CAPITINI, Aldo
Piero Craveri
Nacque a Perugia il 23 dic. 1899 da Enrico, campanaro del comune, e da Adele Ciambottini. Fece studi irregolari e nel 1924 sostenne l'esame di licenza liceale. Quello stesso [...] che sono in parte presenti nell'esperienza modernista, a cui impropriamente qualcuno ha voluto ricollegare il Capitini. L'accento è posto invece sul momento etico-individuale, come "coscienza della finitezza di tutto", anche se questa è avvertita ...
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Arletty
Catherine McGilvray
Nome d'arte di Léonie Marie Julie Bathiat, attrice teatrale e cinematografica francese nata a Courbevoie (Hauts-de-Seine) il 15 maggio 1898 e morta a Parigi il 24 luglio [...] e aggressiva: la scena in cui prende la parola atmosphère per un insulto e lancia una replica ironica con il suo aspro accento parigot, è una delle più citate del cinema francese degli anni Trenta. In Le jour se lève (1939; Alba tragica) A. offrì ...
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Abril, Victoria
Simona Pellino
Nome d'arte di Victoria Merida Rojas, attrice cinematografica e televisiva spagnola, nata a Madrid il 4 luglio 1959. Interprete di spicco del cinema spagnolo contemporaneo, [...] Barry Levinson in Jimmy Hollywood, ma il film ha riscosso uno scarso successo (in particolare non è piaciuto il suo accento spagnolo). Ha quindi preferito tornare in Europa per girare in Spagna Nadie hablará de nosotras cuando hayamos muerto (1995 ...
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Filosofo e scrittore (Ginevra 1712 - Ermenonville, Oise, 1778). Figlio di un orologiaio, non ebbe una regolare istruzione, e a soli tredici anni fu mandato come apprendista presso un incisore, occupazione [...] o negazioni (ove libertà coincide con obbedienza) sono derivate interpretazioni assolutistiche di R., mentre dall'accento posto sul carattere inalienabile della sovranità esercitata dal popolo intero prendono le mosse le interpretazioni democratiche ...
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ALIGHIERI, Dante
Siro A. Chimenz
Nacque a Firenze nel 1265, entro il periodo in cui il sole è nella costellazione zodiacale dei Gemelli - come egli stesso ci fa sapere (Par. XXII, vv. 112-117) -, cioè [...] dell'atteggiamento dell'A. contro Firenze oltrepassa di molto il fierissimo sdegno dell'epistola ai Fiorentini: non c'è neppure un accento di quella "carità del natio loco", che non manca quasi mai in mezzo alle sue collere più tempestose: c'è solo ...
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GUICCIARDINI, Francesco
Fulvio Conti
Nacque a Firenze il 5 ott. 1851 dal conte Luigi e da Paolina Serristori. Laureatosi in giurisprudenza all'Università di Pisa, si dedicò alla professione forense [...] nel quarto collegio di Firenze, il G. fu eletto deputato all'interno di una lista, che, pur con qualche accento critico, condivideva l'orientamento trasformista del ministero e comprendeva anche Sonnino e il fratello di questo, Giorgio. Sempre nel ...
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LO SAVIO, Niccolò
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Putignano, presso Bari, il 14 febbr. 1834, da Domenico e da Arcangiola Fontera. Nel curriculum allegato nel 1876 alla domanda di partecipazione al concorso [...] osservanza mazziniana Il Dovere, diretto da F. Campanella, cominciarono ad apparire suoi articoli che mettevano ripetutamente l'accento sulla necessità di affrontare con urgenza la questione del rapporto tra capitale e lavoro e di risolvere quello ...
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FANCIULLI, Giuseppe
Massimo Onofri
Nacque a Firenze l'8 marzo 1881 da Giovanni ed Enrichetta Guidotti. A sette anni, alla morte della madre, fu accolto nella casa delle zie materne. A Firenze compì [...] via dal vento in giro per il mondo. Se il piglio della narrazione ricorda, a tratti, il Collodi per l'accento realistico della fantasia e la briosa rapidità (Cibaldi), alcuni temi rivelano però l'influenza del gruppo del Giornalino. Non è, infatti ...
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CAMMARANO, Giuseppe
Oreste Ferrari
Nato a Sciacca (Agrigento) da Vincenzo e da Caterina Sapuppo, il 4 genn. 1766, è considerato il principale esponente, insieme con C. Angelini, della pittura neoclassica [...] Museo di S. Martino a Napoli - e nell'acquarello raffigurante un Eremita (1798, Napoli, Gall. dell'Accademia) l'accento neoclassico rievoca moduli raffaelleschi e pare pure temperato da un residuo brio rococò. Non diverso doveva essere quel quadretto ...
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AVONDO, Vittorio
Franca Dalmasso
Nacque a Torino il 10 ag. 1836. Il padre, professore di diritto all'università, lo voleva avviare all'avvocatura; ma l'A. a 15 anni lasciò gli studi per la pittura, [...] 14 dic. 1910.
L'A. s'inserisce fra i maggiori rappresentanti della pittura piemontese dell'800 con un proprio accento grave e pacato. Dotato di una raffinata sensibilità per rapporti cromatici delicati, dà del paesaggio un'interpretazione sottilmente ...
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accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto...
accentare
v. tr. [der. di accento] (io accènto, ecc.). – 1. a. Segnare, scrivendo, l’accento sulle parole per indicare la sillaba tonica, o anche per distinguere il timbro d’una vocale: in italiano si accentano tutte le parole tronche; «qui»...