Il termine timbro fa riferimento alla qualità acustico-percettiva propria di un suono, che permette a un ascoltatore di distinguere quel suono da un altro di uguale altezza tonale, intensità e durata.
In [...] proprio timbro: una stessa nota suonata da un violino o da un clarinetto risulta immediatamente distinguibile. La differenza, sul piano acustico, è data dalla forma d’onda, che è la risultante della somma di tutte le componenti del segnale complesso ...
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Come si analizza il segnale acustico
La fonetica acustica è lo studio dei segnali acustici complessi diretto a scomporli nelle loro componenti semplici. Essa si serve principalmente della spettrografia, [...] marcate intorno ai 250 Hz e sbiadite tra i 250 Hz e i 2000 Hz
(c) consonanti fricative
correlati acustici: fruscio per tutta la durata del fono
pattern spettrografico: striature verticali irregolari (nel caso di fricative sonore si aggiungono ...
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Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] dunque condividere più aspetti della realtà fisica che rappresenta e, quindi, risultare più iconica di una rappresentazione acustica. Da questa prospettiva, l’iconicità delle lingue dei segni può essere vista come un tratto di economia linguistica ...
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Per variazione diamesica si intende la capacità di una lingua di variare a seconda del mezzo o canale adottato, sia esso scritto (grafico-visivo) o parlato (fonico-acustico) (➔ lingua parlata; ➔ lingua [...] lastra di marmo o di metallo allo schermo di un computer.
Anche se il canale della lingua orale è quello fonico-acustico, non si può non riconoscere il ruolo che il canale visivo assume nella gran parte delle produzioni parlate quale veicolo della ...
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In linguistica, unità minima non ulteriormente analizzabile del significante. Il termine si è affermato con J. Baudouin de Courtenay e F. de Saussure. Dopo N.S. Trubeckoj, in opposizione a suono, denota [...] dei suoi allievi. Dopo aver individuato nel tratto fonologico l’elemento minimo (insieme di caratteristiche allo stesso tempo acustiche, articolatorie e percettive) che costituisce il f., Jakobson è arrivato a identificare un repertorio universale di ...
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Come si producono i suoni
Nella produzione del parlato si distinguono due azioni parallele e distinte, quella della fonazione e quella dell’articolazione. Per fonazione si intende la produzione della [...] prodotto cambia in modo brusco e improvviso. Un esempio della natura quantica del canale fonatorio e della sua conseguente discontinuità acustica è dato dal passaggio da [ʃ] a [s]: se si sposta lentamente in avanti la punta della lingua all’interno ...
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MEGA-
Mega- è un ➔prefissoide derivato dal greco megas ‘grande’, ed è usato in parole derivate direttamente dal greco e dal latino scientifico (megacefalia, megattera), o formate modernamente e appartenenti [...] soprattutto al linguaggio scientifico e tecnico
megastruttura (‘struttura architettonica complessa’)
megafono (‘strumento acustico’)
Davanti al nome di un’unità di misura, ne moltiplica il valore per un milione
megawatt, megavolt, megabyte.
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In linguistica, nell’aspetto verbale, si dice azione m. quella concepita come concentrata in un punto del tempo (per es., morì), contrapposta all’azione durativa o continuata vista nel suo estendersi nel [...] soltanto in un periodo di tempo breve (per es., p, t), a differenza delle consonanti continue, per le quali l’effetto acustico può essere esteso in un tempo di lunghezza apprezzabile (per es., f, s). Tutte le occlusive sono m., per cui questo ...
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La conversazione è uno scambio verbale tra due o più partecipanti, come tipo di attività socialmente organizzata, prevalentemente di carattere informale e basata sulla ➔ lingua parlata. La conversazione, [...] nella sua forma canonica faccia a faccia, è caratterizzata dall’uso del codice verbale, dal mezzo fonico-acustico, dalla sincronia temporale, dal contesto fisico comune e dalla compresenza di parlante e interlocutore/i.
La conversazione si può ...
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In linguistica, ripetizione di una parola intera. Può avere valore morfologico in quanto serva a formare parole nuove (per es. lat. quisquis) o locuzioni nuove (per es. lat. iam iam) o a esprimere categorie [...] ), oppure può avere valore stilistico o enfatico (per es. fr. joli joli, in it. guarda guarda!) o ritmico-acustico (per es. correva correva, stringi stringi, in espressioni narrative e gnomiche). La r. può anche svolgere funzione semantica quando ...
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acustico
acùstico agg. [dal gr. ἀκουστικός, der. di ἀκούω «udire»] (pl. m. -ci). – Che ha attinenza, diretta o indiretta, col suono e con l’udito: fenomeni a., sensazione a.; isolamento a. di un ambiente; filtro a., resistenza a., cornetto...
acustica
acùstica s. f. [dall’agg. acustico]. – 1. a. Scienza che studia il suono, le sue proprietà, il suo meccanismo di formazione, propagazione, ricezione, ecc.; è una delle parti in cui didatticamente si suddivide la fisica e rientra nella...