Il secondo termine di paragone (o di comparazione) è un costituente sintattico di varia natura, che esprime il secondo dei due termini che si confrontano in una relazione di comparazione (➔ comparativo, [...] complemento diretto e assume pertanto, quando ciò è possibile (come coi pronomi personali; ➔ clitici; ➔ personali, pronomi), il ➔ caso accusativo:
(12) Michele è alto quanto/come me / te (non come io/tu)
Nelle comparazioni di uguaglianza vertenti su ...
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Non si possono definire gli argomenti senza partire dal predicato, cioè da «quell’elemento linguistico il cui significato descrive una situazione, uno stato di cose, un evento, qualcosa che è, accade o [...] una meta: Maria ha spedito il pacco a Roma. Anche la storia della costruzione, derivata dalla forma latina ad + accusativo, darebbe ragione a questa interpretazione.
Ma non sempre è questo il caso, visto che ritroviamo la stessa struttura anche «con ...
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Si definiscono frasi infinitive quelle frasi (sia principali che subordinate) in cui il predicato è costituito da un verbo all’infinito. La frase infinitiva può comparire in varie costruzioni, e cioè: [...] approssimativo «ho visto Gianni che lo faceva»).
Nella lingua antica e letteraria, la costruzione percettiva talvolta si fonde con l’accusativo con l’infinito:
(52) Se adunque si considerrà tutti e’ progressi del duca, si vedrà lui aversi fatti gran ...
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L’idea di subordinazione rimanda a una struttura di frase complessa, nella quale uno o più costituenti sono a loro volta frasi, formate da un predicato (tipicamente, un verbo; ➔ predicato, tipi di) saturato [...] ) anche se è piovuto il fiume non è straripato.
La sintassi del latino classico è ricca di costrutti sintetici, come l’➔ accusativo con l’infinito per le completive o l’ablativo assoluto per le avverbiali, anche se non mancano derive verso forme più ...
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Le preposizioni sono ➔ parti del discorso invariabili, che hanno la funzione di mettere in relazione un costituente della frase con altri costituenti della stessa frase (metti il libro sul tavolo; la macchina [...] estrema importanza nella costruzione della frase. Solo il ➔ soggetto, il complemento oggetto (salvo il caso dell’➔accusativo preposizionale; ➔ oggetto), i predicati nominali (➔ predicato, tipi di) e alcuni avverbiali (spesso temporali, quali oggi, la ...
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Il vocativo è un elemento nominale (1) o più raramente pronominale (2) che serve a richiamare l’attenzione di un destinatario rivolgendogli la parola, e a identificarlo selezionandolo fra diversi possibili [...] solo con i pronomi di seconda persona singolare perché anche nella forma ‘di cortesia’ (➔ cortesia, linguaggio della) l’accusativo Lei ha da tempo soppiantato il nominativo Ella (➔ allocutivi, pronomi):
(12) Michele, tu [/*te] che te ne intendi ...
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Si chiama comunemente genere neutro uno dei valori che la categoria del ➔ genere assume in varie lingue del mondo, segnatamente nelle lingue indoeuropee, antiche e moderne, accanto ai due valori, più stabili [...] dunque di un’opponibilità di desinenza tra gli eredi del lat. -us, nominativo, e quelli del lat. -um, accusativo; ➔ caso) che permettono oggi di distinguere tra aggettivi singolari neutri in funzione attributiva (➔ attributo) e aggettivi maschili in ...
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Lo spazio dalle dimensioni illimitate, o il tempo senza confini.
Il pensiero greco si è occupato fin dalle sue origini del concetto di infinito. Delle soluzioni proposte dai pensatori della scuola ionica [...] o dichiarazione, se il complemento non è un oggetto ma un’azione svolta da una persona, si ha l’accusativo con l’i. (proposizione oggettiva); questo costrutto può essere assunto anche come soggetto (proposizione soggettiva). Tutte le lingue ...
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Ogni cosa che il soggetto percepisce come diversa da sé ed esterna, quindi tutto ciò che è pensato, in quanto si distingue sia dal soggetto pensante sia dall’atto con cui è pensato (per lo più contrapposto [...] diretto del verbo, ossia il complemento oggetto. Nelle lingue indoeuropee con declinazione quest’ultimo è indicato dal caso accusativo, nelle altre per mezzo della collocazione, in genere dopo il verbo. Complemento dell’o. interno Quello che si ...
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Classificate tra le subordinate argomentali (➔ sintassi), e apparentate in particolare alle completive (➔ completive, frasi), le frasi dichiarative (dette anche semplicemente dichiarative o esplicative) [...] preposizione di:
(11) mi pento di questo, di non averti potuto aiutare
(12) non posso accettare una tale accusa: avere agito in maniera disonesta
Rispetto alla nozione di subordinazione e coordinazione, le frasi dichiarative hanno uno statuto ambiguo ...
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accusativo
accuṡativo agg. e s. m. [dal lat. accusativus (casus), malamente ricalcato sul greco αἰτιατικ ή (πτ ῶ σις) «(caso) causativo»]. – Caso a. (o semplicem. accusativo s. m.): uno dei casi della declinazione latina, e anche greca e di...
accusa
accuṡa s. f. [der. di accusare]. – 1. a. L’atto, le parole con cui si attribuisce a qualcuno una colpa: fare, muovere, rivolgere un’a.; provare, ribadire, confutare, ritorcere, smentire, dimostrare falsa un’a.; questa è un’a. del tutto...