Costantino nella storiografia italiana su Roma
Federico Santangelo
Costantino e il suo tempo rappresentano banchi di prova fondamentali per il farsi della disciplina storica in Italia. Bastino due esempi, [...] Roma, il farsi dell’Italia romana, la schiavitù nel mondo antico. dell’imperatore, l’omissione della salita al Campidoglio costituisce un dato significativo, indicativo delle intenzioni dell’imperatore stesso, addirittura di una improvvisa «abolizione ...
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Costantino nel Codice Teodosiano
La raccolta delle leggi per un nuovo Codice
Rita Lizzi Testa
Nella vastissima bibliografia internazionale su Costantino, per quanto paradossale ciò possa sembrare, non [...] della produzione normativa su tale soggetto5. Per gli altri settori – le strutture istituzionali e amministrative, la vita economica e più in generale produttiva, i rapporti sociali, tra cui per esempio schiavitù caso della presunta abolizione degli ...
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Totalitarismo
Simona Forti
La vicenda di un termine e di un concetto
Con l'emergere, nel XX secolo, dei regimi comunista, fascista e nazista il lessico delle scienze storico-sociali si arricchisce di [...] abolizione di differenziazioni, distinzioni e gerarchie sociali, non viene smentito uno dei capisaldi delle tipizzazioni politologiche: il venir meno della serfdom, London 1944 (tr. it.: Verso la schiavitù, Milano 1948).
Heller, A., Fehér, F., Markus ...
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CHIESI, Gustavo
Bruno Di Porto
Nato il 26 febbr. 1855 a Modena da Guglielmo, capostazione, e da Isabella Marchi, lavorò dapprima come telegrafista nelle Ferrovie mediterranee, per dedicarsi ben presto [...] progettata abolizione dei dazi di consumo), imputandola specialmente alla carente compattezza dell'Estrema: aveva già affermato che la schiavitù gli sembrava difficilmente estirpabile dalle primitive strutture sociali dell'Africa orientale (La tratta ...
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Lutero, Martino
Teologo e iniziatore della Riforma in Germania (Eisleben 1483-ivi 1546). Figlio di un minatore divenuto agiato imprenditore, studiò a Magdeburgo, Eisenach e nell’univ. di Erfurt (1501-05), [...] la dottrina della transustanziazione e della messa come sacrificio; in particolare l’abolizionedell’ordine sacro accenti assai vicini a quelli dell’ultimo Agostino, la schiavitùdella volontà umana, l’insondabilità della volontà assoluta di Dio e ...
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BRIGANTI, Filippo
Franco Venturi
Nato il 2dic. 1724 a Gallipoli da Tommaso e da Fortunata Mairo, in una famiglia patrizia che in quella città aveva spesso ricoperto incarichi giudiziari e amministrativi, [...] accolto, almeno da alcuni partigiani della riforma, come una liberazione "dalla schiavitù d'Egitto", perché dava qualche proposte di riforma di Beccaria (senza accettarne l'abolizione integrale della pena di morte), di assimilare l'esperienza politica ...
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LOGOTETA, Giuseppe
Pasquale Matarazzo
Nacque a Reggio Calabria il 12 ott. 1758 da Vincenzo e da Laura Del Giudice, provenienti da due famiglie locali. Dopo primi studi irregolari e una breve permanenza [...] di calmieri. A Reggio l'abolizionedelle assise del vino, del pesce e della frutta scatenò la violenta reazione come la distruzione delle "tombe di tanti re, e delle loro scellerate compagne", autentici "monumenti di schiavitù" (Il Monitore, ...
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schiavitu
schiavitù s. f. [der. di schiavo, sul modello di servitù]. – L’essere schiavo; condizione di schiavo: ridurre in s., e riduzione in s. (anche, in diritto penale, come delitto commesso da chi riduca una persona in schiavitù o in una...
abolizionismo
s. m. [der. di abolizione, sul modello dell’ingl. abolitionism]. – Genericamente, qualsiasi movimento tendente a modificare o abolire una condizione sociale di fatto, consuetudinariamente stabilita o che trova il suo fondamento...