Imprenditori
Alberto Martinelli
Premessa
L'imprenditore è il capo dell'impresa, titolare esclusivo del diritto di svolgere l'attività economica per la produzione di beni e servizi per il mercato. L'imprenditore [...] tesi della marginalità sociale è quella di Young (v., 1971) che, richiamandosi a Durkheim e a Lévi Strauss, pone l'accento sul grado di solidarietà organica che caratterizza le interazioni all'interno del gruppo e sostiene che ciò che è rilevante non ...
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PREPOSIZIONI
Le preposizioni (dal latino praeponere ‘mettere davanti’) sono parti invariabili del discorso che, premesse a un nome, a un pronome, a un avverbio o a un verbo all’infinito, ne precisano [...] avere solo il ruolo grammaticale di preposizione e rappresentano un insieme chiuso;
– le preposizioni improprie, che hanno un accento autonomo e non ammettono le forme articolate
davanti (➔davanti o davanti a?)
dietro (➔dietro o dietro a?)
dopo ...
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sciocco
Domenico Consoli
In D. indica mancanza di cognizione o discernimento, soprattutto in campo morale: creature sciocche (If VII 70), " idest... homines rudes et ignari " (Benvenuto), sono chiamati [...] 'indovini: Ancor se' tu de li altri sciocchi? / Qui vive la pietà quand'è ben morta (XX 27).
Con più forte accento di rampogna, anima sciocca (If XXXI 70) è detto Nembrot, assai probabilmente perché pretende d'inveire a parole contro D., pur sapendo ...
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SEGUITO O SEGUITO?
Si tratta di due ➔omografi.
• Séguito, con accentazione ➔sdrucciola può essere:
– la 1a persona singolare del presente indicativo del verbo seguitare
Séguito sulla mia strada
– [...] seguitare, che significa ‘insieme di cose o persone che seguono’
È passato il medico con il suo séguito
• Seguìto, con accentazione ➔piana, invece è il participio passato del verbo seguire
Sono stato seguìto da un’auto sospetta.
VEDI ANCHE ...
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Pittore pisano (notizie dal 1321 al 1345). La sua unica opera certa (firmata e documentata, 1344-45) è il polittico con S. Domenico e storie della vita del santo per la chiesa di S. Caterina a Pisa (ora [...] formazione integralmente toscana, di matrice senese ma aperta alle innovazioni fiorentine; le altre quattro storie, per l'accento realistico e la maggiore scioltezza dell'esecuzione, hanno fatto ipotizzare contatti di T. ora con la scuola emiliana ...
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Linguista tedesco, nato a Krefeld il 26 giugno 1867. Dal 1896 fu libero docente di linguistica indoeuropea a Marburgo e dal 1903 libero docente di linguistica generale a Berlino; nel 1908 divenne professore [...] nel seminario per le lingue orientali. Morì il 4 maggio 1910.
Il suo primo saggio scientifico concerne l'accento balto-slavo: Über das Verhältnis des baltisch-slavischen Nominalakcentz. Urindogerm., Marburgo 1895. Il viaggio di studî che egli ...
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VOS, Cornelis de
Arthur Laes
Pittore fiammingo (nato a Hulst circa il 1585, morto ad Anversa il 9 maggio 1651). Allievo di David Remeeus di Anversa, viaggiò dal 1604 al 1608. Maestro in Anversa nel [...] ma specialmente ritratti in cui si propose gli esempî del Rubens e del Van Dyck. Ma l'arte sua ha un accento più arcaico. C. d. V. riproduce, con sincerità e precisione, la fisionomia dei suoi concittadini, dai quali ebbe numerose ordinazioni. Nella ...
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L’area umbro-marchigiana, anche a causa della sua conformazione geografica, è stata interessata da vicende storiche piuttosto complesse, sebbene la geografia non le abbia assegnato confini naturali rigidamente [...] /mɛ, tɛ/ «io», «tu» nella subarea pesarese, e, in tutta l’area, la reduplicazione dell’intera serie pronominale con forme prive di accento (a Pesaro [mɛ a ˈparle] «io parlo», [ˈtɛ t ˈsi] «tu sei», altrove [ˈia a ˈparle] «io parlo» [lu l ˈbala] «lui ...
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Nei protocolli della linguistica moderna per linguaggio poetico si intende un particolare uso della lingua finalizzato a ottenere la comunicazione attraverso l’evidenza e la valorizzazione degli strumenti [...] . Roman Jakobson ha scritto che «la messa a punto della comunicazione rispetto al messaggio in quanto tale, cioè l’accento posto sul messaggio per sé stesso, costituisce la funzione poetica del linguaggio» (Jakobson 2002: 189). La lingua poetica non ...
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GIUSTINO di Gherardino da Forlì
Stefania Bolzicco
Non è nota la data di nascita di questo miniaturista attivo nella seconda metà del XIV secolo. Pur essendo il padre sicuramente di Forlì, G. nacque [...] Cod. Lat., cl. II. 119 [= 2426]).
Firmato alla carta seconda, è caratterizzato, nelle vivaci scene miniate, da un accento corsivo e da un vigoroso stile popolaresco, stilemi che collocano l'autore sulla linea della tradizione miniaturistica veneziano ...
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accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto...
accentare
v. tr. [der. di accento] (io accènto, ecc.). – 1. a. Segnare, scrivendo, l’accento sulle parole per indicare la sillaba tonica, o anche per distinguere il timbro d’una vocale: in italiano si accentano tutte le parole tronche; «qui»...