Il succedersi ordinato nel tempo di forme di movimento, e la frequenza con cui le varie fasi del movimento si succedono.
Il succedersi di varie fasi secondo un certo ordine e certi intervalli di tempo [...] dell’11° e i primi del 12° sec., il suo massimo sviluppo e un essenziale perfezionamento tecnico, nella regolarità degli accenti e varietà degli schemi; tra i primi e più insigni rinnovatori è Abelardo. La poesia ritmica nasce nella Chiesa, presta ...
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Cultore di diritto finanziario tedesco (Berlino 1895 - Pavia 1933), prof. nell'univ. di Königsberg dal 1929, emigrò nel 1933 a Pavia; analizzò con acutezza i rapporti del diritto tributario col diritto [...] pubblico e civile, ponendo l'accento sul problema della perequazione fiscale. Tra le sue opere: Der Finanzausgleich im Bundesstaat in seiner staatsrechtlichen Bedeutung (1922) e soprattutto Steuerrecht (1924; ed. ampl. 1927 e 1933). ...
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INFIDO O INFIDO?
La pronuncia corretta è infìdo, con accentazione ➔piana, come nella parola latina da cui deriva (infìdus).
La accentazione ➔sdrucciola è scorretta e deriva probabilmente dal modello [...] di aggettivi come ìnfimo, ìntimo.
VEDI ANCHE accento ...
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AMACA O AMACA?
La pronuncia corretta è amàca. La parola, infatti, è giunta in italiano attraverso lo spagnolo hamàca, a sua volta proveniente dal caribico hammàka. La pronuncia àmaca è dovuta a un’errata [...] ➔ritrazione dell’accento. ...
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dialefe
Gian Luigi Beccaria
Quando la vocale o le vocali finali di una parola non si fondono (cioè non si integrano, ai fini fonetici e metrici del verso) con la vocale o le vocali iniziali della parola [...] XXVII 127 Fede / e innocenza son reperte; ma non in If IV 73 O tu ch'onori scïenzïa e arte, che però - senza doppia dieresi, accentazione di 4ª e 7ª e con d. - era in Casella, e già in copie, O tu che onori e scïenza ed arte, con scansione spiccata ...
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Linguistica
Nella prosa latina medievale, l’andamento ritmico del periodo; e in particolare la singola clausola o cadenza che chiude armoniosamente il periodo o la frase, risultando dall’unione di due [...] parole, ognuna con proprio accento. L’origine del c. risale a circa il 3° sec. d.C. e dura fino al 14°; alla fine dell’11° fu codificato, in Italia, nelle artes dictandi. Tipi fondamentali sono: il c. planus (vìncla perfrègit), corrispondente alla ...
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Linguista (Belgrado 1876 - ivi 1960), prof. all'univ. di Belgrado, presidente dell'Accademia serba. Oltre a indagini sui dialetti serbocroati (Dijalekti istočne i južne Srbije "Dialetti della Serbia orientale [...] e meridionale" 1905), ha scritto diversi studî sull'accento slavo e si è occupato anche di problemi di linguistica generale. ...
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Scultore (Livorno 1798 - ivi 1863). Studiò a Pisa, a Firenze e a Roma dove fu sotto la guida di A. Canova. Considerato dai contemporanei come un innovatore, in realtà seguì l'indirizzo verista bartoliniano, [...] con qualche ulteriore accento romantico. Fra le sue opere: La madre educatrice (1836, Livorno, Mus. civico) e Galileo Galilei (1838 circa, univ. di Pisa). ...
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transmedializzazione
s. f. Il superamento dei limiti intrinseci al mezzo di rappresentazione e di comunicazione utilizzato.
• [Giuseppe] Antonelli osserva che «il Ministero degli esteri considera l’italiano [...] una lingua altamente formativa e vuol mettere l’accento sulle possibilità realmente praticabili di diffonderla nel mondo più di quanto non avvenga già oggi». Una delle condizioni di partenza, senza dubbio, è la «transmedializzazione» di cui Antonelli ...
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ARCA
J. Garms
Nel lat. medievale e nel volgare italiano la parola a. significa 'cassa', anche per uso domestico e, in senso generale, 'sarcofago'. La più recente accezione della parola ha mantenuto, [...] tuttavia, l'accento su certo carattere monumentale (per es. le a. Scaligere a Verona), per divenire poi, prevalentemente, termine specifico per indicare le sepolture di santi e di beati. In questa sede se ne tratterà secondo questa ultima accezione. ...
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accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto...
accentare
v. tr. [der. di accento] (io accènto, ecc.). – 1. a. Segnare, scrivendo, l’accento sulle parole per indicare la sillaba tonica, o anche per distinguere il timbro d’una vocale: in italiano si accentano tutte le parole tronche; «qui»...