Omeostasi
Pietro Omodeo
di Pietro Omodeo
Omeostasi
sommario: 1. Introduzione. a) Autocontrollo e omeostasi. b) Omeostasi e stabilizzazione. c) Omeostasi ed euristica. d) Aspetti particolari dell'omeostasi [...] di feedback) è importantissimo dal punto di vista concettuale, ma dal punto di vista fisico ha poche proprietà rilevanti: l'alfabeto, cioè la varietà di segnali che può trasportare, la capacità (o velocità) e la schermatura contro il rumore.
In molti ...
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In riferimento all’apertura della bocca, allo spazio tra lingua e palato e all’apertura delle labbra le ➔ vocali possono essere aperte o chiuse (nella letteratura meno recente le prime possono esser definite [...] [ɛ ɜ ʌ] per le vocali non arrotondate, e [œ ɞ ɔ] per quelle arrotondate.
Sono quattro le vocali aperte censite nell’alfabeto IPA: [a] e [ɑ] per la serie non arrotondata; [ɶ] e [ɒ] per la serie arrotondata. La vocale [a] è presente in italiano, in ...
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byte
byte termine, derivato per contrazione dalle parole inglesi BInary TErm, con cui si indica una unità di informazione in formato binario composta da 8 bit. Poiché, in ordine sequenziale, un byte [...] di bit in ogni byte vengono usate negli elaboratori per rappresentare i diversi caratteri alfanumerici (lettere dell’alfabeto, cifre decimali, segni di punteggiatura, caratteri di controllo) secondo la codifica ascii. Il byte (in simbolo B ...
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I-J
Guido Calogero
- La decima lettera degli alfabeti fenicio e greco, la nona di quello latino. Negli alfabeti orientali derivati dal fenicio la sua forma primitiva, che si crede rappresenti l'ideogramma [...] spagnolo, in portoghese la j esprime suoni peculiari (ž in francese e in portoghese, kh in spagnolo), e si è perciò mantenuta. Anche l'alfabeto romeno dà alla j il valore di ž. La i consonantica è espressa in quelle lingue da y o da i.
L'inglese dà ...
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proposizionale, calcolo
Locuz. che designa il calcolo logico in cui l’analisi delle inferenze viene condotta a livello delle proposizioni (e dei loro nessi logici) senza indagare la struttura interna [...] ordinata formata da un linguaggio formale L e da un apparato deduttivo D. Il linguaggio è costituito dall’alfabeto (lettere proposizionali: P1,…,Pn che stanno per proposizioni semplici del linguaggio; simboli per i connettivi logici proposizionali ...
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Drogon Chogyal Phagpa
Drogön Chögyal Phagpa
Lama tibetano (n. 1235-m. 1280). Nipote di Sakya Pandita, ebbe un ruolo di primo piano nella storia tra Tibet e corte mongola di Cina (dinastia Yuan). Convertì [...] al buddhismo Qubilay Khan e introdusse la relazione protetto-protettore tra lama e imperatore (mchod yon). Nel 1261 fu nominato precettore nazionale (kuo shih) e poi precettore imperiale (ti shih). Creò l’alfabeto phags pain, in vigore dal 1269. ...
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In matematica, insieme che può essere posto in corrispondenza biunivoca con l’insieme dei numeri interi naturali. Un insieme n. è dunque necessariamente un insieme infinito; ogni suo sottoinsieme è finito [...] cardinale transfinito (➔ transfinito). Tale numero cardinale si chiama potenza del n. e si usa denotare con la prima lettera dell’alfabeto ebraico, accompagnata dall’indice 0: ℵ0 (alef zero). Esempi di insiemi aventi la potenza del n. sono l’insieme ...
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I foni velari sono così chiamati in quanto, per produrli, la parte posteriore (postdorso) della lingua crea un diaframma con il palato molle o velo palatino (da qui il termine velare). Tale termine si [...] sia alle ➔ vocali posteriori procheile e aprocheile (➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di).
Per le consonanti l’IPA (➔ alfabeto fonetico) prevede, a seconda del grado di avvicinamento del postdorso della lingua al velo e della posizione del ...
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Leponzi Popolazione preromana stanziata nel tratto della catena centrale alpina, tra il Gottardo e il Lago Maggiore, la cui presenza è archeologicamente documentata a partire dal VII sec. a.C. Ascrivibili [...] di beni e prodotti tra i gruppi celtici transalpini e la cultura etrusca, le iscrizioni rinvenute ne documentano l'uso di un alfabeto (detto leponzio) di origine nord-etrusca e di una lingua di tipo celtico. Nel 5° sec. a.C. si assistette a uno ...
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In linguistica, si dice di suoni o fonemi diversi che sono rappresentati dallo stesso segno grafico (per es., in italiano il k- di cane e il č- di cena, ambedue rappresentati dal segno c) o di parole che, [...] pur avendo significato ed etimo diversi, sono uguali come scrittura (omonime, quindi, in senso largo), abbiano o no suono diverso (per es., le parole italiane esse, pronome dimostrativo, e esse, lettera dell’alfabeto. ...
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alfabeto
alfabèto s. m. [dal lat. tardo alphabetum, gr. tardo ἀλϕάβητος, comp. dei nomi delle due prime lettere ἄλϕα e βῆτα]. – Complesso di segni, ciascuno dei quali indica un suono consonantico o vocalico di una lingua determinata o di un...
alfabeta
alfabèta agg. e s. m. e f. [tratto da analfabeta, cui è contrapposto] (pl. m. -i), burocr. o letter. – Chi sa leggere e scrivere, chi non è analfabeta: o tribù di lettori fino a un certo segno alfabeti, ascolta (Carducci).