L’espressione complemento oggetto (o semplicemente oggetto) indica un costituente di frase (di varia natura) che dipende da un verbo transitivo e che, secondo la definizione tradizionale, si riferisce [...] (lo ~ gli, la ~ le, li / le ~ loro).
I pronomi tonici oggetto (me, te, lui, lei, sé, noi, loro) vengono usati anche ’oggetto diretto ogni qual volta si intende piuttosto porre l’accento sull’effetto che riguarda il soggetto.
Sono usati in forma ...
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La Corsica, seconda isola del Tirreno per estensione (8569 kmq), è situata a nord della Sardegna a una distanza di sole 7 miglia (Bocche di Bonifacio). Dista dalla costa toscana circa 50 miglia, e le isole [...] una situazione un tempo più estesa (Dalbera-Stefanaggi 2002: 101). Qui in posizione tonica le vocali latine ĭ, ē ed ĕ si risolvono in é (per cui è rispettivamente lége e légia; si ha ritrazione dell’accento come in parte «partire», dorme «dormire». La ...
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Il raddoppiamento sintattico è un fenomeno di ➔ sandhi esterno (o di ➔ fonetica sintattica), di natura assimilatoria (almeno in origine: cfr. § 3; ➔ assimilazione), che si verifica nell’➔italiano standard [...] contemporaneo, il raddoppiamento sintattico si verifica essenzialmente in due contesti:
(a) dopo una parola accentata sull’ultima sillaba (ivi inclusi i ➔ monosillabi tonici): ad es., andrò [pː]iano, farà [tː]utto, mangerò [tː]utto, va [fː]orte ...
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L’Emilia-Romagna è formata da due parti di estensione equivalente, l’una piana e l’altra collinare e montuosa, unite da un asse che va da Cattolica, sull’Adriatico, a Stradella, presso il Po. Il territorio [...] . ricorre anche la desinenza -i: [ˈmoski] «mosche». I pronomi personali tonici hanno un’unica forma per le funzioni di soggetto e oggetto (a Bologna, dell’accento (gramatica, otengo) e, viceversa, il rafforzamento delle brevi dopo l’accento (libbro ...
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L’espressione curva melodica si riferisce all’andamento continuo delle variazioni di altezza tonale, prodotte simultaneamente con i foni di un enunciato e realizzate entro un’unità linguistica per convogliare [...] e abbassamenti di tono, che normalmente si associano a sillabe metricamente ‘forti’ (come quelle toniche, caratterizzate dalla presenza di accento lessicale) e che possono variare per quanto riguarda la loro sincronizzazione con esse o per le ...
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I pronomi personali, come tutti i ➔ pronomi, sono una sottoclasse della categoria più generale delle cosiddette pro-forme, parole semanticamente vuote (o quasi) che servono a sostituire altre unità linguistiche [...] e forme atone. Le forme toniche sono forme libere, in quanto possono occorrere liberamente in quasi tutti i contesti in cui può occorrere un sintagma nominale; al contrario, le forme atone (prive cioè di accento proprio) sono forme legate, in quanto ...
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Il territorio del Piemonte non è omogeneo dal punto di vista linguistico, e le varietà che si possono definire piemontesi non ricoprono l’intera estensione amministrativa della regione. Rimangono infatti [...] pane» ~ /pan/ «panno») e in posizione intervocalica preceduto dall’accento (/ˈraŋa/ «rana» ~ /ˈkana/ «canna»); quest’ultimo l’allungamento non distintivo di tutte le consonanti precedute da [ə] tonica e seguite da vocale, come in [ˈvənːer] «venerdì ...
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Verbi pronominali è un’etichetta generica che indica tutti i verbi nella cui forma di lemma appare un pronome clitico (➔ clitici), sia esso intrinsecamente legato al lemma (come in accorgersi, pentirsi) [...] facoltativamente) con il clitico -si, forma atona del pronome tonico sé, coniugato alle varie persone (mi, ti, ecc.). Questo ha conseguenze sul significato dell’espressione, poiché pone l’accento sul coinvolgimento (interesse, danno, ecc.) che il ...
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Si chiamano proclitiche quelle parole (di solito ➔ monosillabi) che, non avendo accento autonomo, si appoggiano prosodicamente alla parola seguente, detta ospite, formando con essa un’unità accentuale [...] , per la quale una frase non può iniziare con un pronome atono. Di conseguenza, i pronomi clitici, non preceduti da un elemento tonico, venivano posposti come enclitici al verbo cui si riferivano. Ciò avveniva all’inizio di un periodo (2 a.), dopo la ...
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L’endecasillabo è un verso di 11 sillabe metriche (➔ metrica e lingua), con accento principale obbligato in decima posizione (Beltrami 20024: 181-188; Menichetti 1993: 386-424). È il verso principe della [...] , non è ascritto al novero degli endecasillabi canonici (perché nell’endecasillabo a minore l’accento può cadere su monosillabo tonico o polisillabo piano, ma non sdrucciolo). Il cosiddetto endecasillabo frottolato è collegato in sequenza mediante ...
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accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto...
accentare
v. tr. [der. di accento] (io accènto, ecc.). – 1. a. Segnare, scrivendo, l’accento sulle parole per indicare la sillaba tonica, o anche per distinguere il timbro d’una vocale: in italiano si accentano tutte le parole tronche; «qui»...