I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce [...] maggior parte delle varietà centromeridionali. Diversi sono tuttavia i contesti che innescano il processo: nel toscano, una vocale accentata finale e una lista chiusa di morfemi, anche se in parte variabile nello stesso territorio regionale (ad es ...
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Con il termine raddoppiamento espressivo (o geminazione espressiva) ci si riferisce prevalentemente all’esistenza in latino (quello classico e, ancor più, quello tardo) di forme che contengono una consonante [...] ultimi esempi mostrano come il raddoppiamento coinvolga con particolare frequenza la nasale /m/ (➔ nasali), anche indipendentemente dalla sua posizione rispetto all’accento: forme del tipo a[mː]ore, no[mː]e, chia[mː]are, o[mː]o, fa[mː]e, si trovano ...
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Ottava lettera dell’➔alfabeto, la ‹h› in italiano, diversamente da quel che accade in altre lingue (come inglese e tedesco), è ‘muta’, cioè non si pronuncia. Soltanto in alcune interiezioni (➔ interiezione; [...] contesto può aiutare a disambiguare (e agli inizi del Novecento, per qualche tempo, al suo posto veniva usato l’accento: à, ànno, ecc.; ➔ ortografia). Il fatto che una h apparentemente arbitraria sia conservata nelle forme delle persone del presente ...
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PRIMA CONIUGAZIONE
La prima coniugazione comprende tutti i verbi il cui infinito termina in -are.
Si tratta di molti dei verbi della I coniugazione latina e della quasi totalità dei verbi di nuova formazione.
I [...] ’altra i
invì-o ▶ inv-ìi
scì-o ▶ sc-ìino
• I verbi che alla 1a persona dell’indicativo presente terminano in -io non accentato non mantengono la i davanti a un’altra i
stùdi-o ▶ stud-i
ripùdi-o ▶ ripud-ino
• I verbi con radice terminante in e ...
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Per focalizzazione si intende l’insieme di fenomeni che consentono di mettere una porzione di enunciato in maggiore evidenza di altre. Gli enunciati infatti non solo trasmettono informazioni, ma spesso [...] delle sillabe), per cui un rema esteso e un rema ristretto collocato in posizione non-marcata ricevono accentazione diversa; altrimenti, l’accentazione dei due tipi di rema può essere la stessa, affidando soltanto alla semantica del contesto di ...
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Sincope (dal gr. synkopḗ, lett. «atto del tagliuzzare») in ➔ fonetica storica è il fenomeno che consiste nella scomparsa di un suono o di una ➔ sillaba all’interno di una parola (per la caduta in posizione [...] e le sillabe atone. Ad es., ha origine molto antica la sincope della vocale postonica (la vocale successiva a una vocale accentata; ➔ post-tonica, posizione) fra un’occlusiva e una liquida (o una nasale), o fra queste e un’occlusiva, oppure fra due ...
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La nozione di vocale breve si presta a diverse interpretazioni, anche a seconda dell’intento descrittivo, che può essere orientato verso finalità fonetiche o fonologiche. Nel trattare la vocale breve in [...] particolari condizioni sperimentali (Bertinetto 1981). Sono trattate come semilunghe le vocali toniche dei proparossitoni e quelle con accento secondario ma sono ancora pochi gli studi sperimentali in proposito (Bertinetto 1981; Marotta 1985).
Da un ...
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Per alfabeto fonetico si intende l’insieme dei simboli impiegati per la rappresentazione grafica dei suoni di una lingua. La sua prerogativa essenziale è quella di associare in modo univoco un solo segno [...] alti e medio-bassi, ovvero [e], [ɛ], [o] e [ɔ], si oppongono nell’italiano standard solo in sillaba accentata.
L’italiano ha ventitré fonemi consonantici (➔ consonanti), il repertorio è simmetrico, se si eccettua la serie delle fricative prepalatali ...
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Un inveterato luogo comune vuole l’italiano come la più adatta tra le lingue al canto, soprattutto per una ragione fonetica e una sintattica: la ricchezza di suoni vocalici, specie in fine di parola, e [...] vengono dette, per converso, isoaccentuali, ovvero con una tendenziale omogeneità nella durata degli intervalli intercorrenti tra un accento e l’altro nell’ambito della frase (Bertinetto 1981). E proprio riguardo alla durata delle sillabe, ben ...
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Ventesima lettera dell’alfabeto latino. linguistica Ha la stessa origine remota di v, w, y, da un’unica lettera dell’alfabeto fenicio; e con v ha una storia comune fino a tempi molto vicini ai nostri. [...] di parola in mezzo a due vocali sillabiche, caso possibile solo in grecismi ed esotismi. È sempre vocale: a) quando porta l’accento tonico, quando è seguita da consonante, quando è finale di parola; b) quando è preceduta da consonante non velare ed è ...
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accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto...
accentare
v. tr. [der. di accento] (io accènto, ecc.). – 1. a. Segnare, scrivendo, l’accento sulle parole per indicare la sillaba tonica, o anche per distinguere il timbro d’una vocale: in italiano si accentano tutte le parole tronche; «qui»...