La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] da Grayson (cfr. Alberti 1964). Il testo, edito per la prima volta da Trabalza (1908), si legge ora nell’edizione curata da Grayson (con riproduzione fotografica integrale; cfr. Alberti . Richardson, Roma - Padova, Antenore.
Giambullari, Pierfrancesco ...
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Con il termine arabismi si intende una particolare classe di esotismi, molti dei quali successivamente integratisi nel vocabolario italiano e allineatisi alla morfologia della nostra lingua (➔ adattamento; [...] lingue europee, Padova, Zanetel Katrib (1992a), La cultura araba, in Lo spazio letterario del Medioevo, diretto da G. Cavallo, C. Leonardi & E. Menesto, Roma, Salerno , Marietti, pp. 55-64.
Varvaro, Alberto (1981-), Lingua e storia in Sicilia, ...
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In un paese come l’Italia, per lunghi secoli senza unità politica e ancora oggi vivacemente policentrico e multilingue, le accademie, in particolare quelle sorte tra Cinquecento e Seicento, hanno avuto [...] esperienze positive che erano maturate a Padova nella coeva Accademia degli Infiammati, animata da personaggi illustri come Pietro ➔ Bembo , traducendo le opere latine di Leon Battista ➔ Alberti), si commentano testi fondamentali (fra cui la Poetica ...
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Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] di classici (problema già sollevato in ambito umanistico da ➔ Leon Battista Alberti), cioè un uso letterario che possa proporsi come della volgar lingua, a cura di B. Richardson, Roma - Padova, Antenore.
Pozzi, Mario (a cura di) (1988), Discussioni ...
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La parola regola, applicata a una lingua, ha due significati fondamentali: quello di «descrizione di un meccanismo della lingua stessa» e quello di «precetto, ammonizione per parlare o scrivere bene». [...] (1968), De vulgari eloquentia, a cura di P.V. Mengaldo, Padova, Antenore.
Bembo, Pietro (2001), Prose della volgar lingua. L’editio ), Ortografia e consolazione in un corpus allestito da L.B. Alberti. Il codice Moreni 2 della Biblioteca Moreniana ...
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Il saggio programmaticamente intitolato Dialettologia toscana (Giacomelli 1975) inaugura una serie di ricerche che applicano i metodi della dialettologia allo studio delle parlate in un territorio generalmente [...] L’assenza di ➔ metafonia, indicata da molti come caratteristica schiettamente toscana, non è della Società di Linguistica Italiana (Padova - Vicenza, 14-16 settembre 1984 4, pp. 271-276.
Nocentini, Alberto (1989), Profilo del dialetto aretino, in ...
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Le semivocali sono suoni di tipo vocalico che, nei dittonghi (➔ dittongo) e nei trittonghi (➔ trittongo), si combinano alle ➔ vocali propriamente dette. Una suddivisione più fine oppone le semivocali alle [...] [u̯]; al contrario, in [ja] di bianca o in [wɔ] di uomo si passa da un elemento meno intenso e più breve, [j] o [w], a uno più intenso e 1993, pp. 101-139.
Mioni, Alberto M. (2001), Elementi di fonetica, Padova, Unipress.
Muljačić, Žarko (1972), ...
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Il termine koinè (meno diffusa la variante grafica coinè) proviene dal greco koinē´, femminile dell’agg. koinós «comune» accordato con diálektos s.f. «lingua», indicante la lingua letteraria usata dai [...] dai centri di Venezia, Padova, Treviso e Verona; tale sentiti come eccessivamente locali e temperato da una certa presenza di forme toscaneggianti e Storia linguistica di Roma, Roma, Carocci.
Vàrvaro Alberto (1981), Lingua e storia in Sicilia. Dalle ...
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Si intende per italiano regionale un italiano che varia su base geografica. Nella formula si riassume perciò il variare dell’aspetto dell’italiano e insieme il suo differente organizzarsi sul territorio [...] in zona genovese; o odor da fumo («di fumo»), normale a Venezia come a Padova.
L’esemplificazione dal lessico potrebbe º (Italienisch, Korsisch, Sardisch), pp. 732-748.
Sobrero, Alberto A. & Romanello, Maria Teresa (1981), L’italiano come ...
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Il gerundio è un modo verbale non finito invariabile, formato con i suffissi -ando (prima coniugazione) e -endo (seconda e terza). Ha una forma semplice (cantando) e una forma composta (avendo cantato).
Il [...] 43-45)
La costruzione illustrata in (11) riprende, da un lato, l’uso latino (in agendo «nell’ a dir poco assurdo che io e Alberto potessimo considerarla una specie di tomba o possibili. Le dimensioni temporali del gerundio italiano, Padova, Unipress. ...
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occhio elettronico
loc. s.le m. Occhio artificiale; per estensione, telecamera di sorveglianza, con particolare riferimento al controllo degli autoveicoli che transitano nelle zone urbane a traffico limitato, alla custodia di aree adibite...
affitto concertato
loc. s.le m. Canone di affitto di unità immobiliari convenuto di comune accordo tra le parti, anche sulla base di accordi di categoria. ◆ Le agevolazioni, sia per l’affitto concertato sia per il comodato gratuito, sono però...