Nella prosa latina medievale, l’andamento ritmico del periodo; e in particolare la singola clausola o cadenza che chiude armoniosamente il periodo o la frase, risultando dall’unione di due parole, ognuna con proprio accento. L’origine del c. risale a circa il 3° sec. d.C. e dura fino al 14°; alla fine dell’11° fu codificato, in Italia, nelle artes dictandi. Tipi fondamentali sono: il c. planus (vìncla perfrègit), corrispondente alla clausola classica di cretico e trocheo; il c. tardus (vìncla perfrègerat), corrispondente al doppio cretico; il c. velox, il più sonante (vìnculum fregeràmus), corrispondente a cretico e ditrocheo.
storia C. honorum Nella Roma repubblicana (6°-1° sec. a.C.), carriera politica, che si percorreva occupando tutte le magistrature ordinarie (honores), dalla meno importante fino alla suprema, il consolato. Per lungo tempo l’obbligo di seguire un certo iter fu per lo più rispettato, ma non essendo ancora sancito in leggi scritte, bensì soltanto tramandato dagli usi, veniva qualche volta disatteso, tanto che sono rinvenibili nelle fonti casi di consoli che non avevano rivestito le magistrature intermedie, o per lo meno non tutte. A un certo punto a fissare definitivamente il c. intervennero leges annales. La più famosa è la lex Villia del 180 a.C., la quale, oltre a ribadire il divieto di cumulo fra magistrature, stabiliva che non ci si potesse candidare alla stessa carica, se non decorsi 10 anni dall’aver esercitato la prima, e a cariche diverse, se non decorsi 2 anni. Inoltre vietava senz’altro di saltare i passaggi intermedi: la carriera doveva perciò necessariamente iniziare con la questura, cui era lecito candidarsi intorno ai 27 anni, dopo averne prestati 10 di servizio militare; seguivano poi, nell’ordine, l’edilità (o il tribunato della plebe, ormai equiparato, a quell’epoca, alle magistrature cittadine), la pretura e il consolato. Alla censura, che non era di per sé compresa nel c., si accedeva, di solito, dopo essere stati consoli. Alle norme della lex Villia, sebbene non di rado riprese e confermate in altri provvedimenti, si derogò spesso in età tardo-repubblicana, durante la quale dominarono confusione e scontri intestini; mentre persero d’importanza in età imperiale, insieme, del resto, alle stesse magistrature.
Per l’ordine equestre il c. aveva inizio da uffici relativi all’esercito e terminava con prefetture di vario genere, delle quali la più alta era quella del pretorio. Verso la fine del 1° sec. d.C., si comincia a notare un accostamento dell’ordine equestre a quello senatorio, essendo sempre più facilmente concesso il passaggio dall’uno all’altro. Più tardi, l’accostamento sempre più stretto dei due ordini produsse la loro fusione, e si ebbe soltanto l’ordine senatorio.
storia antica C. publicus Denominazione latina del servizio postale di Stato nell’età imperiale romana (➔ posta).