Poeta (Asti 16 genn. 1749 - Firenze 8 0tt. 1803). Scrittore di alti ideali, ha precorso le istanze politiche e morali del Risorgimento. Autore di numerose raccolte di versi (Rime, 1804) e di un'autobiografia [...] immorale anche quando è illuminato; nel secondo dimostra come non sia affatto vero che esso giovi alle lettere. Di affine argomento il Panegirico di Plinio a Traiano (1785). Nel poco felice poemetto L'Etruria vendicata (1778-84) idealizza il ...
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DELLE COLONNE, Guido
Margherita Beretta Spampinato
Nacque probabilmente a Messina nei primi decenni del sec. XIII. Di lui sappiamo soltanto che fu giudice a Messina.
La sua attività di pubblico funzionario [...] è nel Vat. lat. 3793e nel Pal. 418, mutilo, ma integrabile dall'edizione della "giuntina", la quale risale ad un codice affine al Palatino; Ancor che l'aigua per lo foco lassi, tramandata tanto dal Laur. Red. 9quanto dal Pal. 418 (in cui compaiono ...
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GIACOMO DA LENTINI
RRoberto Antonelli
Caposcuola della Scuola poetica siciliana, è più dubbio che possa esserne riconosciuto anche quale primo promotore (Monteverdi, 1971, p. 282; Antonelli, 1994, pp. [...] c c b, d d b, che nella strofa II, a b, a b; c c b, c c b, ha fra i trovatori un affine, ma solo per la disposizione rimica.
Complessivamente G. sottopone la tradizione lirica trobadorica a un'analisi attenta, riprendendo in misura molto parca alcune ...
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WORDSWORTH, William
Ernest DE SELINCOURT
Mario PRAZ
Poeta inglese, nato a Cockermouth (Cumberland) il 7 aprile 1770, morto a Rydal (Westmorland) il 23 aprile 1850. Suo padre, John W., attorney e principale [...] 'anniversario della presa della Bastiglia e trovò la Francia festante; ma sebbene egli lo accogliesse lietamente, come affine all'atmosfera democratica in cui era stato allevato, lo spirito rivoluzionario non produsse su lui nessuna seria impressione ...
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Il sonetto è la forma metrica più celebre e fortunata della tradizione lirica italiana (Beltrami 20024: 99-100, 274-289; per l’uso dantesco, Baldelli 1976). Nella forma tipica si compone di 14 endecasillabi [...] Morte villana, di pietà nemica (Vita nova VIII, 8-11; Rime 7), a schema AaBBbA AaBBbA CDdC CDdC.
Del tutto affine – le due forme vengono infatti spesso confuse – è il sonetto rinterzato («rafforzato»), tipico di Guittone d’Arezzo, nel quale il ...
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La terza rima è il metro della Divina Commedia. Se ne attribuisce concordemente l’invenzione a ➔ Dante, perciò è anche detta terzina dantesca. Con l’➔ottava rima, è il metro narrativo principe della tradizione [...] endecasillabi e settenari), di genere vario (anche lirico), nei quali si attua un meccanismo di collegamento in parte affine a quello della terza rima. Il capitolo quadernario è considerato una forma di serventese: categoria alla quale i metricisti ...
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Complesso dei miti di un popolo, cioè delle narrazioni fantastiche tradizionali di gesta compiute da figure divine o antenati (esseri mitici), diffuse, almeno in origine, oralmente.
La spiegazione classica
Il [...] le linee di condotta statuite, nel tempo delle origini, dagli esseri mitici. Raccontare miti è quindi un’attività religiosa strettamente affine al culto stesso di cui a volte fa parte integrante. Ciò appare anche dal fatto che nelle società di tipo ...
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Pseudonimo dello scrittore francese Henri Beyle (Grenoble 1783 - Parigi 1842). Nato da famiglia della migliore borghesia, perse la madre in tenera età e crebbe nell'astio per il padre. La sua formazione [...] da lui, in parte postume: Vittoria Accoramboni, Les Cenci, La duchesse de Palliano, L'abbesse de Castro, ecc.; e, affine per il clima, ma d'ambientazione risorgimentale, Vanina Vanini. Un romanzo ch'egli non terminò, ma che nelle due parti lasciate ...
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WILDE, Oscar (il nome di battesimo è: Oscar Fingal O' Flaherty Wills Wilde)
Mario Praz
Scrittore, nato a Dublino il 16 ottobre 1854, morto a Parigi il 30 novembre 1900. Il padre, sir William W., eminente [...] 1891, tra cui The Portrait of Mr. W. H., leggiadra favola intessuta sui Sonnets di Shakespeare) d'un genere molto affine alla fumisterie macabra di Villiers de l'Isle-Adam; il romanzo The Picture of Dorian Gray (pubblicato nel Lippincott's Monthly ...
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VRCHLICKÝ, Jaroslav (pseud. di Emil Frida)
Giovanni Maver
Poeta cèco, nato il 17 febbraio 1853 a Louny, morto a Domažlice il 9 settembre 1912. Ebbe un'infanzia serena - a Ovčáry presso Kolín, da uno [...] essenza delle opere tradotte.
Fra gli autori da lui tradotti rileviamo Victor Hugo (spiritualmente e formalmente il poeta più affine al V.), A. de Vigny, Leconte de Lisle, Byron, Shelley, Goethe (Faust), Mickiewicz; ma soprattutto è uno dei più ...
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affine1
affine1 (o a fine) cong., letter. – Allo scopo, al fine; è seguito di solito da di con l’infinito e introduce proposizioni finali: attese il re d’Araona a. di combattersi con lui (M. Villani); tra una sonata e l’altra, ognuno accorda...
affine2
affine2 s. m. e agg. [dal lat. affinis «confinante», comp. di ad- e fines «confini»]. – 1. s. m. Si dicono affini i parenti di un coniuge rispetto all’altro coniuge, e questo rispetto a quelli; la linea (retta o collaterale) e il...