In antropologia religiosa, l’espressione riti di p. fu introdotta da A. Van Gennep (Les rites de passage, 1909) a indicare la specie, universalmente diffusa, di riti che accompagnano e sanzionano qualsiasi cambiamento di condizione nella vita dell’individuo e della collettività. Di solito nei riti di p. si osservano tre momenti più o meno distinti: i riti di separazione dalla condizione precedente, i riti connessi a uno stato di transizione tra la condizione precedente e quella futura, e i riti di entrata nella nuova condizione.
L’esempio classico dei riti di p. è il complesso dei riti di iniziazione. Ma anche altri momenti salienti della vita individuale, a cominciare dalla nascita stessa o dall’imposizione del nome, attraverso il matrimonio, fino alla morte, rappresentano altrettanti p. che devono essere ritualizzati, cioè riportati a un ordine tradizionale immutabile che li riscatti dalla labilità e dallo squilibrio inerenti a ogni cambiamento.
Proprio nella tensione dialettica tra cambiamento e continuità, tra liminalità e struttura, alcune interpretazioni delle ipotesi di Van Gennep formulate negli ultimi anni del 20° sec. (V. Turner) hanno individuato un tratto fondamentale del funzionamento dei riti di passaggio. La struttura di questi riti si osserva anche in molti altri riti di funzione più complessa, come per es. quelli di capodanno, che presso numerosi popoli implicano un rituale di chiusura dell’anno precedente, un periodo di sospensione dell’ordine e un rituale diretto a fondare l’ordine del nuovo anno. Senso analogo hanno i riti di fondazione.
Nelle costruzioni stradali è detto p. a livello l’incrocio di una strada ordinaria e di una ferrovia quando il piano stradale e il piano dei binari si trovano allo stesso livello. Se i livelli sono diversi si ha, a seconda dei casi, un cavalcavia o un sottovia. Nel p. a livello la massicciata deve essere sistemata in modo da consentire il transito ai veicoli stradali, evitando ogni discontinuità col piano stradale. I p. a livello sono di norma protetti da barriere che vengono chiuse nell’imminenza del transito dei treni. La chiusura delle barriere è generalmente preceduta da una serie di segnalazioni acustiche di avvertimento, e il p. a livello è preannunciato sulla strada da speciali segnali.
Per la sicurezza della circolazione stradale la tecnica moderna si orienta verso l’eliminazione dei p. a livello, con conseguente sfalsamento altimetrico degli incroci stradali. Nei casi in cui il p. a livello non possa essere eliminato, è conveniente dotarlo di semibarriere, e cioè di sbarre aventi una lunghezza pari a circa la metà di quelle ordinarie, disposte sfalsate tra loro, dalle due parti della ferrovia. La manovra in questo caso è automatica ed è comandata dagli stessi treni mediante uno speciale circuito elettrico, detto circuito di binario, tenendo conto sia della velocità massima dei convogli, sia del tempo occorrente a un veicolo stradale per disimpegnarsi dalla linea. In vicinanza delle stazioni la manovra delle barriere può invece essere eseguita a distanza ricorrendo ad appositi congegni.