Poeta francese (Tournay, Alti Pirenei, 1868 - Hasparren 1938). Dopo una breve adesione al simbolismo, si liberò da ogni tradizione arcadica o scolastica, e interpretò liricamente la vita della natura, [...] , 1901; Le triomphe de la vie, 1902; Clairières dans le ciel, 1906; Les Géorgiques chrétiennes, 1911-12). Un vivo accento religioso, che non discorda dall'indole delle sue prime ispirazioni, si manifesta nelle opere posteriori al suo ritorno al ...
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Poeta, nato il 20 luglio 1893 a Sankt Marienkirchen presso Schärding (Alta Austria). Vive a Monaco di Baviera. Nell'Austria, il B. trovò il clima adatto per l'esuberanza sensuale della sua immaginazione: [...] ). All'infuori di ogni moda estetica del tempo, il Billinger ci parla dalla sua ultima semplicità di cuore, con un proprio accento e con una propria melodia, e in taluni momenti l'ispirazione tocca le sorgenti ultime e semplici da cui scaturisce, col ...
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Nei protocolli della linguistica moderna per linguaggio poetico si intende un particolare uso della lingua finalizzato a ottenere la comunicazione attraverso l’evidenza e la valorizzazione degli strumenti [...] . Roman Jakobson ha scritto che «la messa a punto della comunicazione rispetto al messaggio in quanto tale, cioè l’accento posto sul messaggio per sé stesso, costituisce la funzione poetica del linguaggio» (Jakobson 2002: 189). La lingua poetica non ...
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Scrittrice americana, nata a Livermore Falls, Maine, l'11 agosto 1897.
Nella sua opera, l'aspetto più importante è la poesia, e se nel volume con cui esordì, Body of this death (1923), era possibile cogliere [...] (1941), pur non distaccandosi dalle scrittrici raggruppabili intorno al nome di Edna St. Vincent Millay, ha elaborato un suo accento personale. Collabora con poesie, racconti e critica a varî periodici: The New Republic, The Nation, Poetry e The New ...
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Jarre, Marina (propr. Marina Gersoni). – Scrittrice italiana (Riga 1925 – Torino 2016). Di padre ebreo lettone e madre valdese italiana, a dieci anni si è trasferita in Italia, si è laureata all’università [...] lontani (1987) e Ritorno in Lettonia (2003, Premio Grinzane Cavour 2004). Tra gli altri scritti si ricordano: Un leggero accento straniero (1972), Galambra (1987), Tre giorni alla fine di luglio (1993), Un altro pezzo di mondo (1997), Il silenzio ...
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Lirici del Settecento - Introduzione
Mario Fubini
Due poeti che il lettore cercherà invano in questo volume vanno considerati quasi i poli della nostra raccolta: Metastasio e Parini. Ne son rimasti [...] «il pianto», che pure assume, per tutti i versi che precedono, per il dramma che viene a concludere, un così diverso valore ed accento.
Di quel mel la fragranza errò improvvisa
sul talamo all'eolia fanciulla,
e il cor dal petto le balzò e la lira ...
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Poeta (Verona 1753 - ivi 1828). P. fu scrittore fecondo e versatile, celebrato ai suoi tempi quasi quanto il Foscolo e il Monti. Oggi è ricordato soprattutto per la traduzione dell'Odissea, corretta, coscienziosa, [...] oziosamente in artificiose esercitazioni letterarie. Piacquero tuttavia, e talune fra le migliori piacciono ancora per il loro accento di soave, pacata mestizia e di blando misticismo. La novità di alcuni motivi lirici, il facile sentimentalismo ...
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HAGERUP, Inger Johanne
Poetessa norvegese, nata presso Bergen il 12 aprile 1905. Traduttrice di E. Dickinson, ha molto imparato dall'impressionismo di O. Bull e di A. Øverland. Durante l'ultima guerra [...] , "In cammino", 1945; Den syvende natt, "La settima notte", 1947) che, in forma semplice e dimessa, esprimono con inconsueta schiettezza di accento gli intimi contrasti della passione.
Bibl.: Ph. Houm, Norsk literatur efter 1900, Stoccolma 1951. ...
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Scrittore (Catania 1840 - ivi 1922). Autore di novelle e romanzi, il cui stile e linguaggio hanno rinnovato profondamente la narrativa italiana, V. è considerato il più autorevole esponente del verismo. [...] innovatore rispetto alle esperienze precedenti, quello di trasferire nei romanzi l'attenta osservazione del mondo circostante, ponendo l'accento sui desideri degli uomini e sul loro modo di parlare. Ne I Malavoglia (1881) V. perfezionò una tecnica ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] è a ò ó u,
e a 5 in posizione atona (la e e la o aperte si chiudono fuor d’accento); il monottongamento dei dittonghi ae e oe rispettivamente in è e é, mentre il dittongo au si conserva, malgrado una certa tendenza ...
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accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto...
accentare
v. tr. [der. di accento] (io accènto, ecc.). – 1. a. Segnare, scrivendo, l’accento sulle parole per indicare la sillaba tonica, o anche per distinguere il timbro d’una vocale: in italiano si accentano tutte le parole tronche; «qui»...