Antica città fenicia posta su una piccola altura nell'immediata vicinanza del mare, sul luogo dell'odierno villaggio di Gebeil (arabo letterario Giubail "monticello").
Il nome moderno conserva certamente [...] iscrizioni geroglifiche. L'etimologia che lo riaccosta all'arabo giabal "monte" (che non figura in nessun' probabilità, il luogo in cui si fissò la scrittura alfabetica, di origine egiziana (v. alfabeto): il vocabolo greco che significa papiro, e poi ...
Leggi Tutto
- È la quarta lettera dell'alfabeto romano, donde proviene il suo nome (di in italiano, de in quasi tutte le altre lingue europee; in latino esso sonava de) e la sua forma in tutte le scritture derivate [...] , v. indoeuropee, lingue e le voci dedicate agli altri gruppi linguistici.
Numerazione. - Sia nel sistema semitico di numerazione alfabetica (ebraico, siriaco, arabo) sia in quello greco, la d ha il valore di 4 (δ′) e nella serie delle migliaia (δ ...
Leggi Tutto
È la seconda lettera dell'alfabeto romano, donde proviene il suo nome (bi in italiano, be in quasi tutte le altre lingue europee: in latino esso sonava be) e la sua forma in tutte le scritture derivate [...] dovute le forme del fenicio più tardo e del punico, degli alfabeti aramaici, dell'arabo, forse dell'arabo meridionale e dell'etiopico (v. alfabeto, id.).
Dalla B maiuscola dell'alfabeto latino si svolgono la capitale rustica, la corsiva, l'onciale, e ...
Leggi Tutto
(῎Εντελλα)
(XIV, p. 33)
Città della Sicilia, a ovest del Belice sinistro (antico Crimiso), di cui restano le rovine in località Rocca d'E. (Contessa Entellina, Palermo).
Fondata, secondo la tradizione, [...] decubito laterale destro, è rivolto alla Mecca. La necropoli araba utilizza un'area che ha altresì restituito tombe del 6°- ora attestata dal rinvenimento di un'epigrafe greca, bustrofedica, in alfabeto selinuntico. Vedi tav. f.t.
Bibl.: F. Chisesi, ...
Leggi Tutto
Càrmati furono dei settarî eretici musulmani, seguaci delle dottrine bāṭinite (v.), che parteciparono all'insurrezione suscitata da Ḥamdān ibn al-Ash‛ath (detto Qarmaṭ) nella Bassa Mesopotamia e poi continuata [...] a comprendere anche gli Ismā‛īliti (v.) e tutti gli altri Bāṭiniti.
Il verbo arabo qarmaṭa, derivante forse dal greco γράμματα "lettere dell'alfabeto, scrittura" (Vollers), significa scrivere con caratteri minuti e serrando molto fra loro le parole ...
Leggi Tutto
Vocabolo arabo (qā'immaqām "sostituto, luogotenente"), preso nel senso attribuitogli per la prima volta nella legge ottomana sui vilāyet del 7 giumȧdà II 1281 èg. (7 novembre 1864), ossia di capo della [...] . Carica e nome sussistono ancora non soltanto nella Repubblica turca, ma anche nei territorî di lingua araba (eccetto l'Arabia) staccati dal già Impero ottomano in conseguenza della guerra mondiale del 1914-1918: Palestina, Siria, Mesopotamia ...
Leggi Tutto
È la pronunzia turca dell'arabo qaÿā', che significa la carica o la giurisdizione d'un giudice, ma che la legge ottomana sui vilāyet del 7 giumādà II 1281 èg. (7 novembre 1864) introdusse nell'ordinamento [...] ) è qualche volta la traduzione di cazà. Il cazà si suddivide in nāḥiyeh (fr. nahiyé, nel nuovo alfabeto turco-latino nahiye), vocabolo d'origine araba e talora tradotto con canton. Nella Libia italiana i nomi liuà, cazà e nahia, conservati per 17 ...
Leggi Tutto
In seguito alla legge del 21 giugno 1934, stabilente l'obbligo per i cittadini turchi di assumere un cognome o nome di famiglia (quale non esisteva, nel senso occidentale moderno della parola, nella precedente [...] arabo-musulmana), il presidente della repubblica turca Muṣṭafà Kemāl (v. kemal, mustafà, XX, p. 157; Mustafa Kemal nel nuovo alfabeto sultano ottomano davano gli Europei. Contemporaneamente il nome arabo di persona, o più esattamente soprannome, Kemāl ...
Leggi Tutto
. Vocabolo turco osmanli significante "festa" (ll nel nuovo alfabeto latino-turco del 1928 bayram) e da circa due secoli comune anche nei libri occidentali per designare due delle principali feste del [...] in turco), e il "piccolo bairām" (in turco küciük bairām "la festa piccola" o sheker-bairāmī "la festa dello zucchero, in arabo al-‛īd aṣ-ṣaghīr "la festa piccola" o ‛īd al-fiṭr "la festa della rottura del digiuno") ricorrente nel primo giorno di ...
Leggi Tutto
Informatica
Fabrizio Luccio
Franco P. Preparata
Carl-Erik Fröberg
Piero Sguazzero
Piero Dell'Orco e Tomaso Poggio
Teoria della computazione di Fabrizio Luccio
SOMMARIO: 1. Origine e motivazioni. [...] s′, p′, F, ∂), ove:
S è un insieme finito di ‛stati';
Σ è l'alfabeto d'ingresso;
Π è l'alfabeto della pila;
s′ ∈ S è lo ‛stato iniziale';
p′ ∈ Π è il ‛carattere secolo per denotare il sistema di numerazione arabo e, successivamente, i metodi dell' ...
Leggi Tutto
arabo
àrabo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Arăbus]. – 1. Dell’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; relativo o appartenente agli Arabi, denominazione che designa in senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia e più comunem. tutti gli...
z, Z
(żèta) s. f. o m. – Venticinquesima e ultima lettera dell’alfabeto latino, derivata dalla zeta dell’alfabeto greco, che nella forma maiuscola ha lo stesso segno Z (svoltosi da quello originario che era simile a una I con i due tratti...