L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] neologismi o a parole della modernità.
Il caso di ➔ Giacomo Leopardi, col suo italiano specie all’inizio molto letterario (in certe Morano.
Vitale, Maurizio (19922), La lingua di Alessandro Manzoni. Giudizi della critica ottocentesca sulla prima e ...
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La lingua e la scuola
Luca Serianni
Prima dell’Unità l’interesse dei vari Stati per l’istruzione era complessivamente modesto. Nel segmento iniziale, quello dell’asilo infantile, si registra addirittura [...] un rispetto che non escludeva la confidenza al più anziano Alessandro D’Ancona, già suo insegnante di Letteratura italiana nell’ codice poetico che aveva retto senza smagliature fino a Leopardi compreso; resta ancora largamente in uso, quale che ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] delle parlate di confine, come quelle di Trento, Torino e Alessandria, ma esclude ogni valore della parlata di Roma e anche di proposito di una «agiografia tradizionale»).
Anche ➔ Giacomo Leopardi ricavò alcune notizie sul sanscrito da un giornale di ...
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] peso notevole nell’affermazione della norma: lo stesso ➔ Alessandro Manzoni pensò di affidare a un dizionario dell’uso poetica, la cui ‘grammatica’ perdurò nei secoli, fino a ➔ Leopardi e oltre (Serianni 2009).
Tanto la lingua di Dante quanto quella ...
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I pronomi allocutivi sono forme di pronomi personali, atoni e tonici (➔ clitici; ➔ personali, pronomi), usate per rivolgersi a un destinatario, per interloquire con lui e per richiamare la sua attenzione [...] , solidarietà, rispetto e distanza nella comunicazione, «Linguistica e filologia» 14, pp. 283-302.
Niculescu, Alessandro (1974), Strutture allocutive pronominali reverenziali in italiano, Firenze, Olschki.
Renzi, Lorenzo (20012), La deissi personale ...
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In ambito linguistico e letterario, con purismo si intende ogni dottrina e atteggiamento critico-normativo, a carattere tradizionalista, che rifiuta e condanna con intransigenza ➔ neologismi, tecnicismi, [...] base di alcune convergenze, la teoria e la prassi di ➔ Alessandro Manzoni e dei manzoniani, che propongono e diffondono l’ideale in relazione con lo stile della poetica idillica di Leopardi), l’amore per i riboboli popolareschi e l’antiboccaccismo ...
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L’anagramma (dal gr. aná «sopra» e grámma «lettera») è la condizione per cui due (o più) parole o due (o più) altre sequenze linguistiche sono costituite dallo stesso insieme di lettere (più raramente, [...] linguistici di un sogno. L’esempio è il sogno di Alessandro, dove un satiro (satyros) può stare per l’enunciato anche di forme sintattiche e prosodiche). A parte casi come il leopardiano Silvia = salivi (prima e ultima parola della prima strofa dell ...
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L’iperbole (dal gr. yperbolḗ, in lat. superlatio) è una figura retorica che consiste nel portare all’eccesso il significato di un’espressione, amplificando o riducendo il suo riferimento alla realtà per [...] stai?”, vv. 9-12)
Lo stesso si può dire per ➔ Giacomo Leopardi:
(11) Fugaci giorni! A somigliar di un lampo
son dileguati! (Canti (Canti, “A Silvia”, vv. 26-27)
Per ➔ Alessandro Manzoni, invece, i toni iperbolici sembrano riportarsi a moduli più ...
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La sillepsi (o sillessi, dal gr. sýllēpsis «il prendere insieme», calcato in lat. con conceptio) designa un insieme di figure retoriche variamente denominate nella tradizione retorica classica (➔ retorica).
In [...] un padre
(23) la mattina seguente Don Rodrigo si destò Don Rodrigo (Alessandro Manzoni, I promessi sposi, VII)
(c) i doppi sensi e ed a quel suon diresti
che il cor si riconforta
(Giacomo Leopardi, “Il sabato del villaggio”)
(c) uso della persona ...
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La litote (dal gr. litótēs «attenuazione, diminuzione, semplicità», reso in latino col termine deminutio «diminuzione») è una figura retorica (➔ retorica) che consiste nell’attenuare ciò che si enuncia [...] terra», “A Zacinto”, vv. 12-13). Ma è ➔ Giacomo Leopardi a fornire in versi una definizione della litote quando, in “A Silvia già avveduto) non era nato con un cuor di leone» (Alessandro Manzoni, I promessi sposi, cap. I). La figura diventa centrale ...
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stuolo
stuòlo s. m. [lat. tardo stŏlus (dal gr. στόλος «spedizione militare, esercito, flotta, moltitudine», der. di στέλλω «armare, spedire»)]. – 1. ant. a. Raggruppamento di navi da guerra, flotta. b. Moltitudine armata, schiera di guerrieri,...
stagione
stagióne s. f. [lat. statio -ōnis, propr. «sosta, fermata», der. di stare «stare fermo»; cfr. stazione]. – 1. Ciascuno dei quattro intervalli di tempo (s. astronomiche) nei quali l’anno resta diviso dai passaggi del Sole agli equinozî...