MICENEO
Anna Morpurgo Davies
. Linguistica. - S'indica convenzionalmente con il nome di m. la lingua degli antichi testi greci scritti nel 2° millennio a. C. in un sillabario chiamato, anch'esso convenzionalmente, [...] si pensa a r e l palatalizzato o a un gruppo di r o l + [y] (cioè ra2 = r/lja); per i secondi si pensa o a un'affricata ([ts]/[dz]) o a una velare palatalizzata o a gruppo di velare + [y]. a2 vale [ha] ma non vi sono altri segni per h e a può venir ...
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La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni [...] contro a con [ʤ]oia.
Ancora con riguardo alle ➔ fricative, si segnala come processo di segno opposto il rafforzamento in affricata (almeno tendenziale) di /s/ dopo sonorante dentale, diffuso in gran parte della Toscana e nel versante medio-tirrenico ...
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I suoni sibilanti sono una sottoclasse di ➔ consonanti (➔ fricative), suoni rumorosi e intensi, articolati mediante un forte restringimento del condotto orale.
La differenza tra fricative sibilanti (ingl. [...] inoltre ha minore grado di intensità e di arrotondamento labiale.
In Toscana e nell’Italia centro-meridionale /s/ subisce affricazione in contesto postconsonantico (per es. persona > [perˈʦoːna], polso > [ˈpolʦo]); nel molisano, nel pugliese e ...
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Gli accrescitivi sono una categoria di alterati (➔ alterazione) il cui elemento derivazionale «intensifica un tratto […] segnalando al tempo stesso un atteggiamento o positivo o negativo (più frequente) [...] esso il suffisso accrescitivo o sequenza asemantica della parola» (Merlini Barbaresi 2004a: 271). Abbiamo infatti l’inserzione dell’affricata /ʧ/ prima dei suffissi alterativi -ino, -ello, o i rari casi (in genere idiomatizzati) di -one: cordon-c-ino ...
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Lingua derivata dal latino, l’italiano fa parte della famiglia romanza (detta anche, meno spesso, neolatina) insieme a francese, spagnolo, portoghese, gallego, catalano, romeno e altre minori. A causa [...] (vedi Bertinetto 1981; Mioni 1993; Sorianello 2009):
(a) dal punto di vista segmentale, l’italiano è ricco di ➔ affricate (quasi assenti in francese, salvo che in prestiti e adattamenti; in spagnolo limitate a poche parole: gazpacho, remolacha, ecc ...
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I grafemi sono le unità grafiche elementari, non suddivisibili ulteriormente, che servono a riprodurre nello scritto i suoni di una lingua. Il termine, modellato sulla serie fonema, morfema, ecc., contiene [...] forestierismi, mentre il nesso ‹ch› si è affermato solo più avanti, perché dotato di un corrispondente per la sonora ‹gh›. L’affricata dentale sorda e sonora, invece, resa in latino con ‹ti› e ‹ci›, veniva variamente trascritta con ‹z› ‹zi› ‹zz› ‹tz ...
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Le consonanti dentali si realizzano con una chiusura tra la punta della lingua e gli incisivi superiori. Tali foni fanno parte di una classe consonantica più ampia, in quanto l’articolatore (la parete [...] to] / fatto [ˈfatːo], casa [ˈkaːsa] / cassa [ˈkasːa], caro [ˈkaːro] / carro [ˈkarːo], calo [ˈkaːlo] / callo [ˈkalːo]. Le affricate alveolari /ʦ/ e /ʣ/ si realizzano come lunghe sia all’interno di parola (nazione [naˈtsːjoːne] o azoto [aˈdːzɔːto]) sia ...
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Con speciale riferimento all’Europa medievale romanza, si indica con il nome di scripta il sistema, diverso da una zona all’altra, con cui si rende nella scrittura la lingua: tali forme di realizzazione [...] (Biffi & Maraschio 2009: 2817); o infine il particolare della ‹t› cedigliata (‹ţ›) per rendere la palatoalveolare affricata sorda /ʦ/ ricorrente in manoscritti due-quattrocenteschi (Coluccia 1975: 124) e l’adozione di ‹th› col medesimo valore di ...
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La sonorizzazione è un fenomeno fonetico-fonologico per cui un suono (tecnicamente, un fono) sordo, a contatto con consonante sonora o in posizione intervocalica, diventa sonoro (➔ fonetica articolatoria, [...] (sempre con le dovute eccezioni). Inverso è il caso non solo dell’occlusiva, ma anche della fricativa e affricata sorda che, in molti dialetti centro-meridionali ma non in quelli settentrionali e in Toscana, si sonorizzano quando precedute ...
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* La voce enciclopedica Lingua scritta è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Italiano, parlare, scrivere, arricchita e aggiornata da un contributo di Giuseppe Antonelli.
La scrittura è [...] (‹azione›), a cui corrisponde nell’italiano normativo e nella parlata spontanea dalla Toscana in giù la pronuncia rafforzata dell’affricata [tːs]; l’uso superfluo della ‹i›, in casi come ‹scienza› /ˈʃεntsa/, per omaggio al latino, o ‹cielo› /ˈʧεlo ...
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affricato
agg. [dal lat. affricatus, part. pass. di affricare «sfregare»]. – Consonante a. (o affricata s. f.): consonante che risulta da un’articolazione che nella fase iniziale è di tipo occlusivo e nella fase finale è di tipo fricativo...
affricazione
affricazióne s. f. [der. di affricato]. – Processo fonetico per cui una consonante occlusiva si trasforma in consonante affricata. Tale processo si è verificato nel passaggio dal latino classico al latino volgare per le occlusive...