Sceneggiatura
Giuliana Muscio
Con il termine sceneggiatura (fr.: scénario; ingl.: screenplay o script; ted.: Drehbuch) viene designata in genere la costruzione della struttura narrativa del film, che [...] per la scelta della pellicola e delle attrezzature) e del momento della giornata in cui si svolge l'azione, come giorno, notte, alba (importante per le luci). In epoca classica, a partire dal muto e all'incirca fino agli inizi degli anni Ottanta, la ...
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Sperimentale, cinema
Bruno Di Marino
L'espressione cinema sperimentale, inadeguata e ambigua, si riferisce a una vasta area di film, caratterizzati quasi sempre da: a) assenza di sceneggiatura, dialoghi [...] il grattacielo più alto di New York viene mostrato in inquadratura fissa per ben otto ore, dal tramonto all'alba, rimettendo in discussione il legame cinema/esistenza. Sulla linea strutturale, ma con deviazioni verso il documentario, il biografismo e ...
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Letteratura
Tullio Kezich
Il rapporto tra letteratura e cinema
Sui rapporti fra l. e cinema esistono da sempre due modi opposti di considerare il problema. Per alcuni il cinema, sotto l'aspetto narrativo, [...] Malaparte (Il Cristo proibito, 1951), Luigi Malerba (Donne e soldati, 1954), Indro Montanelli (I sogni muoiono all'alba, 1961), Enzo Siciliano (La coppia, 1969), Dacia Maraini (L'amore coniugale, 1970); e ripercorrere gli itinerari professionali ...
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PADOVANI, Lea
Enrico Lancia
PADOVANI, Lea. – Nacque a Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, il 28 luglio 1920, da Ugo, vicentino, e da Ida Campanari, originaria della Corsica ma nata a Tuscania.
Conseguita [...] bianco di N. Malasomma; 1948: I cavalieri dalle maschere nere / I Beati Paoli di P. Mercanti; Che tempi! e Una lettera all’alba di G. Bianchi; 1950: Tre passi a Nord (Three steps North) di W.L. Wilder; 1951: Fiamme sulla laguna di G.M. Scotese ...
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Jancsó, Miklós
Silvana Silvestri
Regista cinematografico ungherese, nato a Vác (Budapest) il 21 settembre 1921. Il suo nome è legato soprattutto ai film realizzati tra gli anni Sessanta e Settanta, [...] J. ha aggiunto monitor televisivi disseminati in scena al fine di moltiplicare lo spazio.
Dopo Hajnal (1985, L'alba), dramma di un terrorista sionista incaricato di uccidere un soldato inglese, con Szörnyek évadja (1987; La stagione di mostri ...
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Gitai, Amos (propr. Gitai Weinraub, Amos)
Daniela Turco
Regista cinematografico israeliano, nato a Haifa l'11 ottobre 1950. Regista anomalo, inquieto, apolide per necessità e per vocazione, G. ha fatto [...] dell'intreccio complicato delle lingue: l'ebraico, il polacco, lo yiddish, il russo, che spesso si sciolgono in canto. Kedma è l'alba disperata che sorge su uno Stato non ancora nato e su due popoli, gli ebrei e i palestinesi, disperati e in fuga ...
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India
Italo Spinelli
Cinematografia
La pluralità espressiva del cinema indiano può essere apprezzata considerando che nel Paese sono ufficialmente riconosciute dalla Costituzione numerose lingue, con [...] ruolo; Kondura, 1977, Il talismano), i problemi della classe contadina (Ankur, 1973, Il germoglio; Nishant, 1975, L'alba), la corruzione dei ceti industriali urbanizzati (Kalyug, 1980).
Gli anni Settanta, tuttavia, furono dominati da un altro regista ...
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Nacque a Milano il 25 giugno 1900 da Pompeo, commerciante, e da Giuseppina Trabucchi.
Nata col secolo, all’età di quattordici anni Abba si presentò all’Accademia dei Filodrammatici di Milano, ma, troppo [...] ora, nlla passione, s'intorbidano come acqua di lago; ora, nella serenità, si fermano a guardare limpidi e dolci come un'alba lunare; ora, nella tristezza, hanno l'opacità dolente della turchese», L. Pirandello, Maschere nude, III, a cura di A. d ...
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Western
Carlo Gaberscek
Le origini
Uno dei primi esempi di uso sostantivato del termine western per designare un film è databile intorno al 1910, ma tale denominazione divenne comune una decina d'anni [...] ti scalderà, di Howard Hughes); una sempre maggior implicazione di messaggi ideologici e sociali (The ox-bow incident, 1943, Alba fatale, di William A. Wellman); l'irruzione di nuovi canoni introspettivi e psicologici (Pursued, 1947, Notte senza fine ...
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Carcerario, film
Renato Venturelli
Genere comprendente film ambientati per intero o in prevalenza all'interno di prigioni. Nella sua forma più tipica si svolge in epoca contemporanea, riguarda condannati [...] buio e sulla più sottile connessione bellezza/sadismo. Già attori come James Cagney (Each dawn I die, 1939, Morire all'alba, di William Keighley) o John Garfield (Castle on the Hudson, 1940, Il castello sull'Hudson, di Anatole Litvak) avevano vissuto ...
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alba1
alba1 s. f. [lat. alba, femm. sostantivato dell’agg. albus «bianco»]. – 1. a. La fase di passaggio dalla notte al giorno, in cui, per effetto della rifrazione e della diffusione dei raggi solari nell’atmosfera, si manifesta il primo...
alba2
alba2 s. f. [dal lat. alba (camisia) «camicia bianca»]. – Nome antico della veste liturgica oggi detta càmice. Nell’alto medioevo era anche nome della tunica clericale di tutti i giorni.