Una lingua possiede generalmente un corredo di parole ritenute a vario titolo proibite o sconvenienti (dette usualmente parolacce), utilizzate a volte, in chiave metaforica, come ➔ insulti o imprecazioni, [...] («la gente [...] si contentava di guardargli in viso, con un’aria, come si dice, di me n’impipo», AlessandroManzoni); sbattersene.
Molti termini rimandano alla prostituzione: bagascia, baldracca («se la fortuna baldracca non ce l’avesse avuta a ...
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Gian Giorgio Trissino, nato a Vicenza nel 1478 e morto a Roma nel 1550, è uno dei letterati di maggior rilievo della prima metà del Cinquecento (➔ Umanesimo e Rinascimento, lingua dell’) e il più importante [...] secondo l’ortografia tradizionale, continuò a fornire materia di discussione al dibattito linguistico almeno fino a ➔ AlessandroManzoni e che alcune idee antitoscane della linea cortigiana-italianista in cui Trissino si inserisce si ritrovano in ...
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Niccolò Tommaseo (Sebenico 1802 - Firenze 1874) iniziò i suoi studi a Spalato, in seminario, per proseguirli a Padova, dove si laureò in legge nel 1822 e si dedicò all’approfondimento e al perfezionamento [...] non si concretò.
Nel primo periodo milanese (1824-1825) l’incontro e l’amicizia con ➔ AlessandroManzoni, testimoniata nei Colloqui col Manzoni (1855), furono determinanti nella riflessione sulla lingua. Come sottolinea Marini (1998: 900-901),
il ...
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Si chiamano frasi modali le dipendenti circostanziali (➔ subordinate, frasi) introdotte dalla congiunzione subordinante relativa-modale come. Queste frasi esprimono la maniera in cui si realizza il contenuto [...] immemore,
orba di tanto spiro,
così [= allo stesso modo] percossa, attonita
la terra al nunzio sta (AlessandroManzoni, «Il cinque maggio», vv. 1-6).
La congiunzione subordinante composta come se introduce frasi dipendenti comparative ipotetiche ...
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Il passato remoto è un tempo semplice (➔ tempi semplici; ➔ coniugazione verbale) dell’➔indicativo, che esprime un evento avvenuto nel passato senza che ci sia relazione tra il momento dell’enunciazione [...] una condizione permanente. L’uso rispecchia la riattualizzazione di una situazione in un passato lontano:
(9) AlessandroManzoni fu uno scrittore, poeta e drammaturgo italiano.
In certi contesti la simultaneità tra eventi, generalmente espressa ...
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Le congiunzioni coordinative (o coordinanti) sono parole funzionali invariabili il cui compito è quello di collegare tra loro due o più elementi linguistici (principalmente sintagmi o frasi; i cosiddetti [...] maestro, o qualche amico di casa, o qualche persona di servizio, dir di lui: è un ciuffo, è un ciuffetto (AlessandroManzoni, Promessi sposi)
Nel caso di costruzioni almeno ternarie, la o può essere sostituita in tutte le sue occorrenze, ad eccezione ...
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Vincenzo Monti nacque ad Alfonsine di Fusignano (Ravenna) nel 1754. Dal 1778 risiedette a Roma, dove cominciò la carriera letteraria; nel 1797 si trasferì a Milano. Durante il regime napoleonico ebbe numerosi [...] più avanzata, più rispondente alle esigenze culturali di una borghesia moderna» di quella «neofiorentinistica» di ➔ AlessandroManzoni (➔ questione della lingua). Come ha puntualizzato Dardi (1990: 34, in nota), Monti rappresenta in questo ...
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I grecismi sono parole, forme, costrutti di origine greca introdotti in italiano in epoche diverse (➔ prestiti). Un nutrito gruppo di voci greche si era già acclimatato nel latino d’età classica e postclassica, [...] accusativo alla greca o di relazione (particolarmente nelle descrizioni del corpo), il tipo sparsa le trecce morbide (AlessandroManzoni, Adelchi IV), cioè «con le trecce morbide disciolte (sul petto)», nel quale un complemento diretto dipende da ...
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Il vocativo è un elemento nominale (1) o più raramente pronominale (2) che serve a richiamare l’attenzione di un destinatario rivolgendogli la parola, e a identificarlo selezionandolo fra diversi possibili [...] nome comune preceduto dall’aggettivo dimostrativo quello (Serianni 1988: VII, § 132b), utilizzati, ad es., ancora da ➔ AlessandroManzoni, risultano ormai desueti:
(35) “Accostatevi, quella giovine”, disse la signora a Lucia, facendole cenno col dito ...
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Il termine appellativo è usato in grammatica e in linguistica con vari significati:
(a) come sinonimo di nome comune, in opposizione a nome proprio, all’interno della classe dei nomi (➔ nomi);
(b) come [...] decennio fa, e lo sono tuttora in varietà regionali o locali di italiano:
(15) Cugino, quando pagate questa scommessa? (AlessandroManzoni, I promessi sposi)
(16) Moglie, che fai? (Giovanni Gherardini, La gazza ladra)
(17) Vorrei pigliare un terno al ...
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testa1
tèsta1 s. f. [lat. tardo testa «cranio, testa», in origine «conchiglia, guscio, vaso», attraverso un uso metaforico]. – 1. Parte del corpo animale in cui si apre la bocca e che contiene il cervello e gli organi di senso specifico; nei...
grande
agg. [lat. grandis]. – Quando è premesso al sostantivo che determina, può avere l’elisione davanti a vocale (con grand’impegno, una grand’emozione), mentre davanti a consonante, e anche davanti a s impura e z, si tronca spesso in gran...