mureto. Scrisse la Vita di Cosimo de' Medici (1586), Le attioni di Castruccio ...
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Scrittrice e femminista italiana (Firenze 1931 - Milano 1982). Ultimati gli studi universitari, ha dato inizio a una brillante e lunga carriera come critica d’arte, per poi ricoprire un ruolo di rilievo [...] co-fondato il gruppo “Rivolta Femminile” (con la pubblicazione del Manifesto, 1970) e la casa editrice a esso legata, ha dato alle stampe Sputiamo su Hegel (1970) e La donna clitoridea e la donna vaginale (1971). Prima sostenitrice dell’utilità dei ...
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Scrittrice (n. Cambridgeport, Massachusetts, 1810 - m. al largo di Fire Island, New York, 1850). Appartenne al gruppo dei trascendentalisti e fu direttrice della rivista Dial (1840-42). Durante un viaggio [...] in Italia, come corrispondente del Tribune, sposò a Roma il marchese G. Angelo Ossoli (1847), con cui partecipò letteraria e una disamina del problema femminista in America, di cui la F. fu una delle più ardenti paladine, uscì postuma (1858 ...
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Filologo italiano (Roma 1835 - Firenze 1927), prof. di letteratura greca all'univ. di Pisa (1859), poi (1872) di Firenze e, per breve tempo, di Roma; socio nazionale dei Lincei (1875); senatore dal 1891. [...] a studî classici, ma anche bizantini, romanzi, germanici. Fu tra i massimi filologi italiani del suo tempo. Coltivò gli studî di mitologia comparata (Edipo e la una storia della cultura occidentale da Augusto a Dante. Studiò i papiri di Ercolano, ...
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a la coque
à la coque ‹a la kòk› locuz. fr. (propr. «al guscio»), usata in ital. come agg. – Nel linguaggio gastronomico, solo nella locuz. uovo à la coque (parzialmente italianizzato alla coque), uovo tenuto per 2-3 minuti in acqua in ebollizione...
a la belle etoile
à la belle étoile ‹a la bèl etu̯àl› locuz. fr. (propr. «alla bella stella»). – A cielo scoperto, a cielo sereno; si usa nelle frasi dormire, albergare à la belle étoile, dormire all’aperto, spec. di chi non ha o non trova...