EGIDIO da Viterbo
Germana Ernst
Simona Foà
EGIDIO da Viterbo. – Nacque a Viterbo tra l'estate e l'autunno del 1469 da Lorenzo Antonini e Maria Del Testa. Il nome di famiglia non era pertanto Canisio, [...] E. il solo in Europa dotato di un'adeguata conoscenza dell'arabo, e nel 1517 il giovane monaco maronita Elias bar Abraham, giunto elegante spiegazione del significato riposto delle lettere dell'alfabeto ebraico. Esso, benché inedito, conobbe un'ampia ...
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CASSUTO, Umberto (Moše Dāwîd)
J. Alberto Soggin
Nato a Firenze il 16 sett. 1883 da Gustavo e da Emesta Galletti, in una famiglia ebraica tradizionalista e intimamente legata alla comunità israelitica [...] scampata ai campi di concentramento e caduta nel 1948 nella guerra arabo-israeliana.
L'opera scientifica del C. si estende su tre comprensione dell'ugaritico è stato lo studio Le tre aleph dell'alfabeto ugaritico (in Orientalia, n. s., XVI [1947], pp. ...
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CARRADORI, Arcangelo (Arcangelo da Pistoia)
Luigi Cajani
Per quanto riguarda la prima parte della sua vita sappiamo soltanto che nacque a Pistoia e che entrò nella provincia toscana dell'Ordine dei frati [...] aveva curato l'anno precedente l'erezione dello Studio della lingua araba e del collegio delle missioni di S. Pietro in Montorio a Kenzi, dati in caratteri latini poiché non esisteva un alfabeto nubiano, ed inoltre alcuni paradigmi grammaticali e le ...
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arabo
àrabo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Arăbus]. – 1. Dell’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; relativo o appartenente agli Arabi, denominazione che designa in senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia e più comunem. tutti gli...
z, Z
(żèta) s. f. o m. – Venticinquesima e ultima lettera dell’alfabeto latino, derivata dalla zeta dell’alfabeto greco, che nella forma maiuscola ha lo stesso segno Z (svoltosi da quello originario che era simile a una I con i due tratti...