Sono omografi tutti i foni, i fonemi o le parole diversi rappresentati nella scrittura da uno stesso segno grafico. L’omografia (dal gr. omós «uguale» e gráphō «scrivo») è una sorta di omonimia tra due [...] : le sibilanti sorde e sonore, da cui le coppie chiese ([ˈkjɛze] plur. di chiesa) ~ chiese ([ˈkjɛse] da chiedere); le affricate dentali intense sorde e sonore: razza ([ˈratːsa] «insieme di animali o piante della stessa specie») ~ razza ([ˈradːʒa ...
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L’acquisizione dell’italiano come lingua seconda (L2) è un processo graduale che si innesta sul processo di acquisizione, avviato in tenera età, di un’altra lingua (detta lingua prima o L1). L’italiano [...] vanno a intaccare le opposizioni di fonemi e non impoveriscono l’inventario, per es.:
(a) la resa dell’affricata palatale sonora /ʤ/ con la corrispondente fricativa [ʒ] presso diversi apprendenti: le[ʒ]ere «leggere»;
(b) la resa fricativa [β] dell ...
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Per la particolare situazione linguistica della Sicilia, in cui i dialetti sono vivi e numerosi, è importante distinguere l’italiano regionale parlato da chi ha per madrelingua il dialetto da quello di [...] a).
Analogamente si possono considerare pan-regionali e indipendenti dal livello di istruzione dei parlanti la pronuncia sonora delle affricate alveolari a inizio di parola ([dːz]ucchero) e il rafforzamento delle consonanti /b/ e /ʤ/ sia a inizio che ...
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L’introduzione della lingua nazionale nel repertorio veneto è stata più lenta che in altre regioni, per una diffusa persistenza nell’uso del dialetto, come attestano le statistiche Doxa e ISTAT. Oggi tuttavia [...] La /s/ intervocalica si realizza come sonora; fanno eccezione forme come affittasi, cercasi, pronunciate con la sorda. Le ➔ affricate dentali iniziali tendono nella pronuncia più marcata a /s/ e /z/ (per es. [ˈzio] «zio»). Per reazione ipercorretta ...
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La varietà algherese del catalano è parlata ad Alghero (in catalano L’Alguer o, con nome storico vezzeggiativo, Barceloneta), città nella Sardegna nord-occidentale. La popolazione di Alghero, frazioni [...] /b/; le occlusive intervocaliche /b/ e /g/; sonorizzazione fonosintattica di /k/ e /p/ iniziali; cancellazione di occlusive e affricate finali seguite da consonante oppure inserimento di una vocale epentetica ([di gros], [ˈditi gros] «pollice, alluce ...
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La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni [...] contro a con [ʤ]oia.
Ancora con riguardo alle ➔ fricative, si segnala come processo di segno opposto il rafforzamento in affricata (almeno tendenziale) di /s/ dopo sonorante dentale, diffuso in gran parte della Toscana e nel versante medio-tirrenico ...
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La lingua
Alfredo Stussi
La proiezione marittima e commerciale della società veneziana durante il Duecento, per quanto assorbente, non basta da sola a spiegare il ritardo con cui il volgare si afferma [...] nella scripta veneziana antica, risalga esso a LJ o a CL e GL. Anche in quest'ultimo caso l'esito affricato palatale sordo o sonoro è affidato a grafie oscillanti, di interpretazione non sempre sicura: da quelle conservative di Canareglo (oggi ...
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Con speciale riferimento all’Europa medievale romanza, si indica con il nome di scripta il sistema, diverso da una zona all’altra, con cui si rende nella scrittura la lingua: tali forme di realizzazione [...] (Biffi & Maraschio 2009: 2817); o infine il particolare della ‹t› cedigliata (‹ţ›) per rendere la palatoalveolare affricata sorda /ʦ/ ricorrente in manoscritti due-quattrocenteschi (Coluccia 1975: 124) e l’adozione di ‹th› col medesimo valore di ...
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La comunità greca italiana (➔ minoranze linguistiche) è distinta in due aree: quella salentina (nella provincia di Lecce) e quella calabrese (nella provincia di Reggio Calabria). Le zone geografiche in [...] , ad es. nei suffissi diminutivi trascritti usualmente -èddha, -ùddhi.
Un’opposizione stabile è quella tra due coppie di affricate, le dentali /ʦ ʣ/ (intrinsecamente lunghe tra vocali) e le postalveolari /ʧ ʤ/ (scempie o geminate). I salentini che ne ...
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Il termine analogia designa il processo diacronico attraverso cui una parola cambia forma fonologica e morfologica per diventare più somigliante a un’altra parola già esistente nella lingua. Tale processo [...] < cāse̯u(m), ecc. Ciò è dovuto all’interferenza con la lenizione (➔ indebolimento) che colpisce, tra l’altro, le affricate intervocaliche [ʧ] e [ʤ], per cui in Toscana a tutt’oggi si osservano le alternanze contestuali per [ʧ]ena /la [ʃ]ena, con ...
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affricato
agg. [dal lat. affricatus, part. pass. di affricare «sfregare»]. – Consonante a. (o affricata s. f.): consonante che risulta da un’articolazione che nella fase iniziale è di tipo occlusivo e nella fase finale è di tipo fricativo...
affricazione
affricazióne s. f. [der. di affricato]. – Processo fonetico per cui una consonante occlusiva si trasforma in consonante affricata. Tale processo si è verificato nel passaggio dal latino classico al latino volgare per le occlusive...