Romanziere, nato a Takoradi (Ghana), nel 1939. Ha studiato alla Goton School (Massachusetts), all'università di Harvard, dove si è laureato in Sociologia, e alla Columbia University di New York. Dopo un [...] , le torbide suggestioni della civiltà occidentale, lo squallore delle nuove metropoli reso famoso, è una sorta di ''moralità'' moderna, metafora dell'uomo africano sempre più lontano dalle proprie radici, catapultato e immerso in un vuoto ...
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Scrittore martinicano di lingua francese, nato a Fort-de-France il 3 dicembre 1953. Le sue opere saggistiche intendono individuare le caratteristiche precipue della cultura antillana, vista come intrinsecamente [...] lessico francese con le strutture sintattiche di lingue dell'Africa centrale e delle Antille. Oltre a rivendicare la dignità it. 1994) le tendenze più attuali della letteratura occidentale, in particolare la frammentazione della narrazione, si fondono ...
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Scrittore francese, nato a Parigi nel 1911. Fu educato in collegi religiosi dell'Artois e del Belgio; ritornò quindi a Parigi, ed entrò nella redazione del giornale La Croix (1934), divenendone (1940) [...] direttore della sezione letteraria. Durante e dopo la seconda guerra mondiale viaggiò a lungo nell'Europa occidentale e in Africa del Nord.
Nonostante la vocazione letteraria, di cui fanno fede le composizioni giovanili, fra le quali la raccolta ...
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BACCHELLI, Riccardo
Simone Casini
Nacque a Bologna il 19 aprile 1891. Il padre Giuseppe (1849-1914), avvocato, cultore di Ariosto e di Rossini, amico di Enrico Panzacchi, fu figura di rilievo nella [...] indipendente, di una repubblica di indigeni: l’Africa rigenerata e riscattata coll’Africa» (cfr. Mal d'Africa, Milano 1962, p. 437). Al successo e la critica moralistica contro la civiltà occidentale nel suo complesso –, urgono interessi e idee ...
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COMISSO, Giovanni
Marcello Carlino
Nacque a Treviso il 3 ott. 1895 da Antonio, rappresentante di commercio in granaglie, e da Claudia Salsa, discendente da una famiglia di alto lignaggio dissestatasi [...] episodicamente l'assunto di una superiorità della cultura occidentale su quella orientale, il fascino pruriginoso dell'esotismo e nel 1937, ad impresa conclusa, si imbarcava per l'Africa, quale inviato della Gazzetta del popolo, e ne tracciava un ...
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BILLANOVICH, Giuseppe
Carlo Vecce
Nacque a Cittadella (Padova) il 6 agosto 1913 da Eugenio, medico, appartenente a una famiglia originaria di Traù in Dalmazia, e da Maria Ciani.
La formazione, 1930-1936
Dopo [...] italiana, grazie alla quale erano già uscite le edizioni dell’Africa a cura di Nicola Festa (1926) e dei primi tre di quella che chiamiamo cultura umanistica, e della stessa civiltà occidentale, in un tempo breve, si sarebbe anch’esso consumato in ...
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Pasolini, Pier Paolo
Sandro Bernardi
Scrittore e regista cinematografico, nato a Bologna il 5 marzo 1922 e morto a Ostia (Roma) il 2 novembre 1975. Poeta, narratore, filosofo, intellettuale impegnato [...] , la conoscenza e l'accumulo di tutta la cultura occidentale. Le musiche di Bach, alternate con gli spirituals e propone invece di rivisitare il mito di Oreste ambientandolo nell'Africa in via di sviluppo.Anche nei lungometraggi il regista proseguì ...
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BIANCIARDI, Luciano
Francesco Maria Biscione
Nacque a Grosseto il 14 dic. 1922 da Atide, cassiere di banca, e Adele Guidi, maestra elementare. Conseguita la maturità classica presso il liceo "Carducci-Ricasoli", [...] (collegato con le coeve elaborazioni del pensiero critico occidentale) come contributo alla fondazione di un'antropologia dell' in Berberia, Roma 1969, narrazione di un'escursione in Africa settentrionale, e Il peripatetico e altre storie, postumo, ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] 18° sec. il l. fu abbandonato in tutta l’Europa occidentale come lingua della diplomazia e della scienza (Galileo e Cartesio, pur Afra e gli «Atti dei martiri Scilitani» hanno origine nell’Africa romana, dove l’ellenizzazione era meno profonda; ed è ...
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Scrittore trinidadiano naturalizzato britannico (Chaguanas, Trinidad, 1932 - Londra 2018). L'indagine del mondo e della vita che ha condotto nei suoi romanzi, racconti e libri di viaggio muove da una [...] disappartenenza alla tradizione orientale delle sue origini e alla cultura occidentale di cui è permeato: di qui l'istintivo e A bend in the river (1979; trad. it. 1982), ambientato in Africa; The enigma of arrival (1987; trad. it. 1988), dove l' ...
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vaiolo delle scimmie loc. s.le m. Malattia virale, affine al vaiolo umano, causata dal poxvirus che colpisce animali selvatici (in particolare piccoli roditori e scoiattoli) presenti nelle foreste pluviali africane, che è in grado di trasmettersi...
mediterraneo
mediterràneo agg. [dal lat. mediterraneus (con i sign. 1 e 2), comp. di medius «medio» e terra «terra»]. – 1. ant. Di regione lontana dal mare, tutta compresa entro terra (sinon. quindi di continentale e contrapp. a marittimo):...