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tratto linguistica In fonologia e in linguistica, ogni minimo elemento distintivo o, al contrario, non distintivo e irrilevante che concorre alla formazione di un fonema o di un enunciato, più tecnicamente definiti t. pertinenti e non pertinenti (➔ pertinente). psicologia Caratteristica stabile di una persona, che rende possibile differenziarla da altre e che si evidenzia in un’ampia gamma di situazioni. Secondo G.W. Allport, lo studioso cui si deve forse la più completa teorizzazione del concetto, il t. può essere considerato come una tendenza determinante, stabile o una predisposizione a forme coerenti e specifiche di comportamento. Il t. possiederebbe un’esistenza effettiva (e non nominale), sarebbe indipendente dall’osservatore e costituirebbe un vero e proprio ‘sistema neuropsichico’, risultando il prodotto sia di fattori genetici sia di fattori acquisiti. Allport ha poi distinto t. comuni e t. individuali, sottolineando che solo i secondi devono ritenersi realmente esistenti, mentre i primi rappresenterebbero l’aspetto misurabile di complessi di t. individuali. Si possono inoltre distinguere t. cardinali (determinati ma non facilmente rilevabili), t. centrali (di minore importanza ma agevolmente riscontrabili) e t. secondari. Il concetto di t. ha trovato ampio spazio all’interno delle teorie della personalità fondate sull’analisi fattoriale. In H.J. Eysenck, il t. viene definito semplicemente come costellazione osservata di azioni-tendenze individuali, mentre il tipo sarebbe una costellazione di tratti. Per R.B. Cattell, il t. rappresenta una ‘struttura mentale’ inferita dal comportamento per spiegarne la regolarità; in questa impostazione la ‘struttura’ risulta solo operativamente definita, non implicando dunque alcun corrispettivo fisiologico. Va notato che sia Eysenck sia Cattell hanno posto decisamente l’accento sugli aspetti ereditari della personalità, differenziando t. foggiati dall’ambiente e t. costituzionali.

Vedi anche
Raymond Bernard Cattell Psicologo inglese (Staffordshire, Inghilterra, 1905 - Honolulu 1998). Direttore della City psychological clinic a Leicester, poi professore alla Clark University, alla Harvard University e (dal 1945) all'università dell'Illinois. Ha dato apprezzati contributi all'analisi fattoriale per le ricerche sulla ... Hans Jurgen Eysenck Eysenck ‹àiʃëṅk›, Hans Jurgen. - Psicologo inglese di origine tedesca (Berlino 1916 - Londra 1997). Elaborò una teoria della personalità, caratterizzata da riferimenti diretti al metodo sperimentale (in particolare, l'analisi fattoriale) e da una fondazione generale di tipo biologico e assunse posizioni ... concetto filosofia Pensiero, in quanto concepito dalla mente, più in particolare idea, nozione esprimente i caratteri essenziali e costanti di una data realtà che si forma afferrando insieme (lat. concipĕre = cum-capĕre, comprehendĕre) i vari aspetti di un determinato oggetto che alla mente preme aver presenti ... mente Il complesso delle facoltà umane che più specificamente si riferiscono al pensiero, e in particolare quelle intellettive, percettive, mnemoniche, intuitive e volitive. biologia Lo studio scientifico dei meccanismi biologici che, in tutte le specie animali e nell’uomo, producono e regolano le funzioni ...
Categorie
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Tag
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  • FONEMA
Vocabolario
tratto²
tratto2 tratto2 s. m. [lat. tractus -us, der. di trahĕre «trarre», part. pass. tractus]. – 1. a. ant. L’azione e l’atto di trarre o tirare, il fatto di venire tratto o tirato, in alcune delle accezioni di questi verbi e in determinate espressioni:...
tratto¹
tratto1 tratto1 agg. – Part. pass. di trarre, che conserva in genere valore participiale, anche quando ha usi assol. (come, per es., nelle espressioni: tratto uno o due; tràttone lui; tràttine quei pochi, ecc., dove significa «tolto o tolti,...
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